Mese: giugno 2019

LAMPEDUSA. GLI INSULTI SESSISTI A CAROLA RACKETE E GLI INTERESSI INCONFESSABILI DI “CAPITAN CONIGLIO”.

Gli insulti degli attivisti della Lega durante lo sbarco di Carola Rackete a Lampedusa.

Il filmato postato sulla pagina Facebook della Lega Lampedusa raccoglie gli insulti razzisti e sessisti lanciati da diverse persone presenti sulla banchina nei confronti della capitana.

Video ripreso per il Quotidiano on line da Globalist.

Leghisti di Lampedusa in azione.

La vergognosa azione degli attivisti della Lega a Lampedusa offende non solo il Capitano di una nave da soccorso, paragonabile alle autoambulanze che trasportano ammalati e feriti in ospedale, ma rappresenta una offesa ad una donna coraggiosa, alla convivenza civile e alla maggioranza dei siciliani che da sempre sono stati rappresentati come un simbolo di accoglienza.

Sulle banchine del porto di Lampedusa, di fronte alla Sea Watch un gruppo organizzato di delinquenti beceri e razzisti hanno insultato la capitana della nave Carola Rackete e se ne sono vantati.

La Lega, la Lega di Lampedusa che ha postato un video sulla pagina di facebook con la raccolta degli insulti lanciati contro Carola dalla banchina del porto: “Ciao crucca”, “spero che ti violentino sti negri, a quattro a quattro te lo devono infilare, ti piace il c… nigru”.
Gli aspiranti mister selfini, al pari del loro “capitan conigliglio”. si riprendono,gridano, ridono, fischi e insulti:”Ciao mamma” mentre Rackete scende dalla nave. Poi ancora: “Venduta, venduta” “le manette, le manette”, “zingara”, “cornuta, cornuta”, “criminali”.

Risate e ancora: “Tossica”, “arrestiamola”, “ti devi vergognare”, “vattene in Olanda”.

I paladini della legalità non sfuggiranno i reati commessi, ma questo è solo un piccolo tassello, la punta di un iceberg molto più grande. Un intreccio di interessi colossale che coinvolge direttamente il ministro dell’odio razziale.

La domanda che spesso ci siamo posti è il perché di tanto accanimento del ministro contro le Ong, le strutture che si occupano dell’accoglienza, dei Cara, molti dei quali, come a Catania, chiusi per ordine del ministro stesso e perché il ministro, che tanto si prodiga, con twitt, post su facebook,ma senza mai utilizzare le vie ufficiali del ministero che presiede, contro le navi che soccorrono migranti, contro l’Europa cattiva che non redistribuisce i migranti.

Perché il ministro, Matteo Salvini, non ha mai partecipato a ben 22 riunioni della commissione Europea, preferendo invece presenziare a trasmissioni televisive per fare propaganda e la lanciare proclami e invettive contro i migranti, sei riunioni solo negli ultimi dodici mesi; commissione che si è occupata in questi anni della riforma del trattato di Dublino e il cambiamento delle norme per il ricollocamento in Europa dei migranti?

La risposta potrebbe essere semplice ed esaustiva per pura speculazione politica, ma non è la sola risposta perché dietro il fenomeno della migrazione e della accoglienza si nascondono interessi molto più appetitosi per l’ingordo ministro.

Interessi miliardari in euro per lasciare il business dell’accoglienza, la creazione di campi, in sostituzione delle strutture ricettive gratuite messe a disposizione dalle organizzazioni umanitarie, in mano a organizzazioni private internazionali.

Le bugie del ministro Salvini, abilissimo quando si tratta di creare emergenze, si diffondono nell’aria come la polvere della forfora rimossa dal pettine. Il “decreto sicurezza” e il “decreto sicurezza bis”, cavalli di battaglia del ministro e della Lega, aprono di fatto la gestione dell’accoglienza alle grandi società, le norme impediscono alle Ong e alle organizzazioni umanitarie di operare nel salvataggio, recupero e accoglienza dei migranti pena multe salatissime e sanzioni penali, ma non alle società private del business sulla vita dei migranti.

La società ORS è una multinazionale specializzata nel settore che ha una sede in Italia, nel quartiere Trieste di Roma. Gli uffici della ORS non sono lontani dalla sede degli attivisti”Restiamo Umani” che hanno sposto un carte con scritto: “Salvini vergogna. Porti chiusi, ma porte aperte agli sciacalli della finanza”.

La denuncia arriva dagli attivisti di “Restiamo Umani” che spiegano come dietro le politiche del governo, la finta sicurezza, la finta emergenza migranti si nascondano invece interessi economici nascosti e inconfessabili che regalerà miliardi di euro e metterà l’organizzazione dell’accoglienza nelle mani di grandi società straniere come la Ors.

Il taglio dei fondi destinati alle organizzazioni umanitarie per garantire i servizi fondamentali,vitto, alloggio a richiedenti asilo e rifugiati creeranno le condizioni far gestire il business dei migranti alle sole organizzazioni in grado di ridurre i costi utilizzando l’economie di scala.

Le piccole esperienze di accoglienza che ridistribuivano sul territorio gli introiti, (attraverso la creazione di posti di lavoro in cui venivano formati operatori sociali, mediatori culturali, psicologi e insegnanti che garantivano l’integrazione), derivanti fondi Europei chiuderanno mentre rimarranno sul mercato a contendersi la torta dell’accoglienza le multinazionali che dispongono dei capitali necessari per aprire mega-centri impostati sulla gestione di grandi numeri e servizi improntati più alla compressione della spesa, al risparmio e alla speculazione che alla qualità dei servizi.

Le multinazionali interessate al business, tra queste ORs, come denunciato da Valori, testata giornalistica promossa da Banca Etica, in un dossier di gennaio 2019 presentato alla Camera dei deputati e intitolato: «Migranti, gli sciacalli della finanza brindano a Salvini».

L’inchiesta raccoglie le informazioni che descrivono come la multinazionale dell’accoglienza con affari in Svizzera, Austria e Germania, consiglieri provenienti dai recenti esecutivi svizzeri e austriaci e un’intricata rete di finanziatori che coinvolge capitali sauditi, società londinesi e fondi pensione statunitensi sia interessata ai temi dell’accoglienza e della gestione dei migranti.

Il 25 luglio 2018 “Ors Italia Srl” si è iscritta al registro imprese della Camera di commercio di Roma.

ORS Italia srl, operante in Svizzera, Austria e Grmania ha dichiarato l’intenzione di partecipare “a bandi di gara nei settori dell’alloggiamento, assistenza, consulenza sociale e integrazione per profughi e richiedenti asilo”.

Jürg Rötheli, Ceo del gruppo, ha confermato che:”l’Italia rappresenta un primo importante passo per l’espansione nel Mediterraneo”.

Il governo dei vice premier e il ministro dell’odio mentre dichiarano di voler tagliare il business che si è sviluppato intorno al traffico di migranti lo consegnano nelle mani di grandi investitori,interessati più agli affari e alla speculazione finanziaria che alla vita dei migranti e mentre parlano di sovranismo aprono le porte alle multinazionali.

FRANCIA. OLANDA IN SEMIFINALE. SFUMA IL SOGNO AZZURRE. GRAZIE LO STESSO!

Condizioni ambientali proibitive, La FIFA non cambia idea, si gioca! Partita seppur emozionante, rovinata dalle decisioni organizzative.

Le squadre non spingono molto, anche per via del forte caldo, si studiano e creano qualche occasione.

Più pericolosa l’Italia al 20′, il cross in mezzo trova la testa di Bonansea, in spizzata riesce a servire Bergamaschi che in girata non da potenza al pallone e lo regala al portiere avversario.

Nel timebreak Bartoli chiama a sé i medici e si fa mettere una fasciatura alla coscia. Per poi essere sostituita a fine primo tempo.

Al 35′ Giacinti raccoglie il passaggio di Bonansea e spara in porta, la palla sfila sul fondo a pochi centimetri dalla porta.

Il primo tempo si chiude a reti bianche, una partita di gestistione da parte delle sue squadre con possesso palla in mano alle dame d’arancio.

Ad inizio secondo, tre azioni velocissime da parte delle olandesi hanno impensierito la difesa azzurra, il risultato rimane comunque in pareggio.

Al 53′ Barbara Bonansea lascia il campo in visibile stato di stanchezza, fino ad oggi ha giocato tutti i novanta minuti di tutte le sfide, al suo posto entra in campo Daniela Sabatino.

Al 57′ Van De Donk spara un missile dal limite che si spegne sui pali, la traversa salva l’Italia

Il vantaggio olandese arriva al 70′ su palla inattiva, Miedema di testa batte Giuliani. Il gol era nell’aria già da inizio secondo tempo.

Nel timebreak del 74′ Bergamaschi lascia il posto alla debuttante Serturini.

Raddoppio Olanda al 79′ con Van de Gragt, ancora su palla inattiva e di nuovo su colpo di testa Giuliani viene battuta. È oblio azzurro.

Il mondiale per le ragazze mondiali finisce così, l’Olanda vola in semifinale.

Nonostante la sconfitta le ragazze azzurre possono considerarsi nella storia del calcio italiano, la sconfitta di oggi brucia ma non così tanto, la nazionale femminile ha unito e riunito l’Italia. Sono riuscite a mettere in luce il calcio femminile italiano e si sono guadagnate il rispetto che meritano.


Oggi il quotidiano on line Alessandria rompe gli schemi, ringraziando una ad una le ragazze, naturalmente anche la condottiera della nave azzurra, Milena Bertolini, avete fatto sognare tutti noi, la vostra passione ci ha coinvolti in un mondiale bellissimo e ricco di emozioni.

GRAZIE RAGAZZE! ❤🇮🇹

Il quotidiano, da oltre due anni, si impegna a dar visibilità al calcio femminile e sarà sempre vicino a questo movimento. La prossima stagione ci concentreremo sull’Alessandria calcio femminile, articoli, video, interviste e molto altro ancora. Solo sul nostro giornale, seguiteci!

ROMA. POLIZIA DI STATO. POLIZIOTTO ACCOLTELLATO:” SPARANDO AVREI COLPITO IL COLLEGA”.

Poteva essere l’ennesimo femminicidio se la volante 8 della questura di Roma non fosse intervenuta in pochissimi minuti. Attimi di paura nel quartiere di Tor Bella Monaca ieri all’ora di pranzo quando un uomo di 60 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine per diversi precedenti penali, e sotto i fumi dell’alcol ha appiccato il fuoco alla tabaccheria della moglie dalla quale si stava separando.

La donna all’interno del locale ha approfittato di un attimo di distrazione del marito violento ed è riuscita a chiedere aiuto alla Polizia.

L’uomo come ha sentito l’arrivo della volante ha tentato di fuggire con la sua auto speronando, però, quella dei poliziotti; a questo punto il 60 enne è sceso e si è scagliato contro gli agenti ferendone gravemente uno al torace con un coltello.

L’agente colpito è stato immediatamente trasportato da un’altra volante presso l’ospedale più vicino e poi al Policlinico Umberto I dove è stato operato ed è attualmente in terapia intensiva, ma fortunatamente non è in pericolo di vita.

Il giovane poliziotto di 32 anni prima di perdere i sensi ha raccontato l’accaduto descrivendo la scelta di non estrarre la pistola per fermare l’aggressore perché sarebbe stato troppo pericoloso per il collega che nel frattempo tentava di fermare l’uomo e si era posto in traiettoria.

Olivia Petillo

ALESSANDRIA. L’EROISMO DELLE DONNE, “LE PIRATESSE” DELLA SEA WATCH 3 E “CAPITAN CONIGLIO”, IL MINISTRO DELL’ODIO.

L’equipaggio al femminile della Sea Watch 3 e la codardia di un ministro della Repubblica diviso tra chiacchiere, distintivo e danni.

La Sea Watch 3 ribattezzata dal ministro dell’odio, dei selfini, delle abbuffate a base di polenta e cotechino, del machismo all’italiana( ahò semo tutti fighi e ganzi, ma senza palle ), nave “pirata”, ma io preferisco delle “piratesse” tanto è l’ammirazione che provo nei confronti di queste donne che si sono messe a disposizione degli ultimi, dei naufraghi, dei migranti abbandonati in mare dagli stessi carcerieri finanziati, armati e foraggiati dai governi italiani negli ultimi 30 anni.

Il Ministro dell’odio, della mala vita come scrisse Saviano, che il ministro “Capitan coniglio” ha querelato senza sapere che quel termine non lo coniò Saviano, ma fu attribuito a Giolitti da Salvemini. Mentre il nomignolo di «Capitan Coniglio» gli fu attribuito perché quando si è presentato in Valle di Susa i No Tav erano pronti ad accoglierlo a modo loro ma è rimasto tutto il giorno dietro decine di agenti antisommossa.

Insomma un pasticcio tutta all’italiana con un “capitano” che più che a capitano somiglia cagnaccio rognoso e pieno di pulci che fa la voce grossa,”bau bau”, quando in realtà si caga nei pantaloni ogni volta che resta solo nel cesso senza la scorta della Digos e una schiera di celerini a proteggerlo.

Diversa è la storia della “Capitana”, Rackete per intenderci, che nella vita ha dimostrato di avere due “coglioni talmente grossi e duri ( non per maschilismo e neppure machismo),” da far sfigurare e vergognare il “capitan coniglio” il senza palle, mantenuto da un venticinquennio dagli italiani per le sue “ululate razziste e nazionaliste” inutili quanto inconcludenti.

Il Direttore del Quotidiano on line ai commenti dei troll salviniani su facebook ha risposto con un commento esaustivo: “Restiamo umani, chi ha i “coglioni” li mostri e chi non li ha la smetta di fare propaganda sulla pelle dei disperati”, Carole Rackete ha dimostrato di avere gli attributi al posto giusto mentre il ministro “Capitan coniglio” non possiede neppure l’ombra dei cosiddetti e allora si affida alla propaganda.

Giuseppe Amato

DA IL MESSAGGERO:

Sea Watch, De Falco: «Carola Rackete dovrà essere liberata, non era tenuta a fermarsi»

Sull’arresto della comandante della Sea Watch interviene Gregorio De Falco, ex comandante della Guardia Costiera e attualmente senatore del Gruppo Misto. «L’arresto di Carola Rackete è stato fatto per non essersi fermata all’alt impartito da una nave da guerra ma la nave da guerra è altra cosa, è una nave militare che mostra i segni della nave militare e che è comandata da un ufficiale di Marina, cosa che non è il personale della Guardia di Finanza. Non ci sono gli estremi. La Sea Watch è un’ambulanza, non è tenuta a fermarsi, è un natante con a bordo un’emergenza. La nave militare avrebbe dovuto anzi scortarla a terra». 

LAMPEDUSA. CAROLA RACKETE ARRESTATA. UNA VERGOGNA PER LO STATO: “CHI RUBA 49 MILIONI DI EURO DIVENTA MINISTRO MENTRE CHI SALVA VITA IN MARE VIENE ARRESTATA”.

Il capitano della sea Watch, da quanto si apprende, sarebbe stata arrestata dopo l’approdo nel porto di Lampedusa e fatto sbarcare i 40 migranti salvati in mare 18 giorni fa.

La comandante Rackete ha forzato il blocco della Guardia di Finanza per entrare in porto dove ad attenderla c’erano due fazioni, pro e contro migranti, che si sono scontrate.

L’annuncio dato sul twitter della Ong per informare l’opinione pubblica che la Sea Watch sarebbe entrata nel porto di Lampedusa: “Basta, dopo 16 giorni entriamo in porto”.

Carola Rackete, dopo l’estenunte braccio di ferro con im ministro dell’ointerno Matteo Salvini, ha deciso di entrare in porto senza le autorizzazioni, esponendosi all’arresto con accuse gravissime come gravissime erano le condizioni dei migranti a bordo della nave.

Carola al centro della foto.

Dopo l’attracco, i militari della Guardia di Finanza sono saliti a bordo della nave e prelevato l’attivista.

Carola Rackete è stata portata in caserma dove è in stato di fermo per violazione dell’art.1100 del codice di navigazione: “resistenza o violenza contro nave da guerra”.

Il reato contestato alla Rackete se provato potrebbe portare ad una condanna dai ai 10 anni di reclusione.

La motovedetta della Guardia di Finanza pare, saranno le indagini a stabilirlo, abbia tentato più volte di impedire avrebbe l’ormeggio, fino a che ha dovuto desistere per non rimanere incastrata tra la nave e la banchina.

Alcune ore dopo è iniziato lo sbarco dei migranti presenti a bordo della Sea Watch 3.

Prima di essere trasferita in caserma Carola ha voluto salutare e abbracciare i volontari della Sea Watch. La nave è stata in seguito perquisita dalla Guardia di Finanza.

I migranti sono stati accolti sull’isola da due diverse fazioni che si sono fronteggiate fino allo scontro verbale. I sostenitori di Carola Rackete l’hanno a lungo applaudito per la sua scelta di infrangere il blocco navale mentre un altro gruppo, tra cui l’ex vicesindaco Angela Maraventano, hanno inveito e offeso i volontari della Sea Watch, che vogliamo ricordarlo prima che l’attuale governo si insediasse era considerati “angeli del mare” per l’attività di ricerca e salvataggio dei naufraghi nel mare Mediterraneo.

La leghista avrebbe urlato,secondo fonti attendibili: : “È una vergogna! Qui non si può venire a fare quello che si vuole, non venite nelle nostra isola se no succede il finimondo”. Rivolgendosi poi alle forze dell’ordine: “Fate scendere i profughi e arrestateli tutti“.

L’ex sindaco PD Giusi Nicolini ha risposto alla leghista: “Che vuoi tu? Chi sei tu per decidere chi deve venire e chi no?”.

Giorgia Linardi, portavoce della Sea Watch, ha commentato così la scelta della comandante Carola Rackete di entrare nel porto di Lampedusa: “Non avevamo scelta. Al comandante (…) non è stata data nessuna soluzione di fronte a uno stato di necessità dichiarato trentasei ore fa. E quindi era sua responsabilità portare queste persone in salvo. La violazione è stata non del comandante, ma delle autorità che non hanno assistito la nave per sedici giorni”.