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VERONA. RITORNO AL MEDIOEVO: LA CITTA’ DI GIULIETTA E ROMEO FINANZIA ASSOCIAZIONI ANTIABORTISTE.

un viaggio nel passato con un voto inaccettabile, a cui purtroppo ha anche dato il suo contributo la capogruppo del P.D. che ha creato un vespaio di polemiche e sconfessata dal partito.

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Torniamo al viaggio in un passato che pensavamo remoto con la sola differenza  che non ci sono strumenti di tortura per punire i possibili colpevoli e obbligarli a confessare peccati inimmaginabili. Per fortuna.

Intanto fa discutere quanto accaduto nel consiglio comunale di Verona che ha  approvato nella notte, con 21 voti a favore e sei contrari, una mozione della Lega sottoscritta dal sindaco Federico Sboarina, che dichiara Verona “città a favore della vita” e sostiene associazioni cattoliche che mettono in campo iniziative contro l’aborto.

Il testo prevede di inserire nell’assestamento di bilancio finanziamenti ad associazioni e progetti che operano nel territorio, e promuovere il progetto regionale:“Culla Segreta“.

Respinta la proposta per la sepoltura automatica dei feti abortiti.

Verona è  la città del ministro della Famiglia,Lorenzo Fontana, che ne è anche stato il vice sindaco e che sta vivendo un momento particolarmente infelice per una decisione che mette in discussione anni di lotta per l’autodeterminazione delle donne e mette in moto una spinta antiabortista.

Al momento del voto erano presenti in aula In aula le attiviste del movimento femminista “Non una di meno” vestite da ancelle come i costumi della serie Tv “Handmaid’s Tale”.

Maurizio Martina, a Repubblica, non ha avuto dubbi: “Tutta la segreteria nazionale giudica un grave errore il voto della capogruppo”.

Nicola Zingaretti: “Così non va. Non si procede con colpi di mano ideologici su temi così delicati. Non si rispetta la vita se non si rispettano le scelte delle donne, soprattutto quando sono difficili come lo è quella di interrompere una gravidanza. L’Italia ha una legge seria, la 194, che va applicata”.

Barbara Pollastrini, vice presidente del P.d. ha commentato la mozione: Il voto del consiglio comunale di Verona “rappresenta un simbolico e concreto grave passo indietro rispetto a una legge seria e importante come la 194. Purtroppo a favore della proposta leghista si è espressa anche la capogruppo del Pd: io penso che dovrebbe chiedere scusa. Evidentemente non ha la consapevolezza del proprio ruolo di rappresentante del Partito Democratico”.

Alessia Rotta,vice capogruppo Dem alla camera: “schiaffo inaccettabile a Verona e alle sue cittadine”.  Il voto del Consiglio ci ha riportato indietro ad anni in cui le donne morivano per le interruzioni di gravidanza e proliferavano gli aborti clandestini. Attacca la capogruppo Padovani per “non aver informato il gruppo e per non averlo rappresentato. Ma abbiamo la consapevolezza che si tratta di una posizione del tutto personale”.

Giuditta Pini, deputata del Pd, su Facebook si esprime in termini categorici sulla Padovani: “Non credo che sia una persona che possa stare nel P.d. Per quanto possiamo essere plurali, esistono dei limiti che qualificano anche lo stare in una comunità e credo che lei li abbia allegramente superati”.