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MILANO. LE AZZURRE APPLAUDITE IN AEROPORTO

Azzurre accolte in trionfo da alcuni tifosi presenti a Malpensa.

IL VIDEO DELL’ARRIVO:

Un Europeo con tanto rammarico, ma i tifosi vogliono bene a questa nazionale, vogliono bene a questa azzurre che da 40 giorni erano in ritiro per il torneo.

Questa sera l’arrivo a Malpensa, dove ad aspettare c’erano numerosi tifosi azzurri, ad accompagnarle un lungo applauso.

COMO. RICICLAGGIO DI AUTO RUBATE, ARRESTATE 9 PERSONE.

Polizia Stradale: a Como arrestate 9 persone per riciclaggio di auto rubate

 

la Polizia stradale di Milano, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla procura della Repubblica di Como, ha arrestato 9 persone che riciclavano veicoli rubati, smontavano le parti vendibili e le spedivano all’estero.

Tredici le perquisizioni effettuate ai vari immobili, tra abitazione e capannoni industriali in uso degli indagati, sequestrati 4 depositi e 14 veicoli utilizzati dal gruppo.

Le indagini del compartimento Polizia stradale di Milano hanno preso spunto da una serie di furti di una particolare marca di veicoli, commessi nel territorio di Milano e dai primi accertamenti era che gli ultimi segnali di “vita” si fermavano nel territorio di Como.

Gli agenti dopo una serie di verifiche hanno individuato un sito riconducibile a due fratelli, che in collaborazione con un terzo uomo, avevano trasformato il terreno agricolo in un autodemolitore clandestino di auto rubate e diventando, di fatto, la destinazione finale di buona parte dei veicoli rubati a Milano.

Le parti smontate venivano selezionate da 4 persone che di fatto si occupavano di rifornire il cliente titolare di un’officina della zona, che con l’aiuto di un altro complice trasferiva ciò che era destinato alla vendita in magazzini affittati dove la merce veniva preparata per la spedizione all’estero.

Gli investigatori sono riusciti a documentare il riciclaggio di circa 80 veicoli, 31 dei quali sono stati recuperati, sequestrati e restituiti ai proprietari.

Il giro d’affari del gruppo criminale ammonta a circa due milioni e mezzo annui. (fonte Polizia di Stato).

MILANO. OROLOGI E PREZIOSI NEL MIRINO DI QUATTRO RAPINATORI.

Milano: furti e rapine di orologi preziosi, 4 persone fermate

 

Turisti facoltosi presi di mira nel centro di Milano, che giravano indossando orologi di marche prestigiose dal valore di migliaia di euro, da un gruppo di rapinatori dove uno lavorava solo mentre gli altri si muovevano in gruppo.

I poliziotti della questura di Milano hanno fermato quattro persone al termine delle indagini, che inizialmente hanno permesso di individuare l’autore di due furti e una rapina negli ultimi cinque mesi: il fermato sempre con la stessa tecnica, avvicinava persone nelle vie dello shopping e, alla minima distrazione, entrava in azione e con violenza strappava dal braccio l’orologio al malcapitato per poi darsi alla fuga. In un’occasione non ha esitato a colpire chi gli si opponeva con la forza.

Le vittime non erano scelte a caso, tutte infatti indossavano costosi “Patek Philippe” del valore oscillante tra i 100 mila e i 270 mila euro.

La seconda indagine ha invece riguardato un branco di tre persone che, nel centro città ha avvicinato una turista strappandole dal braccio un “Rolex”, nel tentativo di difendersi è caduta riportando varie lesioni.

Le telecamere di sorveglianza dei negozi hanno ripreso i tre che si aggiravano in cerca di vittime e alcune fasi della rapina mentre i poliziotti dopo un breve appostamento li hanno individuati nelle stesse vie a caccia di turisti.(fonte Polizia di Stato)

MILANO. 10 PERSONE DENUNCIATE NELL’OPERAZIONE “REAR WINDOW”

Operazione “Rear Window” della Polizia postale di Milano

 

La Polizia postale di Milano ha denunciato 10 persone ed eseguito altrettante perquisizioni in diverse città italiane su disposizione della procura di Milano, a conclusione di un’indagine chiamata “Rear Window”, con l’accusa di aver spiato nelle case delle vittime, nelle camere di albergo, negli studi medici e negli spogliatoi delle palestre le loro vittime introducendosi attraverso il wifi nelle telecamere di sorveglianza.

Gli investigatori hanno individuato i componenti di due gruppi criminali, per uno dei quali si configura l’associazione per delinquere, che riuscivano ad “introdursi” illegalmente violando la privacy di ignare persone con sofisticati sistemi informatici per scandagliare la Rete alla ricerca di impianti di videosorveglianza connessi ad Internet.

Una volta trovata la linea giusta, gli indagati effettuavano un attacco informatico che consentiva di scoprire le password degli Nvr (videoregistratori digitali a cui vengono collegate le telecamere).

Il principale scopo degli indagati era quello di vendere i filmati e le immagini captate nei momenti di intimità delle persone, su delle “vetrine” online create ad hoc.

I luoghi virtuali scelti dagli indagati nella speranza di rimanere anonimi erano il social network “ВКонтакте” (“VKontakte”, abbreviato VK, conosciuto come la versione russa di Facebook) e Telegram.

Gli investigatori della Postale di Milano, Napoli e Catania hanno sequestrato 10 smartphone, 3 workstation, 5 PC portatili, 12 hard disk e svariati spazi cloud, per una capacità di archiviazione complessiva di oltre 50 Terabyte. Sono stati inoltre sequestrati tutti gli account social usati dagli indagati e diverse migliaia di euro, anche in criptovaluta.

I consigli degli specialisti

Consigliamo sempre di affidarsi a professionisti affidabili nell’installazione di impianti di videosorveglianza ed evitare soluzioni “fai da te”. Ricordiamo che gli attuali sistemi di videosorveglianza sono a tutti gli effetti sistemi informatici connessi ad Internet e, come tali, sono esposti alle insidie della Rete e necessitano, quindi di costanti aggiornamenti software per eliminare vulnerabilità di sistema e, naturalmente, vanno configurati in maniera adeguata.

Ad esempio, è preferibile inibire l’accesso tramite Web per il controllo remoto delle telecamere e optare per sistemi “peer to peer” tramite cloud a patto però che ci si orienti verso dispositivi realizzati da primarie aziende del settore, evitando assolutamente prodotti acquistabili online a basso costo.

Inoltre, anche se può apparire scontato e banale, si raccomanda sempre di cambiare la password di default per l’accesso all’interfaccia di configurazione scegliendone una che contenga almeno otto caratteri, con lettere minuscole, maiuscole (possibilmente non all’inizio), numeri e caratteri speciali e orientare le telecamere in modo da non inquadrare bagni, camere da letto e altri ambienti “sensibili” per l’intimità delle persone.(fonte Polizia di Stato).

MILANO. DUE ARRESTI PER RAPINE AD ANZIANI.

Rapine agli anziani, due arresti a Milan

 

volante in notturna

Uba coppia dicriminali aveva scelto con cura i quartieri dove compiere le loro rapine e i loro obiettivi: Garibaldi –Venezia, Città – Studi e Villa San Giovanni erano le zone dove i due, all’imbrunire, si aggiravano cercando donne sole e anziane da aggredire e rapinare mentre stavano rincasando.

L’aggressione avveniva sempre nello stesso modo: uno alle spalle bloccava l’anziana e il secondo davanti strappava gioielli e preziosi alla vittima fugendo subito dopo aver messo a segno il colpo.

Le telecamere interne di un condominio, dove abitava la vittima, ha registrato una delle cinque rapine messe in atto dai due pregiuducati prima di essere arrestati dagli investigatori della questura, che li hanno riconosciuti, sebbene nascosti dalle mascherine chirurgiche indossate sul volto.

Durante le successive perquisizioni effettuate, sono stati anche sequestrati i vestiti indossati dai due durante la rapina.

Il confronto con le modalità messe in atto durante i crimini, le descrizioni, l’abbigliamento e soprattutto il riconoscimento attraverso le foto segnaletiche da parte delle vittime hanno permesso di ricondurre ai due altre quattre rapine.(fonte Polizia di Stato).