Tag: serie A TIM

TORINO. Chiudiamo con una vittoria – Juventus 2 Monza 0

JUVENTUS – MONZA | IL RACCONTO DELLA PARTITA E FOTO A CURA DELL’UFFICIO STAMPA JUVENTUS FC

juve monza 2024 gallery 18

Si chiude con una bella vittoria e una bella festa all’Allianz Stadium il campionato della Juventus, che batte il Monza per 2-0 e al momento, in attesa delle partite dell’Atalanta, resta terza in classifica. Una serata in cui lo stadio saluta la Coppa Italia, vinta pochi giorni fa, e anche Alex Sandro, oggi Capitano, che raggiunge Nedved in vetta alla classifica degli stranieri più presenti di sempre con la nostra maglia. 

Ma andiamo per ordine.

IL PRIMO TEMPO

Già al 2′ minuto, il Monza tenta un primo affondo con un cross di Dany Mota che attraversa pericolosamente l’area bianconera, senza però trovare nessuno pronto a concludere. La Juventus risponde immediatamente: al 5′, Yildiz prova un controllo a seguire, ma viene fermato fallosamente da Izzo. Il Monza cerca di mettere pressione e all’8′ minuto si avvicina alla porta bianconera con un contropiede orchestrato da Colpani, che punta Fagioli e conquista un fallo per i brianzoli. Gli ospiti non demordono e al 9′ si rendono pericolosi con una conclusione di Colpani deviata da D’Ambrosio, che costringe Perin, oggi titolare, a un super intervento decisivo.

La Juventus però non sta a guardare. Al 16′, la prima grande occasione per i bianconeri: Fagioli si invola verso l’area avversaria, calcia a giro e colpisce la traversa, facendo tremare il pubblico dell’Allianz. Un avvertimento per il Monza, che fatica a trovare spazi contro una difesa attenta e ben organizzata. Al 21′, un rapido contropiede juventino vede Chiesa scattare verso la porta brianzola, ma l’ottima chiusura di Marì impedisce alla Juventus di sbloccare il risultato. 

IL GOL E’ NELL’ARIA…

E arriva al 26′. Chiesa segna un gol… alla Chiesa. Incursione, sinistro vincente e il secondo gol consecutivo, facendo esplodere di gioia l’Allianz Stadium.

Il Monza accusa il colpo e la Juventus ne approfitta. Due minuti dopo, al 28′, Alex Sandro raddoppia. Da un corner battuto sul primo palo da Fagioli, il brasiliano piazza l’incursione decisiva, siglando il 2-0. È un colpo duro per la squadra di Palladino, che fatica a reagire. Nonostante qualche tentativo del Monza, la Juventus mantiene il controllo.

LA RIPRESA E’ LA FESTA DI PINSO E ALEX

La partita resta divertente anche nella ripresa: Pinsoglio prende il posto di Perin, e si dimostra subito sul pezzo, rispondendo con una spettacolare parata su una potente conclusione di Birindelli.

La partita rimane intensa e combattuta. Al 53′, Chiesa fa tremare la difesa brianzola con un tiro che si stampa sull’incrocio dei pali, un’azione che avrebbe potuto chiudere definitivamente la gara, ma la pressione bianconera continua: al 60’ Fagioli illumina il gioco con un filtrante per Chiesa, che vede il suo tiro parato miracolosamente da Sorrentino. Al 71′ ci prova anche Yildiz ci prova con una conclusione che trova ancora una volta Sorrentino pronto alla risposta. Al 73’ è il momento della commozione per Alex Sandro, che saluta l’Allianz Stadium in lacrime e in mezzo a una lunga e bellissima standing ovation.

Si va verso la fine della partita, e c’è ancora tempo per gli applausi a Pinso, che al 75’ si esibisce su Djuric, e per il palo al 91’ di Miretti (a gioco però fermo).

Si chiude con tutti in campo insieme ad Alex, e alla Coppa Italia. Non possiamo che ringraziare tutti i tifosi che sono stati con noi per tutta questa stagione e voi, che ci leggete partita dopo partita.

Ora si ricaricano le pile per ripartire a luglio alla grande: fino alla fine!

juve monza 2024 gallery 2

juve monza 2024 gallery 3

IL COMMENTO DI MONTERO

«Ho avuto la fortuna di conoscere grandi uomini, che hanno voglia di lavorare e di migliorarsi: su Fagioli posso dire che è tornato bene, è un giocatore intelligente che sa dove posizionarsi per creare superiorità e quella manovra che serve alla squadra. In futuro può diventare un pilastro della Juventus, perché ha la personalità giusta. Tanti giudizi su questa squadra non posso darli perché sono stato pochi giorni con loro: sono una squadra forte, poi ci sono le annate in cui le cose non vanno per il meglio. Di sicuro la Juventus ha messo in chiaro quali fossero gli obiettivi e li ha raggiunti: sono dei ragazzi attaccati alla maglia, sono felice di averli conosciuti e di aver lavorato con loro.

Basta guardare a quello che è successo a Bologna: il primo tempo naturalmente avevamo un calo mentale dopo la finale di Coppa Italia, poi nel secondo tempo abbiamo pareggiato e si poteva vincere. Come diciamo in Uruguay, “è relativo”: dopo grandi partite c’è sempre un calo, non lo fai di proposito, è capitato alle migliori squadre al mondo. Yildiz ha talento, è un po’ diverso da Del Piero: Alex giocava più centrale, Kenan invece va più largo. Per lui deve essere uno stimolo questo paragone, perché nella Juventus ci sono tre bandiere – Boniperti, Scirea e Del Piero.

Djalo si vede che è un giocatore tecnico, molto veloce – tipico dei giocatori portoghesi. Abbiamo fatto una valutazione per la formazione e abbiamo individuato lui per dare il cambio ad Alex Sandro, per la standing ovation. Ha personalità per giocare la palla. Quando cammino a Torino mi sento come se camminassi a Montevideo per l’affetto che mi dimostra la gente di questa città: per questo ho scelto di venire a vivere qua, prima di lavorare per la Juventus come allenatore. Mi sento a casa, grazie all’affetto della gente. La mentalità non può essere un sistema, quella viene da dentro: vincente lo sei, ci nasci»

juve monza 2024 gallery 20

IL COMMENTO DI ALEX SANDRO

«Sono stati giorni emozionanti per me, non avevo mai pianto tanto nella mia vita in una settimana, veramente, non solo oggi. Tutto questo viaggio è stato bellissimo, ringrazio i tifosi, la città, questo Paese meraviglioso che è l’Italia e tutti i compagni. Dico i compagni dal primo anno fino ad ora. Sono orgoglioso di me e di quello che ho fatto. In questi giorni l’ho detto a tutti, sono stati bellissimi trofei, belle vittorie, finali, però quello che porto veramente sono le persone, tutti i lavoratori, sia magazzinieri, sia giardinieri, sicurezza, staff, giocatori, allenatori, presidenti, direttori, tutti. Quello che porterò veramente della Juve è tutto questo amore, tutto il rispetto: quando si dice che la Juve è una grande famiglia, è questo che sento.

Questi giorni sono stati emozionanti, perchè ho immaginato tante cose e sicuramente ho immaginato cosa è successo oggi. Sono una persona che ha provato di fare di tutto, a dare tutto e mi ha fatto emozionare. Ringrazio tutti i tifosi per avermi accolto nelle loro case, nelle loro famiglie, nella loro vita. Il mio cuore sarà sempre qua, il mio cuore avrà sempre uno spazio riservato per tutto il popolo bianconero».

IL COMMENTO DI PINSOGLIO

«Sono contento, devo dire grazie anche ai tifosi, non posso essere più felice oggi, festeggiare anche la chiusura della stagione con questi ragazzi: sono tanto felice di questi 45 minuti, li aspettavo da tutto l’anno. Alex Sandro lo conosco da 8 anni, è una persona fantastica, oltre che essere stato un giocatore fantastico, ha vinto un sacco di trofei con la Juventus e ha fatto la storia, quindi oltre che un giocatore, è un uomo incredibile»

IL TABELLINO

JUVENTUS-MONZA 2-0

Reti: 26’ Chiesa (J), 28’ Alex Sandro (J).

Juventus: Perin (46’ Pinsoglio); Danilo, Rugani, Alex Sandro (73’ Djaló); Weah, Alcaraz, Fagioli (79’ Nicolussi Caviglia), Iling-Junior; Chiesa, Milik (73’ Vlahovic), Yildiz (88’ Miretti). A disposizione: Szczesny, De Sciglio, Bremer, Gatti, Locatelli, Kostic, McKennie, Kean. Allenatore: Montero.

Monza: Sorrentino; Izzo, Mari, D’Ambrosio; Pedro Pereira (75’ Kyriakopoulos), Gagliardini (46’ Bondo), Pessina, Birindelli (66’ Zerbin); Colpani (46’ Djuric), Carboni V. (81’ Ferraris); Dany Mota. A disposizione: Di Gregorio, Mazza, Gori, Donati, Caldirola, Akpa Akpro, Colombo, Caprari, Carboni A., Vignato. Allenatore: Palladino.

Arbitro: Maria Sole Ferrieri Caputi.

Assistenti: Dario Cecconi e Filippo Bercigli.

Quarto ufficiale: Niccolò Baroni.

VAR: Daniele Paterna.

AVAR: Gianpiero Miele.

Ammoniti: Carboni V. (M), Yildiz (J), Zerbin (M).

Espulso: Zerbin (M).

Recupero: 1’ pt, 4’ st.

TORINO. BOLOGNA 3 JUVENTUS 3. Juventus una squadra che non molla mai

BOLOGNA – JUVE |Il racconto della gara a cura dell’ufficio stampa juventus fc.

Foto Andrea Amato/PhotoAgency

foto archivio

Il calcio sa essere incredibile: succede allora che una partita che in molti avevano identificato come “spareggio per il terzo posto”, fra due squadre che hanno già raggiunto l’obiettivo Champions League, viva letteralmente due vite. Nella prima il Bologna è spumeggiante e va in gol 3 volte, nella seconda la Juve si ricorda e ricorda a tutti che “fino alla fine” non è un modo di dire, e la riacciuffa in soli 8 minuti.

IL PRIMO TEMPO

Inizio da sogno, ma per il Bologna. La Juve sembra scarica in questo inizio di partita, e una città in festa per la conquista della Champions League spinge i rossoblu che nei primi minuti viaggiano fortissimo.

Dopo due minuti Szczesny, alla partita numero 200 in bianconero in Serie A, salva su Freuler, ma sugli sviluppi del corner nulla può su Calafiori, che su assist di Castro trova l’angolino alto.

All’11’ il Bologna trova il raddoppio, con Urbanski che anticipa tutti, compreso Gatti, in area bianconera. E non è finita, due minuti dopo sarebbero anche 3 le reti bolognesi, ma c’è off-side.

Con l’andare dei minuti, i ritmi si abbassano, la Juve corre meno pericoli ma non riesce a portarne dalle parti di Skorupski: al 32’ si fa vivo Vlahovic, che cerca di servire una palla interessante per Bremer che arriva da destra, ma la difesa felsinea può liberare.

Al 42’ arriva una palla gol vera per i bianconeri: Cambiaso fa andare la gamba a destra e mette in mezzo dove Vlahovic è in buona posizione ma viene anticipato.

E’ l’ultima nota del primo tempo.

UNA RIPRESA DA IMPAZZIRE

Nella ripresa la musica (inizialmente) non cambia: il Bologna viaggia sulle ali dell’entusiasmo e dopo pochi minuti Calafiori sigla la sua doppietta personale con un bel tocco sotto su un pallone recuperato a Bremer.

Sembra davvero il prologo di un disastro, ma la Juve, nel finale di partita, si accende improvvisamente e si ricorda che pochi giorni fa a Roma alzava una coppa con una grande prestazione.

Ed è un gran bell’accendersi: in otto minuti andiamo in gol tre volte. Prima con Chiesa, che è rapace su Lucumì, gli sottrae la palla e calcia in porta. E siamo al 76’: sette minuti dopo Milik pennella una splendida punizione sotto l’incrocio e, giusto il tempo di rimettere palla a centrocampo, Yildiz approfitta di un altro errore difensivo felsineo e completa la rimonta.

Potrebbe tingersi di pazzesco il finale bianconero, se solo Aebischer non fosse decisivo a stoppare Chiesa, proprio mentre sta per concludere uno scambio sullo stretto con Yildiz.

Il tutto in una serata che ha anche qualcosa di molto importante da raccontare: il ritorno in campo di Fagioli.

L’esultanza del gruppo sotto la curva, dopo il 3-3, è quella di una squadra che non molla mai. Ed è il miglior messaggio che si può lanciare, a una sola giornata dalla fine di questa stagione.

TORINO. Pareggio in rimonta – Cagliari 2 Juventus 2

CAGLIARI-JUVENTUS | LA CRONACA E FOTO A CURA DELL’UFFICIO STAMPA JUVENTUS FC

_J028185

Nella 33ª giornata di campionato, andata in scena venerdì 19 aprile in Sardegna, la Juventus pareggia in rimonta col punteggio di 2-2 contro il Cagliari. Avanti con i calci di rigore di Gaetano e Mina la squadra di Claudio Ranieri nel primo tempo, ripresa a tinte bianconere con il gol su punizione di Vlahovic e l’autorete nel finale di Dossena.

SZCZESNY SOTTO PRESSIONE

Il Cagliari inizia la partita con grande foga alzando i ritmi della gara e mettendo intensità e fisicità in ogni contrasto. È la squadra di Ranieri a costruire le prime occasioni da gol con Luvumbo e Shomurodov pericolosi dalle parti di Szczesny che, quando chiamato in causa, si fa trovare pronto. Al 19’ è Weah a creare il primo pericolo juventino con una potente e improvvisa conclusione di destro respinta da Scuffet.

CAGLIARI AVANTI ALLA MEZZ’ORA

Dopo 30 minuti di gioco i padroni di casa trovano la via del gol con un calcio di rigore decretato dal direttore di gara, dal dischetto in rete Gaetano. Sei giri d’orologio più tardi il Cagliari raddoppia nuovamente dagli undici metri dove, davanti a Szczesny, questa volta si presenta Mina che segna il 2-0 sardo. Prima del duplice fischio dell’arbitro a decretare la fine della prima frazione, un gol annullato a Vlahovic per una posizione di fuorigioco di Chiesa autore dell’assist per il numero 9 bianconero.

SQUILLO VLAHOVIC SU PUNIZIONE

A inizio ripresa una novità per parte in formazione con Yildiz in campo per la Juventus, ma è il neoentrato del Cagliari Prati a costruire la prima chance con un pericoloso tiro da fuori area la cui traiettoria viene letta con attenzione da Szczesny. Poco dopo l’ora di gioco arriva lo squillo dei bianconeri che accorciano le distanze con una punizione perfetta di Vlahovic dalla sinistra che sorvola la barriera e non lascia scampo all’estremo difensore rossoblu costretto a osservare il pallone entrare in rete.

LA JUVE PAREGGIA NEL FINALE

Il forcing nel finale alla ricerca del pareggio comincia con l’ingresso in campo di Milik al fianco di Vlahovic in zona offensiva e con una rovesciata del numero 9 che termina sopra la traversa della porta avversaria. A tre minuti dalla fine la Juventus trova il pareggio: Milik recupera il pallone sulla trequarti per poi fiondarsi in area di rigore, nel mentre Yildiz fa partire un traversone insidioso dalla sinistra che Dossena, per anticipare l’attaccante polacco, infila nella propria porta portando il punteggio sul 2-2. A pochi secondi dalla fine dell’incontro Yildiz ha sul destro la chance per completare interamente la rimonta ma non riesce a dare potenza a una conclusione di destro dall’interno dell’area di rigore. È l’ultima emozione di un match che termina 2-2: doppio vantaggio Cagliari prima della rimonta della Juventus avviata dalla punizione di Vlahovic.

IL TABELLINO

CAGLIARI-JUVENTUS 2-2

Rete: 30’ rig. Gaetano (C), 36’ rig. Mina (C), 61’ Vlahovic (J), 87’ aut. Dossena (J).

Cagliari: Scuffet; Hatzidiakos (87’ Wieteska), Dossena, Mina; Nandez (79’ Zappa), Sulemana (46’ Prati), Makoumbou, Augello; Gaetano (69’ Deiola); Luvumbo, Shomurodov (79’ Viola). A disposizione: Radunovic, Aresti, Lapadula, Oristanio, Jankto, Obert, Mutandwa, Dentello, Di Pardo. Allenatore: Ranieri. 

Juventus: Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Weah (68’ McKennie), Alcaraz (46’ Yildiz), Locatelli (74’ Milik), Rabiot, Cambiaso (86’ Iling-Junior); Chiesa, Vlahovic. A disposizione: Pinsoglio, Perin, De Sciglio, Kostic, Alex Sandro, Rugani, Djaló, Nicolussi Caviglia. Allenatore: Allegri.

Arbitro: Marco Piccinini.
Assistenti: Giovanni Baccini e Davide Imperiale.
Quarto Ufficiale: Luca Massimi.
VAR: Daniele Chiffi.
AVAR: Paolo Valeri.

Ammoniti: Szczesny (J), Luvumbo (C), Weah (J), Bremer (J), Nandez (C).

Recupero: 3’ pt, 5’ st.

GENOVA. GENOA 0 LAZIO 1. I BIANACOCELESTI DOMINANO E VINCONO AL MARASSI.

Starting XI of SS Lazio during talian Serie A TIM match between Genoa CFC and SS Lazio at Stadio Giuseppe Ferraris, Genova

Servizio Giuseppe Amato/Quotidiano On Line

Fotoservizio Andrea Amato/PhotoAgency

La sfida Genoa Lazio è stata giocata nello stadio Luigi Ferrarsi di Genova con calcio di inizio alle ore 18,30.

Le formazioni in campo

Genoa: Martinez, Martin, De Winrìter, Strootman, Albert, Vigliacco, Ekuban, Retegui, Vasquez, Freendrup, Spence.

All. Giardino

Lazio: Mandas, Patric, Vecino, Kamada, Felipe Anderson, Casale, Castellanos, Lazzari, Gila, Marusic

All. Tudor

PRE PARTITA

Il Genoa si è aggiudicata l’ultima in serie A contro la Lazio, ma è dal 2015 che i rossoblu non ottengono due risultati positivi consecutivi contro la lazio.

Il Genoa è stata sconfitta nelle ultime tre gare casalinghe dai biancocelesti.

Il Grifone ha disputato 32 incontri e conquistato 39 punti in questo campionato.

LA FOTOCRONACA DELLA PARTITA.

Il calcio di inizio affidato al Genoa che attacca dalla sinistra della tribuna e giocano con la divisa gialla e pantaloncini neri.

Il Genoa subito in attacco, dominano nella prima fase della gara, contro i biancocelesti decisi a chiudere la partita nella prima fase della gara, ma sono i biancocelesti a prendere possesso del terreno di gioco dopo i primi venti minuti di gioco.

Ekuban riceve una verticalizzazione di Vigliacco, rientra, salta Gila e di sinistro calcia all’esterno della rete.

Nella concitazione della partita i grifoni pasticciano al limite dell’area di rigore, regalano ai biancocelesti la prima opportunità di attaccare la porta difesa da Martinez.

La gara si presenta incandescente, ritmo  di gioco altissimo con continui cambi di fronte; la rima occasione ghiotta per il Genoa dopo 14 minuti di gara: Gudmunsson, complice una palla alzata da Strootman, serve con un retropassaggio Retegui che scaraventa in porta e lambisce la traversa.

Retegui va in fuga e viene da Casale;  primo giallo per la Lazio, ammonito Casale.

Il Genoa alla mezz’ora di gioco è schiacciata a difesa della propria area di rigore dalla Lazio che con il passare dei minuti è diventata sempre più aggressiva.

Felipe Anderson dal limite dell’area, riceve la palla, si sposta e scarica vicinissimo al palo della porta.

 Lazio esce Lazzari entra Hysaj.

Il Genoa prova a scrollarsi di dosso la pressione laziale, Gudmunsson lancia in area per Ekuban, che non riesce a girarsi e preferisce cedere sulla fascia, cross al centro e palla che finisce alta sulla traversa. 

Retegui riceve palla e vede Mandas completamente fuori dai pali, prova un pallonetto da centro campo che si spegne a lato della porta.

Un minuto di recupero e grande occasione per il Genoa: Ekuban ruba palla e innesca il contropiede, non passa, ma a rimorchio arriva Gudmunsson che recupera e restituisce la palla a Ekuban, che prosegue nella sua corsa, scarica la palla che lambisce il secondo palo.

Il primo tempo finisce sul punteggio di parità 0 a 0.

Il Genoa ha dominato e creato almen due nitide occasioni nel primo tempo, ma messo sotto pressione dalla Lazio ha difeso la sua area di rigore. La Lazio ha creato non pochi probemi alla difesa rosoblu, che messa a dura prova ha commesso troppi errori in fase di ripartenza e disimpegno, regalato molte palle ai biancocelesti, che non hanno approfittato della situazione favorevole.

SECONDO TEMPO

Lazio esce Casale entra Romagnoli.

Il secondo tempo riprende con una lunga fase di studio delle due formazioni, Luis Alberto prova con un diagonale sul secondo palo, Martinez si distende e manda a lato.

Gudmunsson parte in contropiede, serve Ekuban che crossa troppo lungo per i compagni di reparto.

La Lazio riprende il lavoro di pressing sui grifoni, De Winter scivola in area e fornisce a Marusic la possibilità di appoggiare per Hysaj, allarga la palla per felipe Anderson che va al tiro murato da Martin.

La Lazio passa in vantaggio con Luis Alberto, assist di Kamada al termine di una azione che si era sviluppata sulla fascia. Felipe Anderson verticalizza per Kamada che scarica indietro per Luis alberto che manda a rete la palla.

Lazio escono Anderson e Castellanos entrano Pedro e Cataldi

Genoa sostituisce Strootman con Badelj e Ekuban per Ankeye.

Sostituzione Genoa esce Vigliacco entra sabelli

Sostituzione Lazio esce Luis Alberto entra Rovella

Episodio contestato alla fine del secondo tempo, giallo per Castaldi della Lazio.

Esce frendrup entra Thorsby

Quattro minuti di recupero, Genoa alla disperata ricerca del pareggio.

La Lazio domina per tutto il secondo tempo e vince per una rete a zero.

SERIE A. INTER A +12, DISFATTA ATALANTA.

Inter scatenata a San Siro, dove anche l`Atalanta subisce la regola dei 4 gol, rifilati dai nerazzurri in campionato in sequenza a Roma, Salernitana, Lecce e, appunto, ai bergamaschi.

Photogallery realizzata da Andrea Amato/PhotoAgency

La marcia della capolista non conosce ostacoli nel 2024, con un vantaggio di 12 punti sulla seconda e una differenza reti di 55 gol (67 fatti e solo 12 subiti). Nel poker realizzato al Meazza vanno sul tabellino marcatori DarmianLautaro Martinez (che ha anche sbagliato un rigore), Dimarco (ribattuta sul penalty fallito dal compagno) e Frattesi.

L`Atalanta è rimasta in partita nella prima frazione, nella ripresa Gasperini ha ruotato gli uomini cercando di portare in condizione tutti i suoi (compresi i rientranti Lookman e Tourè) in vista delle prossime importanti sfide e di un finale di stagione che vede gli orobici impegnati su tre fronti. Larga vittoria del Napoli al Mapei Stadium, dove gli uomini di Calzona vanno sotto per un bel tiro dal limite di Racic al 17`, ma poi ribaltano il match chiudendo con punteggio tennistico.

Nel 6 – 1 inflitto ai neroverdi vanno a segno con una tripletta Osimhen e con una doppietta Kvaratskhelia. I due hanno nel Sassuolo la loro vittima preferita: il centravanti ha realizzato le sue uniche due triplette in A proprio contro la formazione allenata oggi da Bigica, l`esterno ha preso parte a 8 reti in due stagioni (4 gol e 4 assist), contro nessun`altra squadra ha fatto meglio. Il pareggio era stato siglato alla mezz`ora da Amir Rrahmani, altro spauracchio per il Sassuolo che dal difensore ha subito due gol e un assist. I tre punti rilanciano il Napoli in classifica, con l`aggancio all`ottavo posto alla Lazio a 40 punti, e il settimo della Fiorentina distante una lunghezza. (Fonte: Lega Serie A)