Categoria: POLITICA

TUNISI. Giorgia Meloni sembra una conferenza stampa, ma era solo un tik tok su scherzi a parte.

La sceneggiata, l’ennesima della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che microfono, leggio, torsioni del collo, ammiccamenti e tanti sorrisi finge di essere in una conferenza stampa come quelle dei vertici internazionali.

E così dopo la gaffe con Macron delle zucchine pescate nei nostri mari , i tik tok televisivi per raccontare il suo punto di vista senza contraddittorio arriva la finta conferenza stampa senza giornalisti, fotografi e cameramen. No scusate un cameramen c’era era dietro al cellulare.

Il Tik Tok di teleGiorgia, dopo l’incontro con il presidente Saied, dura oltre 9 minuti, nove interminabili minuti in cui racconta senza contraddittorio e senza le domande scomode dei cronisti dei suoi incontri al vertice durante la visita a Tunisi. Insomma racconta a reti unificate dei suoi successi personali, di quanto è brava ad affrontare i problemi internazionali, la guerra, le migrazioni nel mar Mediterraneo, ma soprattutto a driblare le domande dei giornalisti.

Il palcoscenico ideale del “teatrino” della politica come amava definirlo Silvio Berlusconi. Il microfono c’è, il leggio pure, c’è perfino il flash di una fotocamera e l’audio; mancano solo i giornalisti, il fotografo, le domande e la trasparenza. Ma nella sceneggiata televisiva della presidente Meloni non poteva certo mancare la postura tipica degli incontri con la stampa, neppure il taccuino degli appunti per raccontare della visita a Tunisi per sciogliere il nodo dei flussi migratori, che hanno scelto la Tunisia come paese di imbarco dei clandestini. Insomma lo spettacolino che la Giorgia si è ritagliata su misura sembra quello tipico degli appuntamenti istituzionali in cui un capo del governo incontra un suo omologo e poi rilasciano dichiarazioni, senza forse concedere domande, ma con i cronisti in sala e invece niente non c’erano neppure i giornalisti. Lei solo lei a suonarsela e cantarsela da sola: ma quanto sono brava, ma quanto sono bella, ma quanto sono elegante, ma quanto sono “pronta a governare altri 5 anni” con una maggioranza solida. Signori e signore 100 euro con un click se mi votate. Signore e signori su 50 euro do benzina lo stato ne incassa 35, insomma un furto, ma mi votate cambia tutto perché le accise le taglio anzi No! taglio il taglio sulle accise e voi tornate a pagare 35 euro allo stato su 50 euro di benzina.

Giorgia Meloni che voleva attuare il blocco navale davanti alle coste della Libia, che aveva promesso niente più sbarchi perché i migranti hanno paura del governo della destra di Giorgia Meloni e invece No! sono gli arrivi e gli sbarchi sono decuplicati e del blocco navale davanti alle coste della Libia neppure l’ombra, ma tanto servirebbe a poco perché i migranti adeso partono dalla Tunisia. Beh non è che Giorgina può dichiarare guerra a tutto “globo terracqueo”, ma adesso deve assecondare i telespettatori, tocca il microfono per sistemarlo quasi dovesse rispondere a una domanda dei giornalisti, si guarda attorno per carpire gli sguardi dei presenti e di tanto in tanto si concede sorridente, seria, un po stizzita e un poi arruffata ai flash dei fotografi. Insomma da attrice consumata quale è da spettacolo per nove minuti e dodici secondi. Sceglie legittimamente di farlo da sola con un lungo monologo degno dei migliori video casalinghi realizzati da una influenzer prestigiosa. Il lungo monologo della presidente del Consiglio è stato ampiamente diffuso sulle televisioni e sui social gestiti dallo staff della presidente del consiglio.

Un videomessaggio un po come quelli divertenti che guardiamo di solito, ma un dubbio mi sorge spontaneo: “Presidente Giorgia Meloni, ma geografia che cos’è? Italiano o matematica?

Mentre Giorgia parla inquadrata dall’obbiettivo della telecamera di TeleGiorgia l’inquadratura oscilla, la telecamera si muove, ondeggia quasi a simulare le spintarelle dei colleghi che tentano di conquistare una posizione più consona alla ripresa televisiva. La presidente del consiglio dopo nove minuti e dodici secondi interminabili di banalità a uso e consumo del suo elettorato si congeda ma non senza aver prima spiegato che i temi in agenda sono tanti mentre raccoglie velocemente i fogli e dispensa sorrisi, tanti sorrisi per i giornalisti presenti in sala(sich! neppure uno) e ai suoi affezionati elettori, che anche questa volta faranno capolino alla leader da osanare e venerare come una dea.

Ah! dimenticavo! Di solito durante le conferenze stampa a margine di incontri istituzionali tra leader sono presenti almeno tre cose: le bandiere alle spalle dei leader, i giornalisti e le domande.

Carnevale è ancora lontano, ma noi ci stiamo già preparando!

ALESSANDRIA. Sentenza Pam; La maggioranza in Comune: “Ascoltare le istanze dei cittadini non è una colpa? bensì dovere di chi amministra”.

“La sentenza del TAR non entra nel merito della vicenda dell’insediamento Pam logistica e, a nostro giudizio, è discutibile sostenere che i cittadini ricorrenti non abbiano titolo legittimo perché distanti dall’area, vi sono famiglie che risiedono a meno di 30 metri dal luogo interessato. Tuttavia le sentenze non si commentano, si rispettano. Questo non impedisce di pensare che sia stata, comunque, corretta l’azione di contrasto messa in atto e che, anzi, occorrerà proseguire in tutte le sedi e, nell’ambito degli strumenti normativi, per ribadire che insediamenti di quella natura non possono essere realizzati in zone residenziali come quella. 

Non smetteremo di pensare e sostenere che la variante al Piano Regolatore realizzata, ad hoc, per l’insediamento, con il parere contrario dell’Ente Provincia, sia stata una scelta sbagliata. Bene ha fatto la giunta Abonante a chiedere la sospensiva, non solo in coerenza con quanto sostenuto in campagna elettorale ma alla luce delle risultanze del Pai la scelta si è dimostrata oculata e corretta. Se non ci fosse stata quella richiesta, oggi si sarebbe dovuto sospendere il permesso a costruire con tutte le conseguenze del caso. È strumentale la critica di chi sostiene che siamo contro il lavoro. Siamo per lo sviluppo nelle aree deputate agli insediamenti industriali non nella città. 

L’impegno del Sindaco Abonante per favorire lo sviluppo economico e la creazione di posti lavoro, attraverso una scelta urbanistica di rispetto del territorio, con l’insediamento logistico in area produttiva D8 è la dimostrazione concreta e fattiva di come le scelte amministrative e urbanistiche possano essere orientate a conciliare qualità della vita, qualità del territorio e sviluppo. Resteremo a fianco di tutti i cittadini e di tutte le cittadine che chiedono attenzione e proseguiremo con tutti gli strumenti che le norme consentono a cercare un’alternativa a questo insediamento”.

I Gruppi consiliari della maggioranza a sostegno della Giunta Abonante in Comune di Alessandria.

ALESSANDRIA. ALPRIDE E’ ANTIFASCISTA(VIDEO)

Video realizzato da Giuseppe Amato/Quotidiano On Line

Il servizio fotografico di Giuseppe è Andrea Amato sul Quotidiano On Line

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ALESSANDRIA. “ALPRIDE E’ ANTIFASCISTA”. I MILLE VOLTI DEL CORTEO PACIFICO, CHIASSOSO E COLORATO.(PHOTOGALLERY)

Servizio e fotografie Giuseppe Amato/Quotidiano On Line e Andrea Amato/PhotoAgency

Lo slogan del corteo colorato,pacifico e chiassoso che ha attraverato il centro di Alessandria per raggiungere il parco Carrà alla periferia della città era rappresentato dal “papavero”, simbolo della resistenza e dell’antifascismo

Che nel 2023 si debba ancora fare i conti con un passato buio, torbido, oscuro, violento potrebbe sembrare la solita rappresentazione un po teatrale, romanzata e intrisa di propaganda elettorale e invece è la più triste realtà che la politica ci ha sbattuto in faccia.

I fatti di Milano, un trans brasiliano in stato di alterazione psico-fisica pestato violentemente senza alcun motivo e alcun bisogno da 4 agenti delle polizia locale mentre era a terra incapace di difendersi, ma prima ancora l’aggressione brutale di due studenti da parte di un squadristi, vicini all’area di governo, a Firenze, le esternazioni del presidente del Senato, Ignazio Maria Benito La Russa sulla resistenza, contro i partigiani e il tentativo di liquidare l’azione di guerra di via Rasella a Roma contro gli occupanti tedeschi a un attentato in cui, secondo una ricostruzione totalmente inventata da La Russa, morirono 33 quasi pensionandi invece che nazisiti appartenenti ai reparti di polizia sud tirolese, non lascia dubbi sul tentativo di riscrivere una delle pagine più nere della storia d’Italia e che ci deve impegnare a non abbassare mai la guardia sul fascismo di ritorno: “Non solo una festa, ma una lotta per i diritti di tutti ed è necessario mantene alta l’attenzione contro la violenza, i soprusi, le sopraffazioni e la negazione dei diritti”

Il corteo arcobaleno si è mosso da corso Crimea, piazza Garibaldi, per attraversare il centro cittadino di corso Roma, piazzetta della Lega fino al Parco Carrà.

IL CORTEO INVEDE IL CENTRO DI ALESSANDRIA CON MUSICA E BALLI

Il ritmo lungo il percorso dettato dall’ironia della drag queen Vera Aloe, per la terza volta nel ruolo di madrina, per lanciare messaggi in difesa dei diritti della comunità Lgbtqia+, ma più in generale in difesa della libertà, contro ogni forma di violenza e contro le posizioni espresse dal governo Meloni allineata più che mai a quelle dell’Ungheria di Orban contro i diritti delle persone e delle minoranze in genre.

IL CORTEO COLORATO, PACIFICO E CHIASSOSO

La manifestazione si è chiusa al Parco Carrà con gli inteventi delle associazioni,Tessere le identità, Casa di quartiere, cooperativa sociale Il Gabbiano, Cgil e Uil, che hanno contribuito ad organizzare la manifestazione e posto l’accento su due argomenti messi in discussione e contrastati dal governo Meloni: “i diritti negati ai figli delle coppie omogenitoriali e la tutela delle donne e delle persone trans, che vivono vessazioni quotidiane di cui leggiamo ogni giorno sui giornali”

Il coordinamento formato da Tessere le identità, Casa di quartiere, cooperativa sociale Il Gabbiano, Cgil e Uil hanno dato vita a una manifestazione pacifica, festosa, colorata e chiassosa per la difesa dei diritti di tutti. Lo slogan scelto è esplicito: “AlPride è antifascista”».

MILLE VOLTI IN DIFESA DEI DIRITTI