
11 agosto 2016
RECIDIVO AL DOPING E 8ANNI DI SQUALIFICA PER IL MARCIATORE ALTOATESINO,CARRIERA FINITA,COSÌ HA SENTENZIATO IL TRIBUNALE ARBITRALE DELLO SPORT,SU RICHIESTA DELLA IAAF.
Prima che un caso sportivo,giudiziario,la vicenda di Alex Schwarez,è un caso umano umiliante per la Alex e per lo sport.
Il marciatore ALTOATESINO già squalificato per DOPING,trovato positivo alla vigilia dei giochi di Londra 2012,per la federazione internazionale dell’atletica,su richiesta della IAAF,è nuovamente colpevole dello stesso reato sportivo quindi recidivo ha nuovamente squalificato l’atleta per 8 anni mettendo di fatto la parola fine alla sua carriera di atleta e marciatore.
Alex si difende e non ci sta.Le anomalie che hanno portato alla sua SQUALIFICA sono molte e per queste è già stata presentata una denuncia alla procura di Bolzano.Là sentenza sportiva è invece appellabile solo al tribunale federale Svizzero.
SCHWAZER trovato positivo ad un controllo a sorpresa effettuato nella sua abitazione di Racines,in provincia di Bolzano.
La vicenda si complica dopo un primo esame risultato negativo,la federazione internazionale ordina un secondo esame di secondo livello che evidenzierà la presenza di testosterone. La violazione dell’anonimato l’allungamento della comunicazione l’atleta,combinati con i dati di altri 14 controlli che non avevano evidenziato alcuna anomalia,porterà al difesa di Alex ha presentare denuncia per l’ipotesi di dolo.
Fin qui la vicenda sportiva e giudiziaria.
Il caso umano è invece tutto da interpretare per capire le ragioni che spingono un’atleta a fare uso di sostanze dopanti.
La pressione mediatica,impegni economici importanti,voglia di migliorarsi oltre il limite fisico e il bisogno di essere sempre presenti sulla palco della celebrità fanno il resto.Il corpo umano se visto come una macchina è progettato per avere una certa resa,ma se vogliamo migliorarla dobbiamo ricorrere a qualche trucco,il trucco spesso rende la macchina più fragile e se non scoperta porta a conseguenze dannose fino alla rottura del motore.
Lo sport è, però anche un industria fonte di guadagno non sempre leciti.Le regole delle scommesse negli sport rispondono a regola precise: chi raccoglie le scommesse non perde mai.Ancora viva è la vicenda del Pirata,Pantani,escluso dal giro d’Italia per un valore dell’ematocrito troppo alto che avrebbe potuto mettere a rischio la vita del campione poi trovato morto in circostanze misteriose in un albergo di Rimini.Il calcio scommesse con i risultati delle partite alterate per favorire i clan,il mondiale in Corea e l’arbitraggio scandaloso di Moreno che ci condannò alla sconfitta.Non ultima l’eliminazione della judoka Edwige Gwend ad opera dell’atleta slovena,che andava squalificata per scorrettezza.
Lo sport è di tutti e per tutti basta conoscere e riconoscere i propri limiti.
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