Mese: marzo 2021

ROMA. SPIONI: ARRESTATI UN MILITARE ITALIANO E UNO RUSSO.

I Carabinieri del Ros, dopo lunghe e complesse indagini realizzate con i metodi classici del pedinamento e del controllo a distanza, hanno fatto scattare le manette per due militari, uno italiano e uno russo, accusati di spionaggio e rivelazione di segreto.

Un Capitano di Fregata della Marina Militare e un funzionario dell’Ufficio dell’Addetto militare presso l’ambasciata della Federazione russa in Italia sono stati accusati dei reati di spionaggio e rivelazione di segreto.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha comunicato che due funzionari dell’ambasciata russa saranno espulsi.

I carabinieri al termine di un appostamento hanno sorpreso i sospettati in flagranza di reato dopo il passaggio di documentazione classificata da parte dell’ufficiale italiano, per il quale è scattato l’arresto, in cambio di 5.000 euro.

L’operazione dei carabinieri del ROS è scattata al termine di una prolungata attività di informazione condotta dall’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, supportata dallo Stato Maggiore della Difesa.

La Farnesina ha comunicato che, , su precise istruzioni del ministro di Maio, il Segretario Generale del Ministero degli affari esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato l’Ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov che ha confermato la detenzione a Roma di un dipendente dell’ufficio dell’addetto militare dell’Ambasciata russa in Italia.

Dall’Ambasciata hanno riferito che le circostanze dell’incidente sono oggetto di indagine, precisando che l’Ambasciata al momento ritiene inappropriato commentare quanto accaduto in questo momento, ma è stato anche auspicato che l’accaduto non abbia ripercussioni sulle relazioni bilaterali tra Mosca e Roma.

ALESSANDRIA. POLIZIA DI STATO. CONCORSO PER L’ASSUNZIONE DI 130 COMMISSARI.

Concorsi: pubblicato bando per l’assunzione di 130 commissari

commissariNella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 4^ Serie speciale “Concorsi ed esami” del 30 marzo 2021 è pubblicato il bando del concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione di 130 commissari della Polizia di Stato.

Le domande di partecipazione potranno essere presentate dalle ore 00.00 del 31 marzo 2021 alle ore 23.59 del 29 aprile 2021.

Il candidato dovrà inoltre essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) a lui personalmente intestata, ovvero di posta elettronica istituzionale (corporate) per i candidati appartenenti alla Polizia di Stato, dove riceverà le comunicazioni relative al concorso.

Il bando e le altre informazioni sono presenti al seguente link: https://www.poliziadistato.it/articolo/1416062071dcb74f130205478

BRESCIA. POLIZIA DI STATO. ORGANIZZAVANO SEQUESTRI IN TURCHIA AL CONFINE CON LA SIRIA.

Brescia: 3 arresti per sequestro di persona

I poliziotti della provincia di Brescia hanno arrestato tre persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare per sequestro di persona a scopo di terrorismo.

L’operazione è la conclusione dell’indagine condotta dalla Squadra mobile di Brescia, dai Ros dei Carabinieri e dallo Sco (Servizio centrale operativo) che ha messo in luce l’esistenza, nella provincia di Brescia, di un gruppo criminale organizzato e specializzato in sequestri di persona all’estero.

I tre indagati, due cittadini albanesi e un italiano rintracciato e arrestato in Germania, sono responsabili di aver inviato in Turchia per affari, al confine con la Siria, due imprenditori italiani e di averli fatti rapire volontariamente da gruppi terroristici per ottenere il riscatto.

Dall’indagine è risultato il reclutamento di un terzo imprenditore che all’ultimo momento, già in aeroporto, ha preferito non imbarcarsi.

I due imprenditori, in momenti diversi, nel 2016 finirono in mano a sequestratori appartenenti all’organizzazione terroristica Hay’at Tahrir a-Sham e vennero trasferiti in Siria dove rimasero fino alla loro liberazione avvenuta nel 2019 e nel 2020.

LODI. POLIZIA DI STATO. IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, 74 INDAGATI.

Lodi: favorivano l’immigrazione clandestina, indagate 74 persone

operazione

La Polizia di Lodi ha indagato 74 persone per reati connessi alle violazioni delle norme sull’immigrazione.

I poliziotti hanno anche indagato due cittadini egiziani e una donna italiana ritenuti ai vertici dell’associazione per delinquere. I due egiziani sono finiti in carcere mentre alla donna, titolare di un centro elaborazione dati in provincia di Cremona, è stata notificata la misura dell’interdizione dall’attività professionale.

Per altri sei complici dell’organizzazione (tutti cittadini egiziani) è stato disposto il sequestro preventivo del denaro illecitamente percepito.

Le indagini sono state avviate nel 2018 a seguito di una segnalazione da parte dell’Inps di Lodi che ha accertato l’inesistenza di ditte edili intestate a cittadini egiziani con alle dipendenze connazionali, a cui venivano rilasciati impropriamente i relativi permessi di soggiorno.

Il gruppo criminale, dietro il pagamento di circa 2 mila euro, procurava i rapporti di lavoro fittizi con ditte edili e istruiva la documentazione al fine del rilascio del permesso di soggiorno, seguiva inoltre l’intero iter amministrativo assistendo lo straniero anche con l’intervento di un legale nel caso di complicazioni con l’ufficio Immigrazione.

Le indagini hanno permesso di accertare che la maggior parte dei cittadini stranieri che si sono rivolti all’organizzazione criminale per l’indebito rilascio del titolo di soggiorno, erano fittiziamente domiciliati nella provincia di Lodi, ma di fatto vivevano in Francia dove fornivano manovalanza nell’edilizia.

L’attività investigativa ha inoltre documentato i pagamenti effettuati dagli stranieri affidatisi al gruppo criminale, che avvenivano in parte attraverso circuiti money transfer dalla Francia, ed in parte in denaro contante nel momento in cui occorreva saldare l’importo pattuito al ritiro del permesso di soggiorno.

VENEZIA. POLIZIA DOI STATO. OPERAZIONE “FONTEGO” CONTRO LO SPACCIO.

Spaccio nel centro di Venezia, 13 arresti

L’indagine denominata “Fontego” dei poliziotti della Squadra mobile lagunare ha permesso di interrompere il traffico e lo spaccio di cocaina nel centro storico di Venezia con più di cento poliziotti delle Squadre mobili del distretto veneto, coordinate dal Servizio centrale operativo, impegnate nell’arresto di tredici persone appartenenti al gruppo criminale.

Gli arresti che sono stati eseguiti dai poliziotti veneti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Venezia.

Molti degli indagati svolgevano una regolare attività lavorativa nel centro storico e sfruttando il lavoro come copertura si muovevano liberamente in vicoli e canali.

L’indagine svolta con numerosi servizi di osservazione ha permesso di individuare gli appartenenti al gruppo, evidenziando l’esistenza della rete distributiva creata dall’associazione criminale, che aveva a disposizione diverse strutture logistiche, come appartamenti, autovetture e mezzi di comunicazione, dedicati esclusivamente allo spaccio.

Gli investigatori hanno anche fatto luce sull’organizzazione interna del gruppo, evidenziando una rigida struttura piramidale, con una rigorosa suddivisione di livelli e relativi compiti.