I Carabinieri del Ros, dopo lunghe e complesse indagini realizzate con i metodi classici del pedinamento e del controllo a distanza, hanno fatto scattare le manette per due militari, uno italiano e uno russo, accusati di spionaggio e rivelazione di segreto.

Un Capitano di Fregata della Marina Militare e un funzionario dell’Ufficio dell’Addetto militare presso l’ambasciata della Federazione russa in Italia sono stati accusati dei reati di spionaggio e rivelazione di segreto.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha comunicato che due funzionari dell’ambasciata russa saranno espulsi.
I carabinieri al termine di un appostamento hanno sorpreso i sospettati in flagranza di reato dopo il passaggio di documentazione classificata da parte dell’ufficiale italiano, per il quale è scattato l’arresto, in cambio di 5.000 euro.
L’operazione dei carabinieri del ROS è scattata al termine di una prolungata attività di informazione condotta dall’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, supportata dallo Stato Maggiore della Difesa.
La Farnesina ha comunicato che, , su precise istruzioni del ministro di Maio, il Segretario Generale del Ministero degli affari esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato l’Ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov che ha confermato la detenzione a Roma di un dipendente dell’ufficio dell’addetto militare dell’Ambasciata russa in Italia.
Dall’Ambasciata hanno riferito che le circostanze dell’incidente sono oggetto di indagine, precisando che l’Ambasciata al momento ritiene inappropriato commentare quanto accaduto in questo momento, ma è stato anche auspicato che l’accaduto non abbia ripercussioni sulle relazioni bilaterali tra Mosca e Roma.
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