Mese: aprile 2017

ROMA. TRIONFA MATTEO RENZI CON IL 70% ALLE PRIMARIE DEL P.D.

ROMA. Matteo Renzi è il vincitore delle primarie del Pd. Saluta i suoi elettori con un  “Un gigantesco grazie a tutti”. Almeno due milioni di elettori hanno certificato la vittoria del nuovo segretario del Pd. A Matteo Renzi la larga maggioranza con oltre al 74 per cento dei voti;A Orlando il 20,2; Emiliano il 7,0%.  Il leader del P.D. ha condiviso il dato elettorarle con il premier Paolo Gentiloni, in viaggio per la visita in Kuwait. Paolo Gentiloni delle primarie ha scritto su twitter:”Primarie pd, una bella giornata”.La risposta di Matteo Renzi:  “Una responsabilità straordinaria,grazie di cuore a questa comunità di donne e uomini che credono nell’Italia. Avanti Insieme”. Il partito è tornato nelle mani dell’ex premier che ora punterà a dettare l’agenda del governo e rilanciare la battaglia sulla legge elettorale.

Renzi esalta la giornata speciale vissuta dal popolo del P.D. e ringrazia gli avversari prima di inviare un messaggio al mondo politico: “Grazie a tutte le amiche e gli amici che lavorano nel governo del Paese a iniziare da Gentiloni, a cui va tutto il sentimento della nostra vicinanza e amicizia. Ci attendiamo molto da tutti voi che lavorate nel governo e lavoreremo al vostro fianco con molta convinzione”.”Ho imparato che questo non è un partito personale. Quando centinaia di migliaia di persone votano, come si fa a dire che questo è il partito di una persona?”. “Inizia una storia totalmente nuova è una nuova partita, non la rivincita di quella vecchia”. “Vogliamo fare una grande coalizione con i cittadini non con partiti che alla fine non rappresentano nemmeno se stessi. Abbiamo il compito storico di non lasciare l’Italia nella palude”.

Il concorrente alla segreteria del PD,il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ammettendo la sconfitta: “Larga vittoria di Renzi, gli ho già telefonato per augurargli buon lavoro”. “Ora insieme  per battere la peggior destra del Paese”. “Sono convinto che partito costruirà il centro sinistra”.

Per il ministro dei beni culturali,Dario Franceschini: “Il risultato elettorale si pone come base una leadership forte di Matteo e positiva per il governo”.Gianni Cuperlo interviene: “Spero in un atteggiamento diverso anche se lo zainetto con i gufi non mi pare un buon auspicio”. Lorenzo Guerini:”Abbiamo avuto una scissione. La risposta dei nostri militanti è stata molto chiara”.Luigi Zanda: “È un segnale che fa ben sperare per la stabilità politica e per la continuità dell’azione riformista nel nostro Paese”.Il capogruppo alla camera dem ha ammonito: “Un partito forte crea maggiore stabilità del governo, il governo Gentiloni è forte e non abbiamo elezioni anticipate all’ordine del giorno, i prossimi mesi sono importanti per il Paese”.Il ministro dele politiche agricole,Maurizio Martina:  “Lavoreremo per un partito plurale e aperto, coerentemente con la nostra proposta”.
L’affluenza alle votazioni con circa due milioni di elettori è stata sicuramente più larga del previsto. Nonostante ciò non sono mancate le polemiche interne ed esterne al partito. La mozione Orlando ha evidenziato come ci sarebbe stato un calo di partecipazione. la replica di Guerini: “Rispetto al 2013, quando i partecipanti erano stati 2,8 milioni, siamo in un’ altra fase politica del Paese e due milioni ai seggi sono una grande testimonianza di partecipazione di cui siamo orgogliosi, una grande ulteriore legittimazione per il segretario del partito democratico. È stato smentito chi consigliava di mettere in soffitta lo strumento delle primarie”.

La giornata del voto s’è svolta nella normalità, ad eccezione delle sezioni di Gela e di Nardò dove il voto nel pomeriggio è stato annullato.

Le polemiche con accuse di brogli e impossibilità di certificare il numero effettivo di partecipanti al voto sono scoppiate sui social da profili per lo più anonimi,comunque ostili a qualsiasi esito del voto.

 

 

LA SPEZIA.SILVIO BERLUSCONI FERITO A PORTOFINO.

Silvio Berlusconi nuovamente ricoverato in ospedale,ma questa volta non si è trattato di un attentato alla sua vita,ma un piccolo,banalissimo,incidente domestico. Il ricovero in ospedale per farsi suturare un taglio al labbro superiore

Il compleanno del figlio Piersilvio,48 anni, all’origine del fatto: Silvio Berlusconi per festeggiare il compleanno del figlio si era concesso una cena a Portofino con la famiglia,con Berlusconi anche la figlia Marina. L’ex cavaliere appena uscito fuori dal ristorante “Gemelli” è inciampato in un tappeto scivolando con la conseguente ferita al volto. Tornato a Milano è stato medicato alla clinica “La Madonnina”, del gruppo San Donato, proprietario del San Raffaele, dove il leader di Forza Italia era stato operato al cuore e lavora il suo medico di fiducia, Alberto Zangrillo.

Zangrillo ha confermato la notizia dell’incidente: “Niente di grave, è stata una sciocchezza”. Berlusconi dopo l’incidente ha deciso di rientrare a Milano per un controllo alla Madonnina. Il chirurgo plastico,Renato Calabria, lo ha visitato e applicato un paio di punti di sutura. Berlusconi accompagnato dalla scorta e da Licia Ronzulli, che fa parte del comitato di presidenza di Forza Italia, è uscito dalla clinica tenendo sul labbro una garza e salito in macchina non ha rilasciato dichiarazioni.

Dall’auto solo un cenno di saluto a cameramen e fotografi che lo aspettavano in strada insieme qualche curioso. Berlusconi che avrebbe dovuto partecipare a Pietrasanta, in Versilia, alla manifestazione ‘Ripartiamo Italià organizzata dal sindaco, Massimo Mallegni, e dal responsabile enti locali di Forza Italia,Marcello Fiori, ha mandato un messaggio di saluto all’incontro per dire che la Toscana non è più il monolite rosso.

NOVARA. PADRE”ORCO” HA ABUSATO DELLE FIGLIE MINORENNI:”SE PARLATE UCCIDO LA MAMMA E TUO FRATELLO”

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Il papà “orco” che abusa delle figlie minorenni e le ricatta:Se parlate uccido la mamma e tuo fratello”. Gli abusi,durati 10 anni  tra il 1999 e il 2011, nella cittadina di Borgomanero(Novara) un 53 enne  è finito davanti ai giudici per rispondere dei reati di violenza sessuale,atti sessuali su minorenni,maltrattamenti in famiglia e minacce. L’uomo alle figlie diceva frasi come: “E’ meglio farlo con te piuttosto che pagare altre donne e magari prendere delle malattie”.
Le due sorelle per anni non hanno trovato il coraggio di denunciare le violenze consumate nei parcheggi di centri commerciali e in un casolare abbandonato vicino casa. Dal racconto delle violenze,iniziate quando le ragazzine avevano 9 anni, emerge anche una storia di violenza inquietante “all’arancia meccanica” ,L’uomo per evitare che si ribellassero o potessero urlare per invocare aiuto legava le mani delle piccole e gli tappava la bocca con un straccio. Infine per costringerle al silenzio minacciava di uccidere la madre e il fratello.

WASHINGTON. DONALD TRUMP,100 GIORNI DA PECORA E IL RISCHIO DI UN NUOVO CONFLITTO.

DONALD TRUMP,da bravo megalomane quale è e quale si è dimostrato,si darebbe uno stupendo 10: “Io mi darei una A”, cioè un dieci”.  La scadenza dei primi cento giorni sono per Trump il fallimento di tutte le promesse fatte in campagna elettorale. I rapporti con la Russia con cui voleva stabilire buoni rapporti ed invece sono ancora più tesi che con Obama. Il muro con il Messico che avrebbe voluto far pagare ai messicani,ma lo hanno spernacchiato, e non ci sono i fondi per costruirlo,quindi bye bye promessa elettorale. La promessa di risolvere pacificamente il problema mediorientale,Siria in testa,ma che poi ha finito per bombardare senza alcun valido motivo,in considerazione del fatto che le armi chimiche erano in possesso ribelli e mìnon dell’esercito siriano. L’Obamacare che avrebbe voluto abolire per far dimenticare Obama ed invece deve tenersi per il mancato accordo con i repubblicani. Il divieto di ingresso ai mussulmani provenienti dai paesi della lista nera stilata da Trump  bocciata per incostituzionalità.La scadenza dei primi 100 giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca è alle porte,ma  Donald Trump si promuove a pieni voti nonostante i sondaggi siano di tutt’altro avviso ed è la prima volta nella storia che un presedente sia così inviso agli americani nei primi 100 giorni di mandato.

Il clima della West Wing della Casa Bianca ad altissima tensione e l’ombra del Russiagate che pesa sull’elezione di Trump.  Il Tycoon in un intervista al Washington Examiner sottolinea l’azione a vasto raggio compiuta sul piano legislativo ed esecutivo, evidenziando la nomina del giudice (conservatore) Neil Gorsuch alla Corte Suprema,e sottolineare: “Ciò che abbiamo fatto meglio è gettare le fondamenta per il futuro”.L’annunciata ‘rivoluzione fiscale’ fa da sfondo all’ultima retromarcia sul Nafta, l’accordo di libero scambio nord americano. Trump aveva promesso in campagna elettorale avrebbe fatto piazza pulita degli accordi commerciali. Il Nafta  che lega gli Usa ai vicini Canada e Messico era stato il bersaglio su cui si era particolarmente accanito, puntando il dito contro il disastro avviato dall’amministrazione Clinton.

Dietro front,gli Usa non si ritirano e si impegnano invece a rinegoziare un accordo “che sia giusto per tutti”.Dopo l’inaugurazione della nuova amministrazione aveva annunciato: “Siamo qui per mantenere le promesse”,ma governare è un’altra cosa.

Amministrazione agitata quella di Trump che si è giocata anche l’appoggio dei repubblicani e le molte anime che agitano la West Wing, le tensioni tra lo stratega outsider Steve Bannon e il chief of staff Rience Priebus, espressione dell’establishment repubblicano. Le posizioni rigide di Bannon e il moderato Jared Kushner, ascoltatissimo genero e consigliere del presidente. Burrascoso il rapporto tra la Casa Bianca e Capitol Hill, nonostante la netta maggioranza repubblicana. Il primo schiaffo politico assestato  dall’ala conservatrice del Grand Old Party, che ha rimandando al mittente il testo stilato per revocare e sostituire l’Obamacare: “non abbastanza radicale”. Non c’e’ accordo al Congresso sulla legge di spesa che dovrebbe sbloccare i fondiper la costruzione del muro con il Messico e lo spettro del ‘Russiagate’, con almeno due inchieste in corso sui rapporti tra l’entourage del tycoon e russi.

Mike Flynn, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale, costretto alle dimissioni per aver mentito sui suoi contatti e si parla nuovamente dei pagamenti ricevuti da Turchia e Russia, senza le dovute autorizzazioni nonostante il Pentagono lo avesse messo in guardia. L’unico rapporto idilliaco il tycoon sembra averlo con Wall Street, protagonista di una cavalcata record da quando Trump ha vinto le elezioni. L’ottimismo e la pazienza dei mercati potrebbero presto finire come le promesse di Trump.

ALESSANDRIA. IL LIVORNO HA FATTO IL SUO DOVERE,I GRIGI SOLO A META’.

Il Livorno ha risposto positivamente alla chiamata di Luca Di Masi battendo la cremonese per 1 goal a 0,ma l’Alessandria non ne approfitta per riprendere la testa del campionato.
Un’occasione unica,dopo il sorpasso della Cremonese ai danni dei grigi,gettata alle ortiche. La partita della promozione giocata come se fosse una delle tante.
Questa sarebbe dovuta essere la gara che vale tutto un campionato; sprecata anche l’opportunità per riprendersi ciò che è appartenuto ai grigi per l’intera stagione e ceduta alla Cremonese solo nel finale con molti interrogativi che non trovano risposta.  Il Livorno ha fatto il suo dovere, i Grigi no o forse solo a metà.
La partita ha visto per la prima volta di Felice Evacuo in campo dall’inizio da titolare. La formazione dell’Alessandria con Gonzalez e Evacuo, l’ex Parma, al posto di Bocalon. Gli altri confermati con Piccolo, che non si è allenato i primi  due giorni. La Lupa Roma con il 4–3-1-2,Mastropietro avanzato a far coppia con Iadaresta.
Lo stadio ‘Galli’ si è colorato di grigio con oltre 120 tifosi sugli spalti che ancora vogliono credere nella squadra e nella promozione. I cori iniziano prima del fischio d’inizio. I grigi esultano al 9′,per la rete segnata da Felice Evacuo su calcio di rigore,concesso per intervento falloso di Rosato su Iocolano,entrato deciso in area dopo un dribbling. . Pillon esulta scatenatissimo correndo e dando consigli ai giocatori in campo. Il brivido per il possibile raddoppio al 21′,ma  il sinistro di Gonzalez trova di Bremec a respingere. L’Alessandria ha gestito l’incontro fino al 37′ quando su punizione dalla trequarti destra,difesa e Vannucchi non si accorgono del possibile inserimento di Gigli,fatto non passato inosservato dalla panchina con Pillon che richiamava la difesa inascoltato. Pareggio della Lupa Roma  con concorso di colpa.
Al 3′ della ripresa è la Lupa che rischia di andare in vantaggio con Mastropietro che  incrocia e la palla sfiora e finisce sul fondo.Il fronte si  Capovolge e in contropiede Gonzalez infila Bremec,alto sulla traversa. A metà tempo Pillon decide la sostituzione giocando la carta di Rosso. Nicco al 28° della ripresa si fa largo in area,ma il tiro è deviato,Gonzalez interviene di testa:palla fuori.Per Pillon è giunto il momento di tentare l’ultima chanse con il 4-3-3, fuori Barlocco e dentro Bocalon,con tre attaccanti in campo. Dopo 35′ minuti di gioco un batti e ribatti, colpo di testa di Celjak, ma la traversa nega il raddoppio . Partita ai recuperi con Vannucchi  che para su tiro di Celi che con una ripartenza siede la difesa.
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