Frosinone: operazione “Requiem-ultimatum al crimine” contro lo spaccio di droga

Una agenzia di pompe funebri serviva per riciclare il denaro proveniente dai profitti illeciti del traffico di droga. L’agenzia è tra le attività di una organizzazione criminale bloccata durante l’operazione “Requiem-ultimatum al crimine”.
L’operazione, condotta dalla Squadra mobile di Frosinone e dal Comando provinciale della Guardia di finanza, ha portato all’arresto di 25 persone, di cui nove ai domiciliari e a un obbligo di dimora.
L’accusa per i fermati è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio e estorsione.
Le indagini sono partite nel 2018 da alcuni arresti per spaccio e da diversi sequestri di droga avvenuti a Sora (Frosinone).
Gli agenti hanno intuito immediatamente che i singoli episodi di spaccio erano riconducibili ad una organizzazione malavitosa, ben strutturata e diffusa sul territorio sorano, in stretto contatto con gruppi malavitosi della Campania.
La Campania era la regione in cui avveniva l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti mentre il trasporto veniva affidato a corrieri che, per eludere i controlli, si alternavano nel tragitto dalla Campania al basso Lazio dove la droga veniva poi smistata e stoccata in diversi luoghi nella disponibilità del gruppo criminale: il sito di stoccaggio principale era un impianto di autodemolizione di materiali ferrosi.
Le indagini hanno individuato due fazioni, una facente capo ad una famiglia di origini campane, trasferitasi a Sora nei primi anni novanta, una seconda locale, al cui vertice c’erano pregiudicati sorani.
I due gruppi, dopo un primo periodo di collaborazione reciproca per l’acquisto e lo spaccio sulle piazze del sorano, del cassinate e della provincia dell’Aquila, erano entrati in contrasto per acquisire il monopolio dell’attività di spaccio nel territorio sorano.
Mentre il gruppo “locale” aveva posto tutte le proprie energie nell’attività di spaccio, gli affiliati della fazione di origini campane avevano esteso i loro interessi infiltrandosi nel tessuto economico sociale in maniera spregiudicata e violenta.
I vertici dell’associazione gestivano una florida attività di pompe funebri che grazie ai guadagni del traffico di sostanze stupefacenti, (oltre 9 mila euro a settimana), riciclati nell’azienda funebre poteva offrire servizi con auto di lusso a basso costo, senza adempiere agli obblighi di presentazione delle dichiarazioni fiscali.
All’operazione hanno preso parte le unità cinofile antidroga del Gruppo della Guardia di finanza di Formia e del Reparto cinofili di Nettuno, gli elicotteri del I Reparto Volo di Pratica di Mare e del Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Civitavecchia, nonché equipaggi del Reparto prevenzione crimine Campania.
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