Categoria: ROMA SPORT ATTUALITA’ POLITICA

ROMA. POLIZIA DI STATO. LE NOTTI MAGICHE DELLE FIAMME ORO.

Europei di atletica: Gimbo vola a 2.37 ed è ancora Campione

 

tamberi

Un boato nella notte dallo stadio Olimpico, ma non era un gol segnato al derby. Era Gianmarco Tamberi che volava a 2.37 metri.

C’è tutto Tamberi nella medaglia d’oro vinta ieri sera nella finale del salto in alto dei Campionati europei di atletica di Roma 2024, per quella che è la sua quarta corona continentale.

tamberiConcentrazione, determinazione, talento, guasconeria, teatralità, feeling con il pubblico. Il suo pubblico, che è rimasto in completo silenzio per assistere al fantastico volo che lo ha portato a superare i 2.37 metri, e poi è esploso di gioia insieme a Gimbo.

tamberi

In realtà la medaglia d’oro era già sul petto del campione delle Fiamme oro dopo aver saltato 2.31, ma non gli è bastato. Prima si è preso un ottimo 2.34, poi, per soddisfare sé stesso e il suo pubblico, ha puntato il 2.37, la stessa misura con la quale aveva vinto l’oro olimpico a Tokyo 2020. E si è preso anche quella, facendo registrare il record dei campionati e la migliore prestazione mondiale del 2024.

tamberi

Subito dopo grande gioia, un po’ di teatro e la corsa verso la tribuna dove si è andato a prendere i complimenti del presidente della Repubblica Mattarella, con tanto di abbraccio e bacio accademico, presente in tribuna insieme al ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi e al presidente del Coni Giovanni Malagò.

Italia sempre più saldamente al comando del medagliere con 20 medaglie (10 d’oro, 7 d’argento e 3 di bronzo) grazie anche ai 3 ori, 2 argenti e un bronzo conquistati dagli atleti del Gruppo sportivo della Polizia di Stato.

Europei atletica: notti magiche per le Fiamme oro

 

europei atletica roma 24

Notti magiche per gli atleti delle Fiamme oro che ai Campionati europei di atletica leggera in svolgimento a Roma stanno spingendo l’Italia in cima al medagliere momentaneo con 15 medaglie, 7 d’oro, 5 d’argento e 3 di bronzo (Fiamme oro: 2 oro, 2 argento, 1 bronzo)

Ancora abbagliati dalle prestazioni dei Campioni d’Europa Marcell Jacobs e Yeman Crippa, grandi applausi per l’argento del giovane astro nascente del salto in lungo Mattia Furlani e di Pietro Riva, oltre al bronzo di Catalin Tecuceanu.

jacobs europei

Marcell Jacobs c’è e sta migliorando le sue prestazioni. Nella finale dei 100 metri ha stampato un ottimo 10’02, limando ulteriormente il 10’03 ottenuto nella Diamond League di Oslo.

Molto soddisfatto Jacobs della propria gara, anche se leggermente dolorante: “Volevo ridare qualcosa a Roma, al pubblico, qui ho costruito le mie medaglie. Era la prima volta quest’anno che correvo due volte in tempi così ravvicinati, ho sentito un semplice crampo al polpaccio. La batteria l’ho corsa facilmente, in finale mi aspettavo di andare più forte, ma qui era importante solo difendere il titolo. Il mirino è su Parigi, ci vuole tempo per assimilare tutto il lavoro”.

L’altro oro è quello vinto da Yeman Crippa nella mezza maratona, davanti all’altro poliziotto delle Fiamme oro Pietro Riva. Il fondista cremisi ha chiuso la gara con il tempo di 1h01’03, nuovo record dei campionati europei, confermandosi sul gradino più alto del podio come a Monaco di Baviera nel 2022, anche se su una distanza diversa.

crippa riva

“Ero emozionato di correre qui a Roma in casa – ha detto Yeman commentando la sua finale – soprattutto la mezza che è una distanza che mi sta piacendo e sono stato contento di averla corsa qui e di aver confermato l’oro di due anni fa. Oggi era tosta, forse il clima e il nervosismo, ma sono contento di averla portata a casa. Fino appena prima di entrare allo stadio ero ancora sotto pressione, eravamo lì in cinque sei, poi quando sono entrato nello stadio mi sono trovato più a mio agio. Ora spero di fare una grande maratona alle Olimpiadi”.

Dietro a Yeman l’altro poliziotto delle Fiamme oro Pietro Riva, autore di una gara emozionante e protagonista di uno sprint finale che negli ultimi 50 metri lo ha portato dalla terza posizione alla medaglia d’argento.

“È il momento più bello della mia carriera – ha detto Pietro Riva dopo la gara – nella gara vinta da un amico, che per me è un esempio. Anche per questo sono felice. Non mi aspettavo il secondo posto, sapevo però di andare meglio in strada che in pista. Durante la gara mi sentivo benissimo, ho corso pensando alla posizione”.

furlani

Grande gara per Mattia Furlani che continua a migliorarsi a suon di record e centimetri. Nella finale dello Stadio Olimpico il lunghista delle Fiamme oro fa segnare un fantastico 8.38, ottenuto al primo salto, che rappresenta anche il nuovo record del mondo under 20, oltre che la medaglia d’argento ai Campionati europei, dietro al campione olimpico e mondiale, il greco Miltiadis Tentoglou, oro con 8.65.

“La gara più bella della mia vita – ha commentato Mattia con la medaglia al collo – è uscita una finale che è tra le migliori di sempre di un Europeo. Ho commesso qualche errore di troppo sul fronte tecnico ma col tempo e con la voglia riuscirò sicuramente a fare ancora e sempre meglio. Ho rifatto il record del mondo ed è sempre una emozione impressionante. L’unica è lavorare e migliorare: questo è solo uno step importante per crescere ancora. Siamo sulla strada giusta”.

tecuceanu

Il bronzo di marca cremisi è arrivato da Catalin Tecuceanu, protagonista della finale degli 800 metri, conclusi al terzo posto dietro al francese Tual e allo spagnolo Attaoui, con il tempo di 1’45”40. Anche lui autore di una gara tatticamente perfetta, con una partenza in testa, una parte centrale di gara nel gruppo e uno sprint finale che lo ha portato sul podio continentale.

“Il primo traguardo era di prendere una medaglia internazionale e ce l’abbiamo fatta. Ambivo a prendere la medaglia più bella ovviamente, però va benissimo così. Io ci credo che farò grandi cose. Ho cercato di correre con intelligenza e con la testa. Se non mi fossi fatto chiudere, magari avrei fatto meglio. Nel riscaldamento non mi sentivo alla grande, ma è comunque arrivato un terzo posto e me la sentivo di correre così. Un traguardo importantissimo, sperando ne arrivino altri. Ho già la testa verso i Giochi olimpici”. (servizio e foto Polizia di Stato-Fiamme Oro)

ROMA. Amministrative: al centrosinistra il primo turno. Avanti per i ballottaggi

Mentre si completano le ultime operazioni di scrutinio, si consolida la vittoria del centrosinistra al primo turno delle comunali, per 10 a 6, nelle grandi città. Da Cagliari, che vede Massimo Zedda eletto con il 60,29%, a Bergamo, dove Elena Carnevali raggiunge il 54,95% staccando lo sfidante del centrodestra Andrea Pezzotta, e assicurando al centrosinistra la riconferma dopo il mandarto di Gori, eletto all’europarlamento. Eletto al primo turno anche Luca Salvetti a Livorno,che supera di slancio il 50%.

A valanga la riconferma di enzo Lattuca, a Cesena, con più del 65% delle preferenze. Ottimo risultato anche a Modena, dove Massimo Mezzetti è eletto con il 63,81%. Eletti, sempre nel centrosinistra, Marco Massari con il 56% a Reggio Emilia, il candidato di Pesaro Andrea Biancani (60,60%), la candidata Ilaria Bugetti a Prato, il candidato di Pavia Michele Lissia, il candidato di Sassari Giuseppe Mascia (51,68%).

Strappati al centrodestra Cagliari e Pavia. alle civiche Sassari, mentre sono conferme i risultati di Bergamo, Cesena, Livorno, Modena, Pesaro, Prato, Reggio Emilia.

“Il Pd sta andando molto bene anche alle amministrative”, ha sottolineato Elly Schlein all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Pd. “Abbiamo vinto 10 comuni al primo turno, – ha ricordato la segretaria – il centrodestra ne ha vinti 6, e siamo in 8 ballottaggi. In Piemonte sapevamo che era una sfida complessa, ma non ci siamo risparmiati. E ho letto che abbiamo vinto anche a Pontida, mentre a Capalbio ha vinto Fratelli d’Italia, succedono cose…”

Il ballottaggio del 23 e 24 giugno tra centrosinistra e centrodestra deciderà i sindaci di Perugia, Potenza, Urbino, Vercelli, Bari, Cremona, Firenze, Caltanissetta, Lecce e Vibo Valentia (a Lecce il risultato non è ancora definitivo, si attendono le decisioni dell’ufficio elettorale per eventuali riconteggi, con una distanza fra i candidati inferiore all’1%). Il ballottaggio tra centrosinistra e liste civiche deciderà invece i primi cittadini a Verbania e Avellino.

Nelle precedenti elezioni il centrosinistra vinse in 13 comuni: Bari, Bergamo, Cesena, Cremona, Firenze, Lecce, Livorno, Modena, Pesaro, Prato, Reggio Emilia, Rovigo e Verbania. Il centrodestra si aggiudico’ 12 sindaci: Ascoli Piceno, Biella, Cagliari, Ferrara, Forli’, Pavia, Perugia, Pescara, Potenza, Urbino, Vercelli, Vibo Valentia. Il Movimento 5 Stelle prese due sindaci: Campobasso e Caltanissetta. Le liste civiche vinsero ad Avellino e Sassari.

Sono andati al voto 29 capoluoghi di provincia. L’affluenza alle comunali è stata del 62,61%, con una flessione del -5,01% rispetto alle precedenti elezioni.(fonte partito Democratico).

BARI. Decaro: “Il record di voti non l’ho visto arrivare. Il Sud punisce il governo perché non dice la verità”

Il voto al Sud punisce il governo e premia l’opposizione del Pd. Credo che con questo voto il Pd abbia un’ulteriore responsabilità di lavorare per una coalizione unita in grado di battere la destra portando temi concreti e buon governo“. Così Antonio Decaro, sindaco uscente di Bari e presidente Anci, in un’intervista a Repubblica. “Sentivo la fiducia e l’affetto. Ma non immaginavo un risultato così importante. Che, sono onesto, mi mette anche una certa pressione e responsabilità. Spero di essere all’altezza di tutto questo”, prosegue Decaro che, con 496mila preferenze, è il più votato del Pd alle europe.

A chi dice che il risultato nel Mezzogiorno è merito dei portatori di voto, Decaro replica: “L’unico modo che conosco per guadagnare consenso è studiare, mantenere più che promettere, cercando di dire sempre la verità. L’ho imparato nell’esperienza da assessore e da sindaco di Bari e poi nel percorso da segretario dell’Anci”.

In queste elezioni “ha vinto la politica di Elly che ha saputo interpretare bisogni e aspettative del Paese: offrire risposte nuove a domande nuove, dalla sanità al salario minimo, contro una destra che sta cercando di spaccare il paese in due” sottolinea il sindaco di Bari, riferendosi all’autonomia differenziata.

Ora, dopo il voto, il cantiere per l’unione dei progressisti. “Le europee sono le elezioni dove naturalmente ciascun partito cerca di evidenziare le differenze. Ma da oggi il fronte dei progressisti deve lavorare per cercare le cose che ci tengono uniti e sulle quali costruire il nostro programma per governare”. Decaro ricorda che insieme si governa “bene, in moltissime amministrazioni comunali. Perché non possiamo farlo per l’Italia? Queste elezioni hanno dimostrato – ricorda – che il centrodestra non è maggioranza nel Paese”.

“Tocca a noi ora trovare un ventaglio di proposte condivise, partendo proprio dalla battaglia contro l’autonomia differenziata. Certo, tutto questo non lo si può imporre né da Roma né da Bruxelles, ma va costruito giorno per giorno sui territori”, conclude.(fonte partito Democratico).

ROMA. Bonaccini: “Ha vinto la squadra. Mai il Pd così unito”

Si vince solo giocando di squadra e mai come in questo periodo il Pd è stato unito, coeso, compatto, presente nelle piazze, nei mercati, nei luoghi della socialità, dove si discute e ci si confronta guardando negli occhi le persone”. Il presidente del Partito democratico e governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, lo spiega in un’intervista al QN. Candidato capolista alle europee nella circoscrizione Nord-Est, ha incassato 400mila preferenze, risultando tra i più votati in assoluto in questa tornata elettorale.

Il giorno dopo le consultazioni, Bonaccini ribadisce la sua convinzione: “il Pd può rappresentare anche tutte le posizioni all’interno dell’area progressista e riformista: mi auguro che il periodo dei litigi e delle polemiche tra di noi sia definitivamente alle spalle”.”La segretaria Elly Schlein”, continua il presidente del Pd, “ha fatto benissimo a denunciare lo smantellamento della sanità pubblica, così come è sacrosanta la battaglia per il salario minimo. Allo stesso modo, ambiente e lavoro non possono essere messi in contrapposizione. Il Pd è l’alternativa più solida e credibile alla destra”.

Sul rafforzamento dei partiti di destra in buona parte d’Europa, e di Meloni qui in Italia, Bonaccini osserva: “C’è un pericoloso vento estremista: questo chiama tutte le forze a una maggiore presa di consapevolezza per respingere quello che è un attacco all’esistenza stessa dell’Europa. Compresa Giorgia Meloni”.

Sul campo largo, che in Emilia Romagna avrebbe la maggioranza assoluta, Bonaccini ricorda come guida dal 2020 “una coalizione che va dalla sinistra fino ad Azione e Italia Viva”, e “da anni votiamo e condividiamo provvedimenti importanti insieme ai Cinque Stelle, che ormai governano insieme al centrosinistra in giunte di città come Ravenna o Bologna”. Dunque, per il governatore dell’Emilia-Romagna è chiaro: “Uniti si vince, per il bene dei cittadini”.

Infine, in merito alle dimissioni dalla presidenza della Regione: “Rispetterò i tempi di legge e lascerò prima dell’insediamento del Parlamento Europeo a metà luglio. Continuerò a seguire l’Emilia-Romagna fino all’ultimo giorno – conclude – è doveroso e rispettoso verso gli emiliano-romagnoli. Penso allo scandalo dei mancati rimborsi dell’alluvione”.(fonte partito Democratico).

ROMA. Schlein: “Abbiamo riportato il Pd tra la gente e restituito la speranza a chi l’aveva perduta”

La politica è organizzare la speranza, amava dire Tina Anselmi. Mi piace pensare che se abbiamo vinto questa tornata, se abbiamo raggiunto un risultato così importante è perché abbiamo fatto esattamente questo: l’abbiamo restituita a chi l’aveva perduta. Abbiamo parlato di salari e di diritti, di salute e di clima, toccando le corde che gli elettori e ancor prima i cittadini si attendevano da noi”.

Così Elly Schlein in una intervista a Repubblica commenta il voto delle europee parlando di risultato “straordinario”.

“Abbiamo fatto campagna elettorale, toccando i luoghi del lavoro, della sofferenza e della vita di ogni giorno degli italiani: le piazze e i posti di lavoro, gli ospedali e i quartieri più disagiati – afferma la leader dem -. Abbiamo riportato il Pd dove la sua gente si aspettava di trovarlo. Ecco, la cosa più importante, dopo oltre un anno di segreteria, è che finalmente siamo riconosciuti per le nostre battaglie. Ed era una cosa, mi permetta di dirlo, che prima non accadeva. Abbiamo dato un profilo molto chiaro alla nostra identità. Abbiamo ‘bucato’, come si dice oggi. Poi, diciamoci la verità, abbiamo costretto il governo a fare i conti con la questione sociale. E continueremo come un martello a inchiodarlo sui temi del lavoro e della sanità pubblica”, “quando sono stata eletta segretaria, il Pd era dato al 14,5 per cento”.

Abbiamo fatto un balzo di dieci punti, due in più rispetto alle Europee 2019” e “la distanza con FdI si è ridotta da due milioni a un milione in un solo anno. A Meloni ho detto e ripeto in queste ore solo una cosa: stiamo arrivando“. E spiega che con la premier si è sentita domenica sera: “Ci siamo complimentate per il risultato di entrambe”.

Il trionfo di Le Pen in Francia, l’affermazione degli estremisti di Afd in Germania preoccupa? “L’avanzata della destra nazionalista, addirittura con nostalgie di nazismo come in Germania, è un elemento di grande preoccupazione. Anche perché nel nostro continente il nazionalismo ha prodotto solo guerre. Siamo felici di aver contribuito, coi nostri 5,6 milioni di voti, alla tenuta del Pse. Siamo la forza più votata nella famiglia dei socialisti e democratici, senza la quale non potrà esserci alcuna maggioranza in Parlamento”.

E conclude: “Speriamo che il risultato di domenica faccia riflettere tutte le forze di opposizione. Da oggi l’alternativa è più credibile e concreta”. È un messaggio a Giuseppe Conte e al M5S, scivolato sotto il 10 per cento? “A lui come a tutti gli altri”.