SAN MARINO. Campionato | Il Tre Penne vola in Conference League, Murata battuto in una finale spettacolare

C’è l’accesso alla Conference League in palio nell’ultimo derby del Castello di Città della stagione. La vincente sarà sicura partecipante alla più giovane delle competizioni europee, la sconfitta deve sperare nella caduta de La Fiorita nella finale di Coppa Titano per entrare in Europa dalla porta di servizio.

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Approccio prudente con una formazione abbottonata per il Tre Penne, che lascia la costruzione ai palleggiatori del Murata con l’intento di sfruttare gli ampi spazi del San Marino Stadium. Piano gara da rivedere dopo appena nove minuti per i campioni uscenti, che pagano dazio sull’iniziativa di Cunha, abile ad armare il letale mancino di Echel – a segno dal limite dell’area con un radente sul primo palo. L’incontro inevitabilmente si vivacizza ed il Tre Penne è pericoloso già due minuti più tardi, quando Pieri reclama un penalty dopo un contatto in area: tutto regolare per Beltrano. Il Murata è più concreto e chiama in causa Migani al 21’ con Cunha. I tifosi del Tre Penne restano col fiato sospeso sulla ripartenza avversaria sull’asse Cicarelli-Affonso: straordinario Lombardi nel vincere l’uno-contro-uno al limite dell’area. Dall’altra parte, una leggerezza in costruzione del Murata costringe Vasconcellos a spendere un’ammonizione che regala a Righini un piazzato dalla lunetta. Lo specialista sceglie la conclusione sul palo del portiere, con Benedettini che accompagna il pallone fuori con lo sguardo.

La partita cambia volto al 34’, quando il Murata resta in dieci uomini. Grave leggerezza dei Bianconeri, che subiscono una ripartenza sugli sviluppi di un corner a sfavore: il resto lo fa Santos, facendo battere il pallone a terra e permettendo così a Pieri di superarlo nell’allungo. A quel punto, l’intervento falloso del terzino non può che essere sanzionato con il cartellino rosso. Di lì a cinque minuti il Tre Penne ha la palla del pareggio proprio con Pieri, ma l’attaccante si perde sul più bello. Ancor più ghiotta l’opportunità sul destro di Vandi, che al 44’ si ritrova premiato da un rimpallo ma schiaccia troppo il destro dal cuore dell’area. Dopo quattro minuti di recupero, il Murata porta il minimo vantaggio all’intervallo.

Nella ripresa Ceci vara il 4-2-4 inserendo Dormi e Ceccaroli per Poggi e Battistini. Il Murata replica richiamando in panchina Echel che lascia spazio a Santana. Il Tre Penne impiega poco più di cinque minuti ad impattare: sul secondo corner consecutivo calciato a rientrare da Righini, il terzo tempo di Badalassi è inarrestabile: colpo di testa perentorio per la 29° rete del suo campionato. In questa fase sono i campioni uscenti a spingere, forti anche dell’uomo in più: Pieri pecca di egoismo al 55’, calciando alto dopo un’azione personale. Un attimo dopo lo scoccare dell’ora di gioco, invece, è decisivo Benedettini sulla sventola dalla distanza di Dormi. Il Murata è però tutt’altro che arrendevole: Cunha, passato a fare il terzino dopo l’espulsione di Santos, si sgancia in proiezione offensiva chiamando in causa Migani. Sulla respinta è lo stesso esterno a riproporre per Raul Ura, che calcia a botta sicura ma trova il miracoloso riflesso dell’estremo difensore del Tre Penne.

Nel finale di tempi regolamentari le squadre si allungano, favorendo la crescente spettacolarità dell’incontro. Arriviamo così al 75’, quando Ceccaroli controlla al limite dell’area sugli sviluppi di un calcio d’angolo, sfiorando l’incrocio dei pali più lontano. Botta e risposta a cavallo dell’85’: prima il grande intervento di Benedettini, che con il braccio di richiamo neutralizza il mancino a giro di Dormi. Sul fronte opposto la ripartenza sull’asse Peters-Ura libera l’azione personale di quest’ultimo, che incrocia col destro dal limite per spedire di un soffio a lato. Nel corso del primo minuto di recupero Ceccaroli saggia i riflessi di Benedettini, attento ad uscire sui piedi di Pieri – cercato da uno scatenato Dormi. È l’ultimo episodio prima del duplice fischio di Beltrano: per decidere la finale dei play-off di Campionato Sammarinese BKN301 sono necessari infatti i tempi supplementari.

A partire meglio negli extra-time è il Murata, che libera il destro di Ura dal limite. È però il Tre Penne ad avere la prima grande opportunità per segnare: Ceccaroli impatta perfettamente il traversone di Vandi, ma il suo colpo di testa si spegne di un soffio sopra l’incrocio dei pali. L’ala sammarinese è protagonista anche al 101’, quando – servito da Dormi – mette a sedere un avversario per presentarsi davanti a Benedettini, monumentale nell’attacco alla palla per salvarsi in corner. E proprio su un successivo, contestato calcio d’angolo il Tre Penne opera il soprasso: ancora Badalassi sul primo palo, stavolta sul destro di Scarponi, per il gol fotocopia che avvicina i campioni uscenti alla prossima Conference League. Il Murata è alle corde, sotto di una rete e di un uomo: la mossa della disperazione è Cecconi, cui appellarsi per l’ultimo quarto d’ora. Intanto, Benedettini nega a Dormi il colpo del K.O. un attimo prima che Scarponi – già ammonito – si lasci andare ad un fallo tattico nelle metà campo avversaria, ristabilendo suo malgrado la parità di effettivi in campo. Si fa bastare un pallone, il Murata, per ristabilire l’equilibrio anche nel punteggio: sugli sviluppi di un calcio di punizione di Cicarelli è Cecconi a risolvere un flipper nell’area del Tre Penne, per depositare in fonda al sacco il pallone del 2-2. Non è però l’ultima emozione dell’incontro, perché nel corso del 120’ Ceccaroli mette al centro dove Pieri incorna di testa per il definitivo 3-2 che spedisce la squadra di Stefano Ceci – all’ultima sulla panchina biancazzurra – ai preliminari di UEFA Conference League 2024-25.

Campionato Sammarinese BKN301 2023-24, Finale dei play-off | Murata-Tre Penne 1-1 (2-3 d.t.s.)

MURATA
Benedettini; Giaretta (dal 105’ Toccaceli), Vasconcellos, Petillo, Santos; Cicarelli, Peters (dal 105’ Grieco), Gaiani (dal 106’ Cecconi); Echel (dal 46’ Santana), Cunha, Affonso (dal 52’ Ura)
A disposizione: Gueye, Vitaioli, Gjorretaj, Rastelli

TRE PENNE
Migani; Nigretti, Lombardi, Rosini, Poggi (dal 46’ Dormi), Vandi; Battistini (dal 46’ Ceccaroli), Righini (dal 75’ L. Gasperoni), Scarponi, Pieri; Badalassi
A disposizione: Zeka, Magrotti, Giovagnoli, Cecchetti, Zafferani, A. Gasperoni
Allenatore: Stefano Ceci

Arbitro: Michele Beltrano
Assistenti: Francesco Lunardon ed Alfonso Gallo
Quarto ufficiale: Raffaele Delvecchio
Marcatori: 9’ Echel, 51’, 104’ Badalassi, 118’ Cecconi, 120’ Pieri
Ammoniti: Vasconcellos, Scarponi, Nigretti, L. Gasperoni, Giaretta, Pieri
Espulsi: Santos, Scarponi (doppia ammonizione), Lombardi

FSGC | Ufficio Stampa

ROMA. “Ero a piazza della Loggia, ora mi batto per giovani e anziani”. Intervista a Ivan Pedretti

“Mi è sempre molto piaciuto Bruce Springsteen perché parlava delle condizioni dei lavoratori, in particolare dei trasporti, lo faceva suo padre. Lo ritenevo un po’ meno aristocratico e un po’ più vicino al popolo. Poi Vasco Rossi, altri pezzi del rock e noi, del resto siamo i ragazzi degli anni ’70. Volevamo cambiare il mondo, abbiamo cambiato anche la musica, con il rock”.
Così Ivan Pedretti, candidato nel collegio Nord-Est in una intervista a Personale è Politico, il format del Pd per presentare le candidate e i candidati alle Europee dell’8 e 9 giugno, pubblicata sul sito del Partito democratico.
“Il momento più importante della mia vita è stato un momento tragico: la manifestazione di lavoratori del sindacato unitario nel ’74 in piazza della Loggia, dove scoppiò la bomba ed ero presente. Ho visto. Mi commuove ancora quel dramma, quelle persone dilaniate dalla bomba. E questo ha rafforzato la mia idea di battermi per un Paese democratico, libero, contro tutte le forme di violenza, a partire da quelle fasciste”, racconta Pedretti.
“Da piccolo volevo fare il falegname. Io sono un’autodidatta non ho voluto studiare e se non studiavi dovevi andare a lavorare, quindi sono entrato in una piccola fabbrica, ho cominciato a fare l’operaio sperando di imparare un mestiere e lì ho incrociato la Federazione giovanile dei comunisti. Poi quando potevo, di nascosto, perché mio padre non era d’accordo – rivela l’ex segretario dello Spi Cgil – provavo a dipingere cosa che faccio ancora oggi”.
Se verrò eletto mi impegnerò per i diritti delle persone che lavorano, per gli anziani e per i giovani. Il rapporto tra anziani e giovani è fondamentale. C’è una falsità nel Paese quando si dice che bisogna dividere i vecchi dai giovani. Non è così nella vita: un nonno tiene a suo nipote, un padre a suo figlio. Io, nella mia esperienza sindacale, ho sempre guardato con attenzione al fatto che abbiamo bisogno delle nuove generazioni, di passargli la storia, la memoria. Quando diciamo il salario minimo, salario minimo europeo, va bene, ma anche pensione minima europea perché bisogna pensare al 20-21% di anziani in Europa al 24% di quelli in Italia”, conclude Pedretti.

(fonte partito Democratico)

ROMA. “L’Europa è un progetto, non un sogno. Costruiamolo”. Intervista a Cecilia Strada

“Ho ripensato a quello che mi ha detto un ragazzo di quelli che abbiamo tirato su dall’acqua in un soccorso drammatico. Io l’ho ringraziato, lui mi ha detto: ma di cosa? Io non avevo scelta, nessuno di noi aveva scelta. Voi avevate scelta, voi potevate scegliere di stare a casa vostra e invece avete scelto di stare qui. Allora chi ha la possibilità di scegliere deve scegliere bene. Io ho scelto di fare la mia parte in politica per provare a risolvere qualche problema prima che finisca su una barca in mezzo al mare”.
Così Cecilia Strada, candidata nel collegio Nord-Ovest, in una intervista a ‘Personale è Politico’, il format del Pd per presentare le candidate e i candidati alle Europee dell’8 e 9 giugno, pubblicata sul sito del Partito democratico.
“Il fatto che, proprio durante il mio primo soccorso, mi abbia lasciato mio padre è stato simbolicamente qualcosa di grosso. C’è stato un passaggio di vita. Quel giorno mi sono ricordata di quando mio padre mi disse: alla fine, vince sempre la morte, ma vince una volta sola. Oggi la morte mi ha portato via mio padre. La vita, però, ha vinto 84 volte, perché in quel soccorso salvammo 84 persone. Il nostro dovere è quello di far vincere la vita anche in mezzo alla morte”, dice ricordando suo padre Gino Strada, fondatore di Emergency.
Nell’intervista la Strada racconta episodi che l’hanno segnata: “Un punto di svolta nella mia vita è stato il 13 settembre scorso, ero in mare e abbiamo recuperato dall’acqua 47 persone e purtroppo, il corpo di una nonna che era annegata, stava portando la nipote di 12 anni in Europa e in assenza di canali d’accesso sicuri e legali non ha trovato altra strada, per dare un futuro a sua nipote, che metterla su un barchino fatiscente e attraversare il Mediterraneo. Siamo riusciti a portarla in Europa, purtroppo in una bara. Tutto questo mentre il mio Paese continuava a incartarsi su come mandare via più persone, impedir loro di arrivare qui”. “Tra le persone che abbiamo soccorso c’era una bambina di neanche un anno e noi non rimaniamo quasi mai in contatto invece con lei sì. Ho tanti ricordi così per fortuna. Sapere che hai tirato su dall’acqua una bambina di neanche un anno e poi vedere che le hai regalato un altro inverno e dopo ancora un’altra primavera, ripaga di tutto l’impegno”.
“L’Europa è un progetto non è un sogno. Può essere bella come un sogno, ma è un progetto e dobbiamo costruirlo. Il Partito Democratico si presenta alle Europee chiedendo una missione di ricerca e soccorso nel Mar Mediterraneo e dicendo questo è un mare, non può essere un cimitero, ha avuto il coraggio e l’onestà di cambiare rotta sugli accordi Italia Libia” spiega Strada.
Infine l’appello al voto ai neo diciottenni: “L’Europa può essere bella, brutta, buona, cattiva, qualcuno dice inutile, votare alle elezioni europee vuol dire anche poter scegliere la persona che tu mandi in Europa e che ti rappresenta. Chi va a votare decide per la propria vita, sennò lascia decidere qualcun altro”, conclude.

(fonte partito Democratico)

ROMA. “Da ragazzina della provincia di Caserta al Parlamento europeo per difendere le donne”. Intervista Pina Picierno

“Voglio un’Europa per le donne e con le donne, abbiamo ancora un sacco di strada da dover fare. Sono arrabbiata, come ho detto, ma non mollo neanche di un centimetro per completare il lavoro che noi abbiamo iniziato insieme a tante associazioni antiviolenza per fare di più e meglio contro la violenza di genere”.
Così Pina Picierno, candidata nel collegio Sud, in una intervista a ‘Personale è Politico’, il format del Pd per presentare le candidate e i candidati alle Europee dell’8 e 9 giugno, pubblicata sul sito del Partito democratico.
“La trilogia di Fabio Montale di Jean-Claude Izzo è il mio libro preferito. L’ho amata in maniera sconfinata, tanto che ho fatto poi un viaggio bellissimo a Marsiglia, inseguendo le orme di Fabio Montale, guidata dalla storia raccontata in quella trilogia”, racconta Picierno.
“Ero una ragazzina della provincia di Caserta inconsapevole di tutto quello che mi stava intorno, delle luci e delle ombre della mia regione, della mia terra. Poi ho scoperto la storia di Giancarlo Siani, un ragazzo di poco più di vent’anni, massacrato di proiettili solo perché voleva raccontare quello che gli stava intorno. E in quel momento esatto ho deciso di impegnarmi e di fare politica, prima nei movimenti anticamorra, come Libera e poi in tutti i movimenti studenteschi anticamorra della mia terra. Ho scelto la politica come impegno e come il modo più bello per poter cambiare le cose”.
“Ho un ricordo molto bello di una marcia anti-camorra, organizzata un po’ di anni fa, nata dalla comunità dei migranti a Castelvolturno. È nata da loro e dalla loro idea di cambiare le cose. Io ho marciato chilometri e chilometri al loro fianco. Quella fu una battaglia comune che vedeva insieme cittadini casertani, cittadini immigrati, persone diverse che arrivavano da angoli diversi del mondo e che avevano insieme la voglia di lottare per cambiare le cose. Quello è stato un momento toccante”.
Picierno rivela come la fondazione del Partito democratico sia uno dei ricordi più belli legati alla politica, ma anche l’elezione a vicepresidente del Parlamento europeo, dove è stata la più votata e di come, in quelle vesti, abbia affrontato, recentemente, uno degli episodi più difficili: “L’ultimo trilogo sulla direttiva contro la violenza di genere. Io ero relatrice, avevo lavorato a un testo davvero molto progressista che avrebbe potuto cambiare la vita delle donne, che vivono questa piaga che è la violenza di genere. Qualcuno aveva già deciso che quel trilogo doveva essere qualcosa di irrilevante, perché doveva durare soltanto due ore, quando poi su materie diverse si negozia anche giorni interi. In quel momento ho avuto la percezione della marginalità che ancora hanno le donne per la politica. Anche per certi governi nazionali, perché hanno frenato, modificato il testo al quale io avevo lavorato. Non ho partecipato alla conferenza stampa, non ho accettato quel compromesso e ancora sento quella rabbia come vivida e faticosa da mandare giù”.
“Pensiamo a quello che succede in giro per il mondo, in Russia, all’aggressione di Putin all’Ucraina. Pensiamo all’Iran. Ecco, l’Europa è democrazia e questa democrazia noi la dobbiamo saper amare e proteggere. E Il voto è l’arma più potente che abbiamo per scegliere la direzione che vogliamo dare alla nostra Europa”, conclude.

(fonte partito Democratico)

ROMA. “Ispirata da mia nonna partigiana, le mie battaglie per benessere di ecosistema e persone”. Intervista a Annalisa Corrado

“Sono Annalisa Corrado, un’ecologista, una femminista, un’ingegnera meccanica, autrice e divulgatrice scientifica. Sono un’attivista climatica e se verrò eletta lavorerò per un’Europa sostenibile, visionaria che rimetta al centro il benessere delle persone e dell’ecosistema, che sappia rilanciare l’economia e l’industria con un modello di sviluppo sostenibile, ispirato ai principi dell’agenda 2030”.
Annalisa Corrado, candidata nel collegio Nord-Est, si racconta in una intervista a ‘Personale è Politico’, il format del Pd per presentare le candidate e i candidati alle Europee dell’8 e 9 giugno, pubblicata sul sito del Partito democratico.
“È buffo, ma da bambina volevo fare il benzinaio. C’era questo odore di benzina che trovavo inebriante ed è poi quello che non ho cercato nella vita”, racconta Corrado della sua infanzia. “Mia nonna Vanna, mi ha ispirata. Partigiana, staffetta dei partigiani, nome da partigiana Vittoria, imprenditrice, giornalista. Una donna con un piglio pazzesco, incredibile che non rimaneva indifferente di fronte alle ingiustizie”.
Corrado parla del suo libro preferito, “’Dalla parte delle bambine’”. Adesso basta entrare in un negozio di giocattoli e vedi che ci sono i giocattoli rosa, i giocattoli blu. Poi l’aspirapolvere, il glitter, tutte le robe per essere brave donne di casa e anche un po’ fru fru. E anche la cura, quindi bambolotti. Per i maschi trovi qualsiasi cosa, aerei, costruzioni, il piccolo chimico e non trovi la cura. Significa che alle femmine tarpi completamente ogni velleità di fare qualsiasi cosa nella loro vita, qualsiasi ruolo nel mondo, di sviluppare qualsiasi talento. E agli uomini togli l’empatia, è un danno gravissimo”.
“Ho deciso di impegnarmi in politica perché mi sono resa conto che tutti gli sforzi che potevamo fare noi come professionisti nel proporre tecnologie, strategie, soluzioni, innovazione sociale, nel dimostrare quanto le aziende che investono in questo vincano anche in termini di fatturato, posti di lavoro, di quanto anche gli enti locali possano veramente cambiare le sorti dei propri cittadini, venivano vanificati dalla politica che invece continuava ossessivamente a fare scelte che mettevano i bastoni fra le ruote a queste realtà e lasciavano andare liberamente le economie fossili, predatorie sull’ecosistema, basate sulle ingiustizie. Cominciai a capire che bisognava cambiare la politica. E da lì è iniziato l’attivismo”.
Corrado racconta di un progetto che le è rimasto nel cuore: “Con Alessandro Gassman abbiamo cominciato a fare questo progetto insieme ‘Green Heroes’, che poi è diventato un libro, per raccontare tutte le eccellenze italiane che, mettendo al centro la sostenibilità ambientale e la sostenibilità sociale, quindi un nuovo paradigma rispetto al modello del passato, non solo avevano creato delle aziende e riuscivano ad andare avanti, ma avevano creato posti di lavoro, economie solide, fatturati importanti che hanno resistito molto meglio anche alle crisi che abbiamo passato”.
Infine, l’appello ai neo diciottenni: “Mio figlio e tutti i suoi amici voteranno per la prima volta. Votare è un modo molto importante di dire la propria in un mondo in cui la voce dei singoli sembra sempre soffocata, che ogni voto, invece, conta e ci riguarda, che le persone per bene ci sono e vanno sostenute”, conclude.

(fonte partito Democratico).