Tag: CRONACA

CATANIA. POLIZIA DI STATO. OPERAZIONE “MEZZALUNA”. SPACCIO DI DROGA, 33 ARRESTI

Operazione “Mezzaluna”: 33 arresti a Catania per spaccio di cocaina e marijuana

 

Squadra mobile antidrogaUn’indagine della Squadra mobile di Catania e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha fatto luce sull’attività di un’associazione criminale che gestiva una delle principali piazze di spaccio catanese.

L’attività investigativa, denominata “Mezzaluna”, ha portato all’esecuzione dell’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Catania nei confronti di 34 persone, 30 delle quali sono finite in carcere, tre agli arresti domiciliari e una sottoposta all’obbligo di dimora.

L’indagine, condotta tra ottobre 2019 e settembre 2020, ha interessato la zona di via Ustica, la strada a forma di mezzaluna che si trova nel rione San Giovanni Galermo, dove si spacciavano grandi quantità di cocaina e marijuana.

Nonostante la piazza di spaccio fosse ben protetta con barriere e fortificazioni, gli investigatori della Mobile catanese sono riusciti a piazzare videocamere in punti strategici che hanno permesso di documentare la vendita delle sostanze stupefacenti e identificare i membri dell’organizzazione.

Ricostruita anche la struttura operativa del gruppo criminale e individuati i suoi capi promotori.

La vendita della droga si svolgeva su cinque turni, con il personale che si avvicendava per coprire tutto l’arco della giornata nei diversi luoghi in cui i pusher lavoravano.

Una parte dell’attività illecita avveniva all’interno di abitazioni dedicate solo allo spaccio, particolarmente controllate e fortificate. Per documentare l’attività che si svolgeva in questi bunker della droga, gli investigatori hanno dovuto ricorrere ad agenti sotto copertura che per mesi si sono finti clienti, recandosi all’interno per acquistare cocaina, filmando tutto con delle microtelecamere nascoste.

La piazza di spaccio rendeva molto bene: ogni spacciatore, a fine turno, si recava a casa del contabile e depositava l’incasso nella cassa comune, che ogni giorno raccoglieva circa 10mila euro.

Gli investigatori hanno anche scoperto che l’organizzazione si riforniva di cocaina direttamente dal mercato calabrese. Durante l’indagine uno dei corrieri è stato fermato mentre sbarcava dal traghetto proveniente da Villa San Giovanni (Reggio Calabria) con cinque chili di cocaina nascosti all’interno di un vano ricavato nella scocca posteriore della sua auto.

Per il rintraccio e la cattura dei destinatari delle misure cautelari, la Squadra mobile di Catania è stata supportata dal Servizio centrale operativo con numerosi equipaggi dei Reparti prevenzione crimine provenienti da diverse città italiane, nonché da altro personale della Questura, Polizia scientifica, Reparto mobile, Cinofili e un elicottero del Reparto volo, per un totale di circa 250 operatori.

BRESCIA. ASSALTO AL CAVEAU DELLA VIGILANZA PRIVATA.

Brescia: sventato assalto ad un caveau, 31 arresti

 

Una banda di rapinatori era pronta ad assaltare il caveau di un istituto privato di vigilanza in provincia di Brescia in cui erano custoditi gli incassi raccolti dagli esercizi commerciali della zona, 80 milioni di euro.

In manette sono finiti i 31 componenti di una banda specializzata in assalti a furgoni blindati e caveau, in gran parte provenienti da Cerignola (Foggia) e due guardie giurate infedeli, dipendenti dell’istituto di vigilanza obiettivo della rapina, accusati di aver svolto il ruolo di basisti.

L’operazione ha consentito di sequestrare 4 kalashnikov, 1 fucile a pompa, una mitraglietta UZI, una pistola (con svariate munizioni), 21 bottiglie Molotov e chiodi a quattro punte.

Gli arrestati, ignari di essere sotto la lente della Squadra mobile di Brescia, del Servizio centrale operativo e del Raggruppamento speciale operativo Carabinieri, con il coordinamento operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.

Gli investigatori hanno monitorato i movimenti degli arrestati dallo scorso ottobre, documentando tutte le fasi della pianificazione del colpo, tra cui i sopralluoghi, i viaggi dalla Puglia verso il bresciano dei vari componenti del gruppo criminale. Attraverso le intercettazioni telefoniche ed ambientali è stato possibile monitorare la cura maniacale degli aspetti logistici, tra cui il reperimento degli alloggi presso strutture ricettive che omettevano la comunicazione dei dati dei clienti, per evitare i consueti controlli della Questura.

Gli indagati, con precedenti penali, ritenuti collegati a clan del foggiano e cosche di ‘ndrangheta, nei mesi precedenti avevano rubato circa venti autovetture, furgoni e camion destinati ad essere bruciati per isolare l’area d’interesse ed impedire l’intervento delle Forze di Polizia, ma nella disponibilità del gruppo anche una ruspa che sarebbe servita per sfondare la parete blindata del caveau.

La strategia dei rapinatori era quella di intervenire contemporaneamente partendo da luoghi diversi, comunicando con telefoni dedicati ed apparati radio.

Un primo gruppo era pronto a muoversi da un capannone industriale a Cazzago S. Martino (dove erano stati nascosti i mezzi rubati) mentre altri due gruppi erano pronti a partire da due “covi” di cui uno a Gardone Val Trompia e l’altro a Ospitaletto.

L’operazione anticrimine è stata condotta contestualmente su tutti e tre questi obiettivi, impiegando oltre 300 uomini e mezzi speciali, con il determinante intervento dei poliziotti del Nucleo Centrale Operativo di Sicurezza (NOCS).

Le indagini sono il frutto di un lavoro sinergico e di stretto raccordo operativo tra il personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, in cui sono state coinvolte anche le Squadre mobili di Foggia, Milano, Venezia, Padova, Monza, Bergamo, Reggio Emilia, Verona, Piacenza, Parma, Cremona ei militari del Comando Provinciale Carabinieri di Brescia.(fonte Polizia di Stato).

BARI. POLIZIA DI STATO. TERRORISMO INTERNAZIONALE, 4 ARRESTI.

Bari: operazione antiterrorismo, 4 arresti

 

Bari: operazione antiterrorismo, 4 arresti

I poliziotti della Digos di Bari hanno arrestato 4 cittadini albanesi, da tempo residenti in Italia, per reati connessi al terrorismo internazionale.

L’attività d’indagine, avviata nell’aprile 2020, ha permesso di scoprire che gli indagati si occupavano di raccogliere denaro per finalità terroristiche.

Il denaro, raccolto nell’ambito della comunità islamica di Bari, è stato destinato ad offrire assistenza ad un imam albanese, già arrestato nel 2014 per aver inviato decine di combattenti in Siria e promosso la divisione tra la popolazione cristiana e musulmana, ed attualmente in carcere in Albania.

Le indagini, sulla base di informative dell’Aisi e coordinate dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione – servizio contrasto al terrorismo, sono state svolte con moderne tecniche di monitoraggio web supportate da un capillare controllo del territorio.

Le attività investigative hanno permesso di accertare la condotta filo jihadista degli indagati che sono stati trovati in possesso di materiale e documenti riconducibili all’Isis/Daesh, nonché di comunicati, video e audio di propaganda terroristica, tutti tradotti in lingua albanese. Secondo gli stessi, anche il Covid 19 è considerato “un minuscolo soldato di Allah” inviato sulla terra per punire la miscredenza degli occidentali.

Verelli Alessandro

ALESSANDRIA. RAIL SAFE DAY-“DASPO URBANO” E ALLONTANAMENTO DALLA STAZIONE FERROVIARIA.

RAIL SAFE DAY 3^ GIORNATA DI CONTROLLI STRAORDINARI DELLA POLIZIA DI STATO NELLE STAZIONI FERROVIARIE DEL PIEMONTE E LA VALLE D’AOSTA

Durante la settimana appena trascorsa sono stati intensificati i servizi di prevenzione e vigilanza per una più incisiva azione di contrasto alla microcriminalità presso alcune stazioni non presidiate dal personale della Polizia Ferroviaria con l’impiego di personale nelle ore pomeridiane e serali anche a bordo treno.

Di rilievo l’attività svolta tramite l’operazione “RAIL SAFE DAY” con servizi finalizzati al contrasto di comportamenti scorretti in ambito ferroviario, quali, per esempio, l’indebita presenza sulla sede ferroviaria e l’attraversamento dei binari, cause di gravi conseguenze per l’incolumità della persona.

In particolare ad Alessandria, durante lo svolgimento degli ordinari controlli nel plesso ferroviario, gli operatori Polfer hanno sanzionato, per violazione al Regolamento di Polizia ferroviaria, due cittadini indiani senza fissa dimora, rispettivamente di 42 e 33 anni. Gli uomini sono stati rintracciati a bivaccare, privi di titolo di viaggio, nell’atrio della biglietteria di stazione, creando disagio ai viaggiatori.

Sono stati emessi nei loro confronti, inoltre, due provvedimenti di allontanamento dall’area ferroviaria, ai sensi della normativa sul “Daspo Urbano”.

MILANO. POLIZIA DI STATO. CENTRO, METRO E STAZIONI FERROVIARIE I LUOGHI DI SPACCIO.

Milano: sei arresti per spaccio di droga

 

Gli agenti della Polizia ha arrestato, a Milano, sei persone coinvolte in una fiorente attività di spaccio nelle zone centrali di Milano, prevalentemente nei pressi delle fermate della metropolitana cittadina e delle stazioni ferroviarie urbane.

L’attività investigativa del Commissariato Centro, sviluppata a seguito dell’arresto nel 2020, nel parco Sempione, di uno degli indagati, ha permesso di individuare tutto il gruppo che smerciava considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana.

I poliziotti hanno documentato come gli indagati si muovessero con un collaudato modus operandi, dalla scelta dei migliori luoghi di spaccio, veri e propri anfratti nei cui pressi prima si incontravano e si suddividevano i compiti e, poi, distribuendosi sul territorio, procedevano allo spaccio al dettaglio. L’indagine ha evidenziato anche l’attività di una serie di “cavallini” che materialmente trasportavano la droga nelle piazze di spaccio.

Durante l’attività investigativa, gli agenti hanno arrestato 11 persone e indagate 10, procedendo al sequestro di 13 chili di sostanza stupefacente tra hashish e marijuana e di circa 10mila euro in contanti.