Da eroi durante l’emergenza Covid ad angeli caduti e dimenticati, che tra pochi mesi, o giorni, rischiano di restare a casa, senza più un lavoro…
Per infermieri, oss, dipendenti amministrativi e per altro personale sanitario è il momento della resa dei conti..
Solo pochi giorni fà si è tenuto davanti la Prefettura di Alessandria un presidio di F.P. CGIL unitamente a CISL e UIL provinciali per rivendicare il rinnovo del contratto nazionale ed è stata anche l’occasione per rappresentare il nostro dissenso alla mancata stabilizzazione dei precari assunti con contratto “Covid”, pertanto a termine, che ad oggi non ha ancora trovato soluzione, perché in Piemonte, presso l’assessorato regionale alla sanità, non si è ancora concretizzato un vero percorso di stabilizzazione.
Tutti questi lavoratori che hanno affrontato la pandemia in prima linea, si troveranno presto senza lavoro e questo è inaccettabile, anche in considerazione alle gravi carenze di organico del personale già strutturalmente esistente.
Per il personale amministrativo la strada è ancora più in salita, in quanto la normativa nazionale consente di assumere a tempo indeterminato il personale sanitario, a patto che abbiano maturato entro Giugno di quest’anno almeno 18 mesi di servizio, ma non menziona il personale amministrativo, che di fatto ha prestato la propria attività durante la pandemia, contribuendo in maniera importante, ad esempio, nell’ attività vaccinale.
La Regione Piemonte deve investire economicamente sul capitolo del personale mediante l’aumento dei tetti di spesa delle aziende sanitarie, per permettere a quest’ultime di stabilizzare, anche in maniera graduale, tutto il personale interessato.
Auspichiamo che nel prossimo incontro la Regione sia più vicina alle nostre richieste e che le aziende sanitarie della nostra Provincia possano nel frattempo prorogare i contratti a termine;
E’ ora di dare risposte a queste lavoratrici e lavoratori che in questi ultimi due anni, in condizioni difficilissime, hanno garantito tutti i servizi essenziali nella sanità.
Zerocalcare e sted contro lo sgombero della Casa delle Donne
L’onda di solidarietà e vicinanza che stiamo ricevendo ci indica la direzione da seguire, ci scalda il cuore e ci sostiene in questi giorni intensi di resistenza. Grazie a Michele (Z)ZeroCalcare, Sted e a tuttɜ lɜ artistɜ che stanno sostenendo la campagna #iorestoallacasa.
Da domenica 3 aprile alle 14 a martedì 5 aprile vi aspettiamo per tre giorni di condivisione e incontri durante i quali impediremo con tutta la nostra forza che lo sgombero venga effettuato.
LIONE (FRANCIA). Joe Montemurro ha parlato della trasferta delle bianconere a Lione a caccia della semifinale di champions League, la prima per le Juventine, contro le pluricampionesse Europee del Lione.: “Non difenderemo il vantaggio, loro favorite ma godiamoci la serata”.
Foto archivio PhotoAgency/Quotidiano on line
Le bianconere andranno in Francia con una squadra da riorganizzare per l’assenza di Caiazzo e Salvai e tre la diffidate: Bonansea, Bonfantini e Rosucci. Le bianconere passeranno il turno con una vittoria e un pareggio mentre nella peggiore delle ipotesi andranno ai supplementari perdendo con un gol di scarto andrebbero o ai rigori. La squadra che supererà il turno affronterà il Psg, che ha vinto contro il Bayern Monaco). Dalle due sfide di semifinale uscirà la squadra che giocherà la finale in programma il 21 maggio allo Juventus Stadium di Torino.
Indisponibili: Salvai e Caiazzo. Squalificate: -. Diffidate: Bonansea, Bonfantini, Rosucci
ARBITRO: Hussein (Ger). Guardalinee: Rafalski (Ger) e Kourompylia (Gre). Quarto ufficiale: Antoniou (Gre). Var: Zwayer (Ger). Avar: Borsch (Ger).
Il primo tempo della gara giocata in attacco dal Lione e la Juventus che ha gestito fino al 32° quando è arrivato il primo goal del Lione con Hegerberg e dopo solo die minuti il raddoppio ad opera di Bhaca. La partita, che porta alla semifinale contro PSG, per le bianconere con due goal di svantaggio a fine 1° tempo si è complicata e solo con uno scatto d’orgoglio e un secondo tempo perfetto può ribaltare il risultato.
Secondo tempo.
La Juventus in svantaggio prova la carta Bonfantini per Hurtig.
Al 72° Macario chiude la partita con un goal da grande campionessa.
La Juventus con orgoglio prova a recuperare il risultato, ma il Lione ancora una volta mostra le qualità delle sue calciatrici mentre Girelli cambia con Staskova; Boattin con Nilden.
Staskova all’83° su calcio d’angolo accorcia le distanze.
La Juventus eliminata dal Lione per 3 reti a 1 dopo un percorso eccezionale.
Nella giornata di martedì 29 marzo presso la sede aziendale della Società Menci S.p.A. a Castelnuovo Scrivia, si sono incontrate le Organizzazioni Sindacali di Fiom CGIL e Uilm UIL e i responsabili dell’azienda stessa. In tale riunione si è principalmente affrontato il tema dell’ incerta e preoccupante situazione che si è venuta a creare rispetto alle prospettive industriali e occupazionali della Menci, preoccupazioni che si sono rivelate fondate anche e soprattutto alla luce di quanto dichiarato dall’azienda stessa.
La Società ha dichiarato di avere problemi di sostenibilità industriale e quindi di prospettiva nel sito di Castelnuovo Scrivia, condizione che si è venuta a creare in modo particolare con il conflitto Ucraino/ Russo e con l’impatto che ha avuto sui costi e sulle dinamiche di mercato, aggiungendo che entro novembre si dovrà trovare una soluzione. La Menci S.p.A. che occupa 48 persone ha acquistato l’ azienda Acerbi acquisendone anche il marchio nel 2019, rischia di diventare l’ennesimo caso di dismissione e delocalizzazione del lavoro con conseguente contraccolpo occupazionale. Le organizzazioni sindacali, ribadendo che è prioritario difendere e mantenere il lavoro e l’occupazione sul territorio, hanno chiesto di avere una relazione in termini oggettivi della situazione aziendale e delle sue prospettive, al fine di comprendere al meglio il problema e cercare le necessarie soluzioni. Il prossimo incontro tra le parti è previsto per la giornata del 13 aprile presso la sede di Castelnuovo Scrivia, successivamente si terranno le assemblee con i lavoratori e le lavoratrici. Alessandria, 31/03/2022 FIOM CGIL- UILM UIL Alessandria R.S.U. Menci
La Casa delle Donne è sotto sgombero, prepariamoci a difenderla
Fin dal 2018, quando l’ex asilo del Monserrato è stato riaperto alla città e trasformato nella Casa delle Donne, sapevamo che questo giorno sarebbe potuto arrivare. Il mancato riconoscimento di questa esperienza politica e sociale unica nel suo genere da parte dell’amministrazione a guida Leghista della nostra città è stato una costante in questi anni. Nei mesi precedenti all’occupazione, quando presentammo all’assessora alle Pari Opportunità Cinzia Lumiera le oltre 3000 firme per chiedere l’assegnazione di uno spazio, la risposta fu un muro di gomma. Così fu anche dopo la grande manifestazione con cui l’8 marzo chiedemmo, con tanto di elenco di posti potenzialmente utilizzabili, di aprire un tavolo di discussione per aprire la Casa.
Nonostante l’opposizione della giunta comunale, la Casa delle Donne esiste. Esiste perché la determinazione e il desiderio di tante donne e soggettività libere hanno permesso di andare oltre l’esistente e trasformare un sogno condiviso in realtà. In questi anni la Casa è cresciuta, gli spazi sono stati ristrutturati e rimessi in ordine, i progetti e le attività hanno preso vita e centinaia di persone hanno trovato tra queste mura accoglienza, sicurezza e sorellanza.
Oggi, a poche settimane dalle elezioni comunali, riceviamo la notizia della volontà di sgomberare la Casa delle Donne. La fonte – che ci sentiamo di definire assolutamente attendibile e sicura – è interna al Comune di Alessandria e individua nelle giornate di lunedì 4 e martedì 5 aprile le date in cui lo sgombero sarà realizzato.
La coincidenza tra questa notizia e l’intensificarsi della campagna elettorale non sembra fortuita e il tentativo di utilizzare lo sgombero della casa come un “accalappia voti” all’interno del bacino elettorale più machista e sessista della Lega o come modo per compattare la destra appare evidente.
Siamo consapevoli e molto orgogliose di essere state in questi anni una spina nel fianco per bigotti, omofobi, misogini e sessisti di ogni sorta, e ribadiamo a Gianfranco Cuttica di Revigliasco che non gli permetteremo di fare la propria campagna elettorale (a giudicare dai manifesti in giro per la città, già abbastanza indegna) sulla nostra pelle.
La Casa delle Donne è un luogo in cui le donne e le soggettività LGBTQIA+ possono raccontarsi, confrontarsi, lottare in difesa dei diritti, propri e di tutt*. È uno spazio politico e culturale che negli anni ha agito costruendo le battaglie in difesa della Legge n. 194/78 (contro la mozione Locci-Trifoglio prima, e contro la delibera regionale che apriva le porte dei consultori alle organizzazioni antiabortiste dopo), ma anche i laboratori dedicati ai più piccoli con uno sguardo all’educazione alle differenze, lo sportello sindacale di ADL cobas, attento alle tematiche di genere sui luoghi di lavoro, lo sportello “Non sei sola”, nato durante il lockdown per dare risposta e accogliere chi vuole fuggire da situazioni di violenza, precarietà, solitudine.
La Casa delle Donne è uno spazio di ragionamento, di solidarietà, di produzione di pensiero critico; è uno spazio che, mai come oggi, è assolutamente indispensabile per la nostra città. Lo abbiamo letto sui volti di tutte le persone che in questi anni l’hanno attraversata, lo vediamo negli occhi delle giovani e dei giovani di Fridays For Future o del Coordinamento studentesco che si riuniscono nelle stesse mura che le istituzioni vorrebbero sigillare per condannarle, ancora una volta, al degrado e all’abbandono.
Per tutte queste ragioni, per ciò che quotidianamente facciamo e per ciò in cui crediamo, non ci siamo arrese quando ci è stata staccata l’acqua in piena pandemia e non ci arrenderemo adesso.
Da domenica 3 aprile alle 14 a martedì 5 aprile vi aspettiamo per tre giorni di dibattiti, interventi, performance artistiche, musica live, laboratori per bambin*, live painting, contro lo sgombero della Casa delle Donne! Saranno 3 giorni di condivisione e incontri, ma saranno anche e soprattutto giorni di resistenza, durante i quali impediremo con tutta la nostra forza che lo sgombero venga effettuato. Opporremo i nostri corpi, meravigliosi e differenti, alla violenza delle forze dell’ordine, garantendo ad ognuna/o la possibilità di dare il proprio contributo alla difesa della Casa tutelando la propria sicurezza.
Chiediamo a tutt* coloro che credono in una città più giusta e più degna di venire a resistere insieme a noi. Allestiremo alcune delle stanze interne per fermarsi anche la notte, in modo da farci trovare pronte anche se la polizia dovesse presentarsi alle prime ore dell’alba, come spesso fa chi si vergogna di ciò che sta facendo…
E infine…un’ultima cosa. Vogliamo annunciare con anticipo che, qualora la Casa venisse sgomberata, sabato 9 Aprile un grande corteo nazionale sfilerà per le vie della città per andare a riprendersela, perché gli spazi femministi rendono le città luoghi più sicuri e liberi per tutte e tutti.
#iorestoallaCasa
Non Una di Meno Alessandria
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