

L’ex sindaco di Riace, ‘sconvolto da immane tragedia in Calabria, basta con i ‘mai più’, finché ci sarà ingiustizia migrazione sarà inarrestabile, retorica destre alimenta egoismo’
Il naufragio di un barcone partito dalla Turchia davanti alla spiaggia di Cutro potrebbe eseere costata la vita ad almeno 100 persone, vittime del naufragio, dei trafficanti esseri umani e della mala politica del governo italinano. Molte delle vittime erano bambini.
Tra le vittime due gemellini trovati senza vita in mare oltre ad altri bambini, troppi e troppo piccoli per aver visto negare loro l’aiuto delle autorità e della politica italiana.
Le persone salvate dal naufragio sono 81, ma si teme che almeno altri cento non ce l’abbiano fatta e siano annegate in mare: 22 naufraghi sono in ospedale e una donna è grave.
In 59 sono stati ospitati nel locale Centro accoglienza per richiedenti asilo.
Alcuni superstiti hanno raccontato sarebbero 180 lepersone a bordo della carretta del mare, ma altre raccontano che potrebbero esserestate molte di più.
L’imbarcazione sovraccarica di migranti non ha retto alle onde del mare e dopo aver urtato uno scoglio si sarebbe spaccata.
Sul luogo del naufragio sono intervenuti polizia, carabinieri, guardia di finanza, guardia costiera, vigili del fuoco oltre al personale del 118 e della Croce rossa.
Un medico: “C’erano cadaveri che galleggiavano ovunque”.
MIMMO LUCANO E’ INTERVENUTO SULLA TRAGEDIA: ‘UN MONDO DI DISEGUAGLIANZE, POLITICA SI INTERROGHI SU MORTI”

Roma, 28 feb. (Adnkronos) – ”Corpi di donne e bambini, un biberon tra i detriti… quello che è accaduto sulle coste calabresi è sconvolgente. Sono senza parole. L’imbarcazione era stata avvistata e quelle persone si sarebbero potute salvare”. Mimmo Lucano , ex sindaco di Riace, non si dà pace dopo la strage dei migranti in Calabria. Va a Crotone, partecipa alla fiaccolata in memoria delle vittime, e si domanda perché quelle persone fuggite dalla disperazione hanno trovato la morte invece dell’accoglienza, in una terra, tra l’altro, dove lui ne è stato simbolo. ”Arrivano alle porte dell’Europa – sottolinea all’Adnkronos – perché le politiche occidentali obbligano migliaia di essere umani ad avere come unica soluzione quella di non morire dove vivono, luoghi in cui le condizioni non sono più sopportabili; politiche che costringono queste persone a fuggire, fare traversate in cerca di un futuro migliore altrove. Come si fa a non immedesimarsi e a capire che chi intraprende un viaggio della speranza a rischio della propria vita ha di fronte a sé solo quella possibilità? Nessuno di loro vorrebbe abbandonare la propria casa, il proprio paese, lo fanno drammaticamente perché non hanno altra soluzione”.
“Le responsabilità di queste tragedie si spiegano per le forti diseguaglianze tra paesi ricchi e quelli dove c’è miseria e guerra – continua l’ex sindaco di Riace – Bisogna avere il coraggio di interrogare le coscienze riguardo alle vittime. Dopo il naufragio di Lampedusa del 2013, in Calabria stiamo assistendo ad un altro immane dramma dei migranti. Basta con i ‘mai più’: finché ci sarà ingiustizia così grave nel mondo, finché gli occidentali vendono armi causando guerre, miseria e povertà, le migrazioni saranno un fenomeno inarrestabile. Disumanità e morte, ormai non ci scandalizziamo più; razzismo, non ci indigniamo più: si è costruita la società dell’egoismo, alimentato da parole come clandestini, sicurezza, chiusura dei porti, una retorica cui le destre ci hanno abituato, quando invece dovrebbe essere il rispetto della dignità e dei diritti umani la cartina tornasole”.
Secondo LUCANO è l’accoglienza l’orizzonte cui guardare: ”Quando sono stato sindaco di un piccolo comune, a seguito di uno sbarco ho puntato fin da subito sull’accoglienza. Si è rivelata una strategia vincente per superare anche la questione dello spopolamento. Abbiamo aperto scuole, fatto rinascere luoghi, l’accoglienza è stata la soluzione, non il problema. E questa è storia”.
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