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REGGIO CALABRIA. G.di F.- MAXI SEQUESTRO DI 932 KG DI COCAINA PURISSIMA

Reggio Calabria, 5 novembre 2020

Comando Provinciale Reggio Calabria

L’attività di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti ha impegnato i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Gioia Tauro (ADM) e i Militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – che hanno individuato e sequestrato 932 chili di cocaina purissima, stivata in un container che trasportava cozze surgelate proveniente dal Cile e divisa in 800 panetti all’interno di 37 borsoni.

Attraverso una complessa ed articolata attività di analisi di rischio e riscontri fattuali su oltre 2.200 contenitori provenienti dal continente americano, i Militari della Guardia di Finanza e i funzionari doganali, con l’ausilio di sofisticati scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, sono riusciti ad individuare quello in cui era stato nascosto lo stupefacente.

Il carico sequestrato, di qualità purissima, avrebbe potuto essere tagliato dai trafficanti di droga fino a 4 volte prima di immettere lo stupefacente sul mercato, fruttando un introito di circa 186 milioni di euro.

Le modalità di occultamento dello stupefacente sono sempre differenti e in continua evoluzione, obbligando le Dogane e le Fiamme Gialle a perfezionare di volta in volta le metodologie operative.

L’attività di servizio testimonia la costante efficace azione posta in essere dalla Guardia di Finanza per il contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti – con particolare riguardo al porto di Gioia Tauro – in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, DDA, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, coadiuvato dal Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano PACI.

CAGLIARI. POLIZIA DI STATO. LA MASCHERINA SERVIVA PER NASONDERE LA DROGA, DENUNCIATO.

Cagliari: nascondeva la droga nella mascherina, denunciato spacciatore

La mascherina chirurgica normalmente viene usata per proteggersi da eventuali contagi del “coronavirus”, ma qualcuno ha trovato il modo per farne un uso improprio, anzi illegale: nella mascherina a doppio strato per la protezione dal Covid-19 un giovane gambiano nascondeva la droga da spacciare.
Gli uomini della Squadra mobile di Cagliari lo hanno scoperto durante un controllo nell’area di Piazza del Carmine.

La singolare trovata messa in opera da un giovane cittadino del Gambia non è servita per beffare i poliziotti che già lo avevano arrestato nel 2019 e lo hanno arrestato nuovamente per spaccio di droga.

I poliziotti, che lo hanno invitato a indossare la mascherina mentre era intento a chiacchierare seduto su una panchina con due coetanei, hanno notato uno strano rigonfiamento nella mascherina di stoffa.
Da un controllo più approfondito ha scoperto che nella mascherina era stata cucita una tasca che serviva a occultare 8 ovuli di marijuana, 9 grammi, pronti per essere spacciati.
Il giovane gambiano è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

TRAPANI. POLIZIA DI STATO. SEI INDAGATI PER FAVOREGGIAMENTO DELLA LATITANZA.

Trapani: favorirono la latitanza di un condannato, sei indagati

operazione Reggio EmiliaIndagate sei persone per aver favorito la latitanza di un condannato a 15 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.

Le indagini della Polizia hanno permesso di identificare sei persone, poste agli arresti domiciliari, tra cui alcune del tutto insospettabili, che, in vari modi e con ruoli diversi, avevano dato alloggio, fornito assistenza e favorito la fuga all’estero di un latitante considerato un broker professionista nell’organizzazione dei traffici di droga con la Colombia.

Il malvivente, legato alla famiglia mafiosa degli Agate di Mazara del Vallo (Trapani), aveva fatto perdere le sue tracce nel luglio 2018 quando era divenuta esecutiva la condanna a 15 anni di carcere inflitta dalla Corte di Appello di Reggio Calabria.

Il pregiudicato era riuscito a rifugiarsi nella città romena di Oradea, grazie ad una fitta rete di fiancheggiatori, dove era stato catturato a ottobre 2018 durante una operazione internazionale coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia ed eseguita dalla Squadra mobile di Trapani, dal Servizio Centrale Operativo, dalla Polizia romena e dall’Interpol.

Tra i fiancheggiatori che avevano favorito la latitanza del condannato un’infermiera professionale bolognese, che aveva avuto in cura il condannato e una donna romena, residente in Emilia, che si era occupata di organizzare la permanenza del latitante nella città di Oradea con la complicità di una connazionale.

Il ruolo centrale era svolto dalla paramedica che, in diretto contatto con gli indagati di origine mazarese, manteneva rapporti diretti con il latitante utilizzando schede telefoniche intestate a cittadini stranieri.

Gli investigatori hanno anche documentato il movimento di denaro che serviva al mantenimento del latitante, in più occasioni effettuato con borsoni e valigie trasportati dalla sua “governante” romena.

L’attività investigativa è stata svolta dagli uomini del Servizio centrale operativo e delle Squadre mobili di Trapani, Palermo e Bologna e hanno interessato le città di Mazara del Vallo (Trapani), Bologna e Imola (Bologna)

FROSINONE. POLIZIA DI STATO. 10 ARRESTI PER CORRUZIONE E TRAFFICO DI DROGA IN CARCERE.

Frosinone: droga in carcere, 10 arresti

droga frosinoneTraffico di droga e corruzione da Frosinone fino alla zona di Ardea (Roma) è quanto scoperto dalla Squadra mobile di Frosinone che stamattina ha arrestato dieci persone, di cui una ai domiciliari.

Nell’ambito dell’operazione sono state eseguite numerose perquisizioni.

Nel corso dell’indagine i poliziotti hanno scoperto un gruppo che spacciava sostanze stupefacenti anche all’interno del carcere di Frosinone grazie all’aiuto di un agente della Polizia penitenziaria compiacente.

L’agente venne arrestato nell’agosto del 2017 mentre si recava al lavoro, con addosso, e nascoste nella sua autovettura, notevoli quantità di cocaina, hashish e marijuana, oltre a schede telefoniche, telefoni cellulari e preziosi, tutti oggetti che gli erano stati consegnati dalla moglie di uno dei suoi corruttori.

La donna, come emerso dalle indagini successive, si era col tempo imposta al vertice dell’associazione, passando dal ruolo di semplice vedetta a quello di luogotenente del capo dell’organizzazione, un pregiudicato di origine albanese.

La droga veniva smerciata in una palazzina di una zona popolare di Frosinone dove affluiva gente in ogni ora del giorno e della notte. Il gruppo poteva contare su una rete di spacciatori che vendevano la droga fino al litorale laziale.

L’operazione è stata condotta anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga dei Cinofili di Nettuno (Roma), di un elicottero del I Reparto volo di Pratica di Mare (Roma) e degli agenti del Reparto prevenzione crimine.

Donatella Fioroni

ALESSANDRIA. CONTROLLI ANTIDROGA DELLA POLIZIA MUNICIPALE.

Alessandria, 12 ottobre 2020
COMUNICATO STAMPA
Controlli Polizia Municipale

Venerdì sera,9 ottobre, il personale del Distretto Centro del Comando di Polizia Municipale insieme all’unità Cinofila ha effettuato alcuni controlli di Polizia stradale nella piazza centrale della Città.


I veicoli fermati, oltre al controllo dei documenti, sono stati tutti ispezionati esternamente dal cane antidroga.

I controlli effettuati hanno fornito esito negativo.


Contestualmente alla attività di controllo di Polizia Stradale, il personale con l’ausilio del cane antidroga, ha effettuato dei controlli ispettivi nell’area dell’anello rialzato di piazza della Libertà e nella zona limitrofa alla statua di Urbano Rattazzi, area spesso sottoposta a controlli per essere meta di ritrovo di giovani e consumatori di sostanze stupefacenti e/o psicotrope.

La ricerca ha dato esito positivo e sono state individuate bustine ed involucri in cellophane utilizzati presumibilmente per contenere le sostanze.