
Gli insulti degli attivisti della Lega durante lo sbarco di Carola Rackete a Lampedusa.
Il filmato postato sulla pagina Facebook della Lega Lampedusa raccoglie gli insulti razzisti e sessisti lanciati da diverse persone presenti sulla banchina nei confronti della capitana.
Video ripreso per il Quotidiano on line da Globalist.
La vergognosa azione degli attivisti della Lega a Lampedusa offende non solo il Capitano di una nave da soccorso, paragonabile alle autoambulanze che trasportano ammalati e feriti in ospedale, ma rappresenta una offesa ad una donna coraggiosa, alla convivenza civile e alla maggioranza dei siciliani che da sempre sono stati rappresentati come un simbolo di accoglienza.
Sulle banchine del porto di Lampedusa, di fronte alla Sea Watch un gruppo organizzato di delinquenti beceri e razzisti hanno insultato la capitana della nave Carola Rackete e se ne sono vantati.
La Lega, la Lega di Lampedusa che ha postato un video sulla pagina di facebook con la raccolta degli insulti lanciati contro Carola dalla banchina del porto: “Ciao crucca”, “spero che ti violentino sti negri, a quattro a quattro te lo devono infilare, ti piace il c… nigru”.
Gli aspiranti mister selfini, al pari del loro “capitan conigliglio”. si riprendono,gridano, ridono, fischi e insulti:”Ciao mamma” mentre Rackete scende dalla nave. Poi ancora: “Venduta, venduta” “le manette, le manette”, “zingara”, “cornuta, cornuta”, “criminali”.
Risate e ancora: “Tossica”, “arrestiamola”, “ti devi vergognare”, “vattene in Olanda”.
I paladini della legalità non sfuggiranno i reati commessi, ma questo è solo un piccolo tassello, la punta di un iceberg molto più grande. Un intreccio di interessi colossale che coinvolge direttamente il ministro dell’odio razziale.
La domanda che spesso ci siamo posti è il perché di tanto accanimento del ministro contro le Ong, le strutture che si occupano dell’accoglienza, dei Cara, molti dei quali, come a Catania, chiusi per ordine del ministro stesso e perché il ministro, che tanto si prodiga, con twitt, post su facebook,ma senza mai utilizzare le vie ufficiali del ministero che presiede, contro le navi che soccorrono migranti, contro l’Europa cattiva che non redistribuisce i migranti.
Perché il ministro, Matteo Salvini, non ha mai partecipato a ben 22 riunioni della commissione Europea, preferendo invece presenziare a trasmissioni televisive per fare propaganda e la lanciare proclami e invettive contro i migranti, sei riunioni solo negli ultimi dodici mesi; commissione che si è occupata in questi anni della riforma del trattato di Dublino e il cambiamento delle norme per il ricollocamento in Europa dei migranti?
La risposta potrebbe essere semplice ed esaustiva per pura speculazione politica, ma non è la sola risposta perché dietro il fenomeno della migrazione e della accoglienza si nascondono interessi molto più appetitosi per l’ingordo ministro.
Interessi miliardari in euro per lasciare il business dell’accoglienza, la creazione di campi, in sostituzione delle strutture ricettive gratuite messe a disposizione dalle organizzazioni umanitarie, in mano a organizzazioni private internazionali.
Le bugie del ministro Salvini, abilissimo quando si tratta di creare emergenze, si diffondono nell’aria come la polvere della forfora rimossa dal pettine. Il “decreto sicurezza” e il “decreto sicurezza bis”, cavalli di battaglia del ministro e della Lega, aprono di fatto la gestione dell’accoglienza alle grandi società, le norme impediscono alle Ong e alle organizzazioni umanitarie di operare nel salvataggio, recupero e accoglienza dei migranti pena multe salatissime e sanzioni penali, ma non alle società private del business sulla vita dei migranti.
La società ORS è una multinazionale specializzata nel settore che ha una sede in Italia, nel quartiere Trieste di Roma. Gli uffici della ORS non sono lontani dalla sede degli attivisti”Restiamo Umani” che hanno sposto un carte con scritto: “Salvini vergogna. Porti chiusi, ma porte aperte agli sciacalli della finanza”.
La denuncia arriva dagli attivisti di “Restiamo Umani” che spiegano come dietro le politiche del governo, la finta sicurezza, la finta emergenza migranti si nascondano invece interessi economici nascosti e inconfessabili che regalerà miliardi di euro e metterà l’organizzazione dell’accoglienza nelle mani di grandi società straniere come la Ors.
Il taglio dei fondi destinati alle organizzazioni umanitarie per garantire i servizi fondamentali,vitto, alloggio a richiedenti asilo e rifugiati creeranno le condizioni far gestire il business dei migranti alle sole organizzazioni in grado di ridurre i costi utilizzando l’economie di scala.
Le piccole esperienze di accoglienza che ridistribuivano sul territorio gli introiti, (attraverso la creazione di posti di lavoro in cui venivano formati operatori sociali, mediatori culturali, psicologi e insegnanti che garantivano l’integrazione), derivanti fondi Europei chiuderanno mentre rimarranno sul mercato a contendersi la torta dell’accoglienza le multinazionali che dispongono dei capitali necessari per aprire mega-centri impostati sulla gestione di grandi numeri e servizi improntati più alla compressione della spesa, al risparmio e alla speculazione che alla qualità dei servizi.
Le multinazionali interessate al business, tra queste ORs, come denunciato da Valori, testata giornalistica promossa da Banca Etica, in un dossier di gennaio 2019 presentato alla Camera dei deputati e intitolato: «Migranti, gli sciacalli della finanza brindano a Salvini».
L’inchiesta raccoglie le informazioni che descrivono come la multinazionale dell’accoglienza con affari in Svizzera, Austria e Germania, consiglieri provenienti dai recenti esecutivi svizzeri e austriaci e un’intricata rete di finanziatori che coinvolge capitali sauditi, società londinesi e fondi pensione statunitensi sia interessata ai temi dell’accoglienza e della gestione dei migranti.
Il 25 luglio 2018 “Ors Italia Srl” si è iscritta al registro imprese della Camera di commercio di Roma.
ORS Italia srl, operante in Svizzera, Austria e Grmania ha dichiarato l’intenzione di partecipare “a bandi di gara nei settori dell’alloggiamento, assistenza, consulenza sociale e integrazione per profughi e richiedenti asilo”.
Jürg Rötheli, Ceo del gruppo, ha confermato che:”l’Italia rappresenta un primo importante passo per l’espansione nel Mediterraneo”.
Il governo dei vice premier e il ministro dell’odio mentre dichiarano di voler tagliare il business che si è sviluppato intorno al traffico di migranti lo consegnano nelle mani di grandi investitori,interessati più agli affari e alla speculazione finanziaria che alla vita dei migranti e mentre parlano di sovranismo aprono le porte alle multinazionali.
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