
Torino.Alla Fca carrozzerie di Mirafiori hanno votato il 75 per cento degli oltre 3.800 operai e impiegati aventi diritto.Il voto con il trucco ha visto esclusa la Fiom dalla consultazione e vincere il sindacato non confederale Fismic con il 36 per cento dei consensi.
La Fismic si è affermata alla fca come il sindacato più votato tra i 3468 operai e i 354 impiegati che con le elezioni hanno eletto i propri rappresentanti.
I dipendenti Fca hanno potuto scegliere i loro rappresentanti tra le solo 5 sigle che hanno firmato il contratto aziendale del gruppo Fca.
La Fiom non firmataria degli accordi voluti da Fca è stata esclusa dalle elezioni dei rappresentanti realizzando in questo modo la nuova forma di democrazia:”se firmi gli accordi ti riconosco e ti permetto di partecipare alla vita aziendale altrimenti non ti permetto di esprimere,e far esprimere ai tuoi rappresentanti,il tuo parere,escludendoti dalle elezioni”democratiche”.
Alle urne si sono recati il 75 per cento dei dipendenti delle carrozzerie Fca che hanno espresso il loro voto per il 36 per cento a Fismic con 1036 voti e 13 delegati,Uilm con il 851 voti e 11 delegati,Fim Cisl con 479 voti e 7 delegati e infine l’Ugl con 186 voti e 3 delegati,l’associazione capi con 159 voti e 2 delegati.
La Fismic,in un contesto elettorale distorto dall’assenza di una delle sigle sindacali protagonista da anni della vita e la difesa dei diritti dei lavoratori, diventa dunque il primo sindacato alle Carrozzerie. Il segretario Roberto Di Maulo spiega: “è il frutto di uno straordinario lavoro di squadra, è il riconoscimento evidente che i lavoratori hanno dato al nostro sindacato per l’impegno profuso per la salvaguardia del lavoro per il quale la nostra organizzazione si è spesa in prima linea”
Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Dario Basso, segretario generale della Uilm di Torino, sono soddisfatti della grande crescita di consenso, per aver raddoppiato i voti alle Carrozzerie di Mirafiori :”I lavoratori hanno premiato la nostra attività, basata su professionalità e disponibilità. Ora dobbiamo proseguire la nostra azione e adoperarci per creare i presupposti che garantiscano la piena occupazione”.
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