
Comitato Stop Solvay

Non c’è nessun interlocutore serio e realmente disposto a fare il bene del nostro territorio e delle persone che lo vivono!
Per questo questa mattina non abbiamo partecipato alla Commissione Ambiente e Salute
ALESSANDRIA, 17.03.2022 – Nei giorni scorsi, mentre Solvay inaugurava il nuovo impianto Tecnoflon nel polo di Spinetta Marengo, ARPA Piemonte ha definitivamente confermato che dalla falda acquifera che scorre sotto al sobborgo di Alessandria Spinetta, inquinata da decine di sostante tossiche e cancerogene, esalazioni di cloroformio risalgono fino alla superficie e sono state rilevate nelle abitazioni degli spinettesi. L’ennesima notizia che (qualora ce ne fosse bisogno) conferma il livello di avvelenamento a cui è sottoposto il nostro territorio.
Questi recenti avvenimenti esprimono perfettamente le contraddizioni che, come Comitato, denunciamo ormai da oltre due anni e mezzo.
È terrificante che la Conferenza dei Servizi (presieduta dalla Provincia di Alessandria) abbia approvato l’ampliamento delle produzioni dell’azienda (in particolare, del C6O4) quando dati scientifici già sottolineavano la correlazione tra inquinamento – evidentemente legato al polo chimico – e conseguenze per la salute delle persone.
Ed è altrettanto spaventoso il totale asservimento della politica e delle Istituzioni locali agli interessi economici di Solvay. Basti pensare alle posizioni dei nostri politici e amministratori che non hanno mai avuto il coraggio di esprimere una sola parola di denuncia dell’operato di Solvay.
La più lampante contraddizione riguarda la salute dei cittadini di Spinetta e di tutta la Provincia di Alessandria. Salute messa costantemente in pericolo da decenni di sversamenti e inquinamento, senza che né il Comune e la Provincia, né la Regione valutassero concretamente la possibilità di avviare un’indagine sulle correlazioni tra le patologie e gli inquinanti che vengono respirati e assunti da coloro che vivono a Spinetta. Nessuna di queste istituzioni ha mai avviato l’iter per uno screening sanitario della popolazione per capire la quantità dei PFAs e dei veleni nel nostro sangue, bombe pronte ad esplodere nel nostro corpo.
In questa contesto, il Comitato Stop Solvay è stato invitato a partecipare alla Commissione Consiliare Sicurezza e Ambiente congiunta con Politiche Sociali e Sanitarie convocata per la mattina di oggi, giovedì 17 marzo. Il compito di questa Commissione era (per l’ennesima volta) quello di ascoltare la posizione di diverse realtà del territorio circa la situazione “ambientale alla luce dell’insediamento Solvay”.
Cosa avremmo potuto dire ancora?
Pensiamo di aver espresso in diversi di modi la nostra posizione: dalle assemblee settimanali con i cittadini, ai presidi sotto la Provincia ed il Comune e nel corso delle Conferenze dei Servizi.
Nell’attuale panorama politico non vediamo nessun interlocutore serio e realmente disposto a fare quello che riteniamo giusto per salvaguardare le persone ed il nostro territorio e per questo abbiamo deciso di non partecipare all’ennesimo tentativo di perdere tempo da parte delle istituzioni cittadine.
Quello che chiediamo lo ribadiamo qui ancora una, nel caso qualcuno non ne fosse ancora a conoscenza:
– Chiusura immediata della Solvay;
– Bonifica totale dell’area inquinata ad opera dell’azienda stessa che questo inquinamento lo ha causato e perpetrato;
– Screening di tutta la popolazione potenzialmente coinvolta da questo inquinamento al fine di tutelarne la salute.
Un secolo di morti e veleni possono bastare!
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