Mese: marzo 2019

BRATISLAVA. LA SLOVACCHIA ROMPE IL FRONTE DEI SOVRANISTI DEL GRUPPO DI VISEGRAD. ZUZANA CAPUTOVA VINCE LE PRESIDENZIALI.

La Slovacchia ha rotto il fronte dei sovranisti del gruppo di Visegrad, ha premiato l’europeista Zuzana Caputova, 45 anni, madre divorziata con due figlie, che è anche la prima donna a essere eletta capo di Stato nell’Europa centro-orientale.

Zuzana ha intrapreso il cammino della sua carriera politica dopo l’uccisione del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua compagna, assassinio ordinato da un oligarca arrestato pochi giorni fa.

Zuzana Caputova è un avvocato e giurista ed ha saputo costruire intorno al suo progetto politico in favore delle persone una maggioranza del 58,4% di preferenze contro il 41,6 del suo avversario, il diplomatico Maros Sefcovic – commissario europeo all’Energia.

Giovani, società civile o solo persone impegnate nella protesta contro l’assassinio del giornalista dicono che: “E´un miracolo che lei sia spuntata all´orizzonte della politica slovacca“.

Zuzana,come spiegato a Repubblica,  promette “una politica per governare in nome di tutti i cittadini a cominciare da quelli che scendono in piazza per lo Stato di diritto“.

La Caputova ha macinato chilometri percorrendo in lungo e in largo la Slovacchia, il piccolo paese iperindustrializzato che vuole cambiare: “in nome della correttezza, del diritto, di ogni vero valore cristiano, anche verso gli Lgbt e i migranti. Io mi batto per la gente stanca delle ingiustizie, per i citoyens, i cittadini coraggiosi decisi a dire basta a ogni strapotere e a ogni ingiustizia e abuso, per i cittadini scesi in piazza in una mobilitazione senza precedenti protestando contro l´orribile assassinio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata. Io sono qui per tentare di incarnare il cambiamento, l´alternativa, e dare voce al cambiamento, per aiutare i cittadini a costruire una Slovacchia dignitosa Stato di diritto, una democrazia dove dominerà la gentilezza e correttezza nel confronto politico“.

Zuzana rappresenta per tutti un modello alternativo al passato del leader populista Meciar e al presente del partito socialista-sovranista SMER.

Lo spiega sorridendo e il suo sorriso è l’eccezione più bella dell’Europa dell’Est più spesso conosciuta come coagulo di autocrati maschilisti arcigni.

La neo presidente della Slovacchia è molto nota per la sua vittoria sull’enorme discarica abusiva che ha combattuto per decenni e per questo ha ottenuto il riconoscimento del Golman prize.

Il Goldman prize nel mondo rappresenta il Premio Nobel del movimento Verde e dell’ecologia.

Non molla mai, neppure quando la diffamano definendola “amica di froci e migranti” o “traditrice della nazione”. Le accuse arrivano per lo più da gruppi che appoggiano candidati sovranisti o di ultradestra e dai candidati stessi, comunque tutti sconfitti al primo turno elettorale.

Zuzana ha spiegato che:”Sono felice di affrontare al ballottaggio un rivale democratico europeista”.

La sua presidenza inizia sempre sotto scorta armata: “ma è normale e inevitabile”.

Tra poche ore traslocherà nel palazzo presidenziale di Bratislava con le due figlie, poi penserà a quanto tempo le resterà come madre e come compagna di vita: “Io voglio parlare con tutti in Europa, voglio una Slovacchia europea, il populismo e il sovranismo non solo nel gruppo di Viségrad. Polonia, Cechia, Slovacchia e Ungheria,vivono con forza la vocazione sovranista, ma sono forti perché la gente è delusa, i partiti democratici devono saper ascoltare rabbia e delusione della gente e offrire loro risposte democratiche ed europeiste in alternativa alle facili illusorie ricette tipo noi contro loro del populismo”.

Zuzana ha spiegato di essere contro i populisti e i sovranisti, che nel suo Paese includono anche in parte il partito di maggioranza SMER, socialista, ma sovranista quasi come i socialisti romeni del corrotto e pregiudicato padrino Liviu Dragnea.

Zuzana chiede all’Europa “progressista”, Progresivné Slovensko, risposte nuove. “E’ facile come fanno populisti ed euroscettici dire no all’Europa e basta, occorre invece che i democratici europei di ogni colore offrano risposte nuove, idee e nuovi contratti sociali di fiducia con i cittadini, per riparare e rilanciare l´Europa progetto comune”.

Per Zuzana sovranisti e populisti offrono risposte facili, ma illusorie alle frustrazioni dei cittadini: “occorre e urge che noi europeisti offriamo e proponiamo nei fatti risposte sincere, convincenti, basate sul dialogo coi cittadini”.

La forza di Zuzana sta nel fatto che ha posto come priorità la convinzione che nel gruppo Viségrad, nell´insieme del Centroest europeo e in tutta la Ue i politici chiamati a responsabilità di governo dialoghino e sempre di più con intellettuali dissidenti, voci critiche, media, Ong, con tutte le voci della società civile che in quella parte dell’ex “Impero del Male” tengono viva la democrazia, per capire e gestire meglio il Paese reale.

Zuzana questa notte ha celebrato la vittoria indossando un abito nero elegante,ma al tempo stesso austero mentre è consapevole che la aspettano le prove e le sfide più dure, ma si mostra decisa a non mollare

NOVI LIGURE. LA DOMENICA PERFETTA PER FESTEGGIARE I 100 ANNI DELLA NOVESE.

Gli scarpini delle calciatrici a fine stagione e mancano ancora 2 partite oltre ai play off.

La domenica per i 100 anni della società di calcio della Novese è stata la cornice perfetta e lo stadio Girardengo il teatro in cui festeggiare la ricorrenza con la vittoria anticipata del campionato di calcio femminile 2018/19.
La Photogallery della giornata riproposta e arricchita con nuove foto dal Quotidiano on line:

NOVI LIGURE. NOVESE È FATTA! SI VOLA AI PLAYOFF. [CON PHOTOGALLERY]

La Novese femminile non delude le aspettative e conquista l’acceso ai playoff. Le ragazze di mister Fossati nel recupero della terza giornata di ritorno battono con un netto 3-1 il Pinerolo.

Partita briosa sin dall’inizio: le padrone di casa,sostenute da un pubblico particolarmente caloroso,partono molto bene. Nella prima fase di gara il Pinerolo è costretto a difendersi e attaccare in contropiede.

Il pressing alto premia la Novese: al quindicesimo Vitiello ruba palla e con una grande progressione arriva in area, infilando il portiere nell’angolino. Galvanizzate dal vantaggio le ragazze di mister Fossati attaccano con continuità, mentre il Pinerolo arranca. Il raddoppio arriva al 41esimo del primo tempo: su lancio lungo Maria Levis la controlla di petto e trafigge Brullo, realizzando un gran gol. Sul finire di primo tempo Milone si rende protagonista di due grandi parate che impediscono alla Novese di andare negli spogliatoi sul 2-1.

La ripresa continua sulla falsa riga del primo tempo,fin quando al sesto minuto l’arbitro concede un rigore al Pinerolo,per un atterramento in area. Sul dischetto si presenta Annalisa Favole che non sbaglia. 2-1 e tutto da rifare. Il Pinerolo prova ad agguantare il pareggio in varie occasioni, ma al 24esimo arriva il definitivo 3-1: su calcio d’angolo Levis spizza di testa e realizza la sua personale doppietta. Il finale di gara è ricco di emozioni ma privo di gol.

Finisce 3-1 per la Novese. Grande prova di maturità delle padroni di casa che non falliscono l’appuntamento per ipotecare i playoff. Sognare la serie B ora è possibile.

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Foto Giuseppe Amato, servizio di Gabriele Cuomo. intervista Andrea Amato

ALESSANDRIA. JUVENTUS U23 SCONFITTA CON 0 GOAL A 4 CONTRO LA PISTOIESE.

Una Pistoiese determinata a vincere sul campo del “Mocagatta” di Alessandria contro la Juventus U23.

La Pistoiese ha dominato e imposto il suo gioco nel 1° tempo ai danni di una Juventus U23 molto combattiva, ma a tratti incapace di contenere l’attacco dei Toscani che al 18° del primo tempo è andata assegno con Petermann che ha raddoppiato al 65° del secondo tempo prima di essere mandato a riposo dal mister Asta.

Una Pistoiese implacabile che triplica il risultato già consolidato con Forte e cala il poker di goal al 84° con Momenté.

La Juventus U23 che con la sconfitta rischia di restare definitivamente fuori dai playoff.

Il resto della partita la raccontiamo con le immagini del servizio fotografico in esclusiva di Giuseppe Amato per il Quotidiano on line.

VERONA. IL CONGRESSO DEGLI IPOCRITI: “REGALANO UN FETO DI PLASTICA, MA LASCIANO CHE I BAMBINI MUOIANO AFFOGATI NEL MEDITERRANEO”.

Pro vita, ma di quale pro-vita parlano questi trogloditi in salsa verde-nera che godono mentre i bambini affogano in mare con i loro padri e le loro madri.

Regalano un feto di plastica a ricordare che la vita nasce dal petrolio, la loro evidentemente nasce oltre che dal petrolio dai soldi che Russi e Americani elargiscono per favorire il ritorno al medioevo. Invece del feto di plastica perché non regalano un bambola con il volto dei bambini morti affogati nel mare di ipocrisia che circonda il congresso mondiale e un governo che in una mano tiene il Vangelo e la corona del Santo Rosario e nell’altra una pistola puntata contro una massa di disperati che non ha più nulla da perdere se non la vita.

Il gadget di plastica che i ProVita stanno distribuendo a Verona è quanto di più vergognoso, disgustoso, ipocrita che potessero fare questi campioni della vita che di vita non ha nulla se non le chiacchiere vuote di politici ipocriti quando affermano che la famiglia deve essere naturale e tradizonale,ma solo le famiglie degli altri, non la loro che invece possono scegliersela come meglio credono.

Corrado Guzzanti lo raccontava quando interpretava Padre Pizzarro: “A noi la vita ce interessa dal concepimento fino alla nascita, e poi la morte. In mezzo c’è un grandissimo chissenefrega”.

Ironia della sorte a difendere la famiglia naturale e tradizionale sono rimasti solo divorziati, separati, conviventi con concubine che ha partorito figli di divorziati, separati che non disdegnano una relazione con ragazzine che potrebbero essere le loro figlie quando peggio non frequentano prostitute minorenni…e allora viva la famiglia tradizionale,ma non la loro.

Le parole sono pensieri, i pensieri sono pietre che possono fare molto male e tornano alla mente ogni volta che vediamo quelìgli orribili feticci di plastica che gli attivisti ProVita stanno distribuendo, i manifesti antiabortisti, ma dimenticandosi che quando l’aborto era illegale di aborto le donne morivano e i medici si arricchivano ( 700 mila lire ad aborto clandestino) e stranamente molti obbiettori di coscienza sono stati scoperti a praticare aborti clandestini a pagamento.

Feti come gadget, portachiavi, calamite da attaccare al frigo per sensibilizzare le persone contro l’aborto perché la vita è sacra prima del concepimento, ma poi si può anche morire affogati nell’indifferenza di tutti e nel godimento dei ministri dell’odio che hanno aderito al congresso mondiale della famiglia portandosi al seguito l’ultima famiglia,la ragazzina che potrebbe essere sua figlia, ma all’amore non si comanda e poi la gente si deve fare i fatti propri e obbedire all’ordine:” la famiglia deve essere naturale e tradizionale”.

Il congresso mondiale della famiglia e ProVita non hanno alcun rispetto per la vita umana, dipingono le donne che hanno abortito come assassine,ma sopratutto scimmiotta il tema dell’aborto con la bambolina di plastica.

Ma ProVita dov’è quando un bambino muore affogato in mare perché un ministro pro-vita ha ordinato di chiudere i porti e arrestare chiunque porti solidarietà o salvi i naufraghi da morte sicura.

a ProVita dov’è quando vengono commessi abusi su minori, si uccidono le donne, le compagne di vita, le mogli, le fidanzate o più semplicemente donne, persone considerate proprietà privata.

ProVita dov’è quando le donne vengono stuprate, le bambine violenate. Dove si nasconde ProVita davanti alla tratta delle prostitute, ai suicidi degli adolescenti bullizzati perché omosessuali dagli stessi che sfilano in passerella al Congresso di Verona?

Le bamboline a forma di feto i ProVita dovrebbero vestirlo con una maglietta rossa,come quella indossata da Aylan, morto a tre anni in mare e ritrovato su una spiaggia in Grecia.

Alle bamboline dovrebbero cucire la copia della pagella del ragazzino orgoglioso dei suoi voti e morto in mare perché il ministro dell’odio quei voti non li mai presi. I ProVita dovrebbero distribuire i bambolotti con indosso gli abiti del giorno della preghiera mussulmana dei bambini morti nella strage di Christchurch.

Ma ai ProVita della vita non gliene frega nulla. A loro interessa solo fare i bulli contro le donne, i deboli, gli indifesi che avrebbero bisogno di essere aiutati e che invece vengono “sputati”e respinti come cani rabbiosi nel nome di un Dio che sostengono di conoscere, ma che non hanno mai compreso.