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PALERMO. MATTEO MESSINA DENARO ARRESTATO IN UNA CLINICA PRIVATA.

Preso a Palermo Matteo Messina Denaro

 

Sergio Mattarella depone una corona a Palermo alle vittime di mafia

Il capo riconosciuto di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, è stato arrestato a Palermo, dopo una latitanza durata oltre 30 anni. Il boss mafioso,Matteo Messina Denaro, era l’ultimo latitante processato e condannato per le stragi diCapaci(PA), via D’Amelio, Roma, Firenze e Milano. L’ultimo stragista ancora in libertà come spiega il capo della Polizia, direttore generale della publica sicurezza, Lamberto Giannini dopo essersi congratulato con l’Arma dei carabinieri e con la Procura della Repubblica di Palermo: “Una vittoria per tutte le forze dell’ordine che in questi lunghi anni hanno collaborato per assicurare alla giustizia il pericoloso latitante”. dopo essersi congratulato con l’Arma dei carabinieri e con la Procura della Repubblica di Palermo.

Grandissima soddisfazione è stata espressa dal presidente della repubblica, dalla politica e dalle istituzioni che si sono confgratulate con il comandante generale dei carabinieri Teo Luzi e con la magistratura per il fermo del boss di Castelvetrano.

Caccia a Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro, inserito nella lista dei latitanti più pericolosi e ricercati al mondo, era latitante dal 1993 ed è stato catturato, stamattina, dai carabinieri del Ros in una clinica privata di Palermo dove era in cura per problemi di salute.

Il capo mafia è stato condannato all’ergastolo, in contumacia, per le stragi del 1992, costate la vita ai giudici Falcone, Borsellino e Morvillo e agli 8 poliziotti delle scorte Montinaro, Dicillo, Schifani, Loi, Cosina, Li Muli, Catalano e Traina, ma anche per gli attentati del 1993 a Milano, Firenze e Roma. Ritenuto il responsabile di decine di omicidi, uccise il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino, strangolandolo e sciogliendolo nell’acido dopo quasi due anni di prigionia.(fonte Polizia di Stato).

ROMA. QATARGATE, FORNITURE DI GAS A RISCHIO PER L’ITALIA.

Roma. Le recenti inchieste di corruzione che hanno coinvolto i parlamentari Europei stanno producendo effetti dannosi per l’economia Europea e Italiana. Doha dopo l’allontanamento degli emissari del Qatar dai palazzi del parlamento ha minacciato l’Ue di ritorsioni e l’Italiapotrebbe essere il partner più a rischio con 10 miliardi di metri cubi: “Niente gas alla Ue”.

Le conseguenze negative della guerra in Ucraina sulla fornitura di gas russo, la conseguente crisi energetica che sta mettendo in difficoltà l’economia europea e ora la scure sulle forniture dal Qatar dopo l’inchiesta avviata a Bruxelles su alcuni casi di europarlamentari corrotti dal governo di Doha.

La crisi politica tra l’Ue e il Qatar si sta ripercuotendo sui rapporti commerciali e mettere in forse le forniture di gas naturale in arrivo dal Golfo.

Risorse necessarie per fare fronte all’inverno 2023/24 in sostituzione delle importazioni dlla Russia per un complessivo di 155 miliardi di metri cubi e che dovrebero essere azzerate la prossima primavera.

L’incidente diplomatico scatenato dal divieto di entrare nei palazzi dell’Europarlamento,decretato da Bruxelles, nei confronti degli emissari del Qatar.

La reazione di Doha è stata immediata e tramite fonti diplomatiche, in una nota diffusa dai microfoni di Al Mayadeen, emittente tv panaraba con sede a Beirut, hanno respinto le accuse:”Respingiamo con fermezza le accuse di cattiva condotta rivolte contro il Qatar che lo vedrebbero coinvolto nello scandalo di corruzione che ha travolto il Parlamento europeo”.

Per giungere alla minaccia dell’impatto negativo, sempre secondo le dichiarazioni alla televisione libanese, delle relazioni commerciali tra Ue e Qatar: “Le restrizioni discriminatorie, che limitano il dialogo e la cooperazione con il Qatar prima della fine delle indagini, influenzeranno negativamente la cooperazione nonché i colloqui in corso sulla carenza di energia e sulla sicurezza globale”.

Il Qatar senza mezzi termini ha spiegato che potrebbero non dare alla Ue il gas di cui l’Europa ha estremo bisogno e che il paese arabo ha promesso per i prossimi anni.

Le forniture di gas dal Qatar, però non sono sufficienti a mettere in sicurezza l’economia europea che non vuole più dipendere da Vladimir Putin con conseguenti dannoi per l’Italia che dal Qatar ha ricevuto il 10% del suo fabbisogno nel corso del 2021, con aumento presunto del 13-14% alla fine del 2022.

Le forniture di gas alla Ue in arrivo dal Golfo sotto forma di Gnl (il gas naturale liquefatto) non superano il 15% delle esportazioni totali di Doha.

I paesi privilegiati per le esportazioni di gas di Doha son asiatici e la rotta del 70% del gas estratto viene dirottato verso l’Asia con cui il Qatar ha contratti di lungo periodo, tempi necessari per sostenere la crescita delle economie emergenti dell’area a partire dall Cina con cui a inizio 2022 il Qatar ha chiuso un contratto di fornitura per 27 anni, il più lungo mai firmato prima.

Il paese arabo ricordiamo che ospita la più grande base area americana del mondo, ma il Qatar ha espresso la sua intenzione di aumentare i trasferimenti verso l’Europa e tutto a maggior ragione dopo l’aggressione di Mosca all’Ucraina. Una grande occasione per rubare quote di mercato a Gazprom, il colosso energetico che fino all’anno scorso ha garantito gas a basso prezzo ai Paesi della Ue.

L’intenzione del Qatar di espandersi in Europa è palese e il contratto di 15 anni appena sottoscritto con la Germania ne sono la conferma. Forniture di 2,8 miliardi di metri cubi all’anno.

La fornitura alla Germania potrebbe dare solo l’impressione di un tentativo di aggressione al mercato Ue, considerandoi che il fabbisogno tedesco si aggira sui 55 miliardi annui, ma questo non è che un primo passo in attesa che la Germania potenzi le sue infrastrutture.  

Berlino che inaugurerà i suoi primi due rigassificatori sul Baltico alla fine di gennaio nonostante che il Gnl arriverà solo nel 2026, quando entrerà in funzione il grande impianto a terra per il trattamento del gas liquefatto.

Il Qatar ha annunciato che intende aumentare del 60% le estrazioni di gas entro il 2030 per raddoppiare l’export verso l’Europa nel triennio 2025-27 e tornare a essere il primo produttore al mondo di Gnl, primato passato nel 2022 agli Usa.

Il Qatargate potrebbe interferire nei rapporti commerciali con la Ue e quello che sta accadendo potrebbe essere visto come una di avvertimento per non mettere in crisi gli accordi presi tra i due continenti.

DOHA. LA SFIDA MONDIALE DEI NUMERI 10: MBAPPE’ MIGLIOR MARCATORE, MESSI MIGLIOR GIOCATORE.

I due numeri 10 che hanno dominato il campionato del mondo di calcio si sono affrontati nella finalissima del mindiale nello stadio del Lusail Iconic Stadium di Doha in Qatar.

Una finale che è già entrata nella storia del calcio, sfida emozionante e lunghissima con la Francia che dopo 80 minuti di gioco recupera il mondiale con due reti realizzate da Bmappé. Una sfida nela sfida tra i due numeri 10 che si è prolungata con i tempi supplementari e decisa solo ai rigori.

La sfida tra Francia e Argentina che al suo interno ha consumato una sfida tra i due fuoriclasse Bmappé e Messi numeri 10. Il Lusail Iconic Stadium ha regalato scintille agli spettatori presenti in campo e ai telespettatori incollati davanti ai monitor e ai televisori nelle piazze ditutto il mondo e nelle case.

Le due ‘stelle’ di Qatar 2022 sono state premiate come miglior giocatore e miglior marcatore.

Messi potrà finalmente mettere in bacheca l’unico tiutolo che ancora mancava nella sua lunghissima carriera: 7 palloni d’oro, 4 Champion’s League e infine il trofeo che mancava la coppa mundial.

Il 24enne Mbappé a differenza del compagno di squadra del Paris Saint-Germain ha già vinto il mondiale in Russia nel 2018.

MILANO. AC MILAN INAUGURA 3 NUOVE ACADEMY INTERNAZIONALI IN INDIA.


Una delegazione del Club, alla presenza dell’ex difensore rossonero Christian Panucci, è
volata nello stato federale del Kerala per dare il via al progetto in tre nuovi presidi
Milano, 29 novembre 2022 – Si è tenuta in India la cerimonia inaugurale dei tre nuovi presidi
di AC Milan International Academy nello stato federale del Kerala, lanciati in collaborazione
con Calicut Sport City LLT.


Presso il Crowne Plaza Hotel di Kochi, città situata nel distretto di Ernakulam che ospiterà uno
dei presidi, una delegazione del Club, alla presenza di Christian Panucci, ex difensore due
volte campione d’Italia e una d’Europa con i rossoneri tra il 1993 e il 1997, ha infatti incontrato
le istituzioni, i partner e la stampa locale prima di trasferirsi presso il Maharaja’s College
Stadium per la tradizionale cerimonia del taglio del nastro.


Già presente in Asia con presidi strutturati in Cina, Giappone, Kuwait e Vietnam, AC Milan
mette a disposizione delle sue Academy la propria esperienza e tradizione, condividendo senza
riserve la sua metodologia tecnico-organizzativa per contribuire al radicamento di una sana
cultura sportiva, che supporti le iniziative di avviamento allo sport dedicate ai più giovani.
L’Official Academy Head Coach Alberto Lacandela, attraverso l’utilizzo del Metodo Milan,
coordinerà e formerà con passione e competenza lo staff tecnico delle tre Academy di
Ernakulam, Kozhikode e Malappuram, le quali proporranno un progetto formativo che
coinvolgerà attivamente ragazze e ragazzi dai 5 ai 18 anni, offrendo loro una proposta tecnica
d’élite per accompagnarli nella propria crescita sportiva e personale.


Casper Stylsvig, Chief Revenue Officer di AC Milan, ha dichiarato: “Siamo lieti di inaugurare
tre nuovi presidi di AC Milan International Academy in India, un territorio strategico per il
Club, con grandissime prospettive di crescita e una fanbase rossonera che supera i 64 milioni
di sostenitori. Si tratta di un’ulteriore testimonianza della volontà di AC Milan di proporsi
come punto di riferimento tanto all’esterno quanto all’interno dei propri confini nazionali e di
investire sulle future generazioni in campo come fuori, in linea con i valori che definiscono il
DNA del nostro Club”.


Luigi Cascone, Vice Console Generale d’Italia a Mumbai, ha aggiunto: “La decisione di una
società italiana come AC Milan di aprire una serie di Academy in Kerala è segno di grande
lungimiranza. L’India è tra i paesi con i tassi di crescita più alti al mondo e quasi un miliardo
e mezzo di abitanti con un’età media di 28 anni. Però, il calcio che ho visto oggi qui a Kochi e
che hanno visto le decine di famiglie e autorità venute ad assistere all’inaugurazione, non è
solo business. Anzi, è soprattutto valori, come quello dell’amicizia, del lavoro di squadra e del
rispetto reciproco. Valori di cui andiamo orgogliosi come italiani e che oggi sono i veri
protagonisti di questa giornata”.

ROMA. LA MACCHINA DEL FANGO TRAVOLGE ABOUBAKAR SOUMAHORO, DEPUTATO NEOELETTO IN PARLAMENTO.

Redazionale di Giuseppe Amato

Il motore della moderna riedizione del min.cul.pop, del ministero della propaganda è stato messo in moto. Vittime e carnefici stritolati nello stesso ingranaggio. Unamacchina del fango capace di creare contemporaneamente eroi e mostri, carnefici e vittime che spesso si identificano nelle stesse persone prese in ostaggio nell’ingranaggio bestiale, letale della macchina televisiva.

Pesone rapite o arrestate seguono lo stesso percorso, le stesse strumentaizzazioni sia che siano i marò del battaglione San Marco sia che sia Silvia Romano o Giuliana Sgrena, ma con percorsi diversi. Nel primo caso eroi da innalzare agli altari della patria, negli altri vittime da condannare nuovamente perché colpevoli di non essere funzionali alla propaganda di una destra becera e violenta.

Non sono passati neppure 2 mesi dalle ultime elezioni politiche che la macchina del fango si è rimessa in moto per screditare quanti portano in parlamento e nella società la voce dei più poveri, dei diseredati, dei bracianti agricoli e degli ultimi della terra. Il depuatato neoeletto nelle liste di Si Europa Verde Soumahoro è entrato in quel circolo vizioso che stritola tutto, distrugge le coscienze, gli affetti, la credibilità e le persone prima ancora che la magistratura inquirente abbia formulato delle accuse a carico della vittima. Si la vittima, perchè in questo Soumahoro è una vittima, non un mostro come la stampa allineata al governo lo disegna e lo usa per fare la solita propaganda al vetriolo.

Il caso dell’onorevole Soumahoro è sotto gli occhi di tutti e nonostante non sia neppure indagato è già il modtro da sbattere in prima pagina, l’immigrato nero su cui scaricare tonnellate di fango e di veleno, il sindacalista che difende i bracianti più poveri, ma poi in nome del riscatto li sfrutta, li fa vivere con poco cibo e in locali insani. Ma Soumahoro non è neppure indagato per questi crimini, l’indagine coinvolge alcuni suoi familiari, la suocera, la compagna e il fratellastro di lei accusati di malversazione nei confronti degli operai delle loro rispettive cooperative e indagati, ma non lui e per quanto sembra sembrare impossibile che non sapesse, se le regole del garantismo valevano per il fondatore del centro destra, che aveva mezzi, eseciti di avvocati e il potere per potersi difendere, a maggior ragione devono valere per l’onorevole Soumahoro.

Ma la macchina del fango che ben conosciamo, la stessa che creava i falsi dossier per screditare gli esponenti e le personalità della sinistra negli anni ’90, il caso dei bambini di Bibbiano rubti alle famiglie per venderli a non meglio identificate ersone vicine alla sinistra, i legami tra i trafficanti e le Ong impegnate nei salvataggi in mare, si è messa in moto e lo ha fatto celermente per colpire Soumahoro, (esattamente come è accaduto a Mimmo Lucano, che da sindaco di Riace preso ad esempio nel mondo e dall’Onu come campione di accoglienza e integrazione è finito stritolato dalla macchina infernale della propaganda razzista e xenofoba), per affondare nel fango una figura, il simbolo, che nell’immaginario collettivo e nelle paure di una destra becera e violenta ha rappresentato e rappresenta il riscatto dei braccianti agricoli, dei poveri, di coloro che questo governo vorrebbe rigettare in pasto ai caporali, agli sfruttatori per farli lavorare nei campi 12 ore al giorno a 2 euro l’ora.

Ma non vogliamo trarre conclusioni affrettate sul caso Soumahoro, la Guardia di Finanza indaga sulle attività delle cooperative dei familiari e, anche se tardi per restituire a Soumahoro la sua dignità di uomo libero, faranno chiarezza sulla vicenda.

Angelo Bonelli, leader di Europa Verde: “Sono turbato per l’inchiesta, ma le contestazioni ad Aboubakar sono giornalistiche non giudiziarie”.

L’inchiesta giornalistica, come è nello stile degli infangatori seriali, è partita dalle interviste in cui comparivano alcuni dipendenti della cooperativa gestita dal fratellastro del deputato che denunciavano maltrattamenti e condizioni di vita non dignitose, ma gli stessi hanno chiarito di non aver mai avuto rapporti con Soumahoro, ma soltanto con il fratellastro. Le riprese realizzate ad hoc in alcuni ambienti, escludendone altri meno significativi per mettere in moto la macchina e spalare quintali di fango e immondizia contro Soumahoro. La strumentalizzazione di questi fatti è palese, Soumahoro non è neppure indagato in questa vicenda anzi parene sia completamente estraneo, ma la politica, questa politica, ci ha insegnato che ogni mezzo è lecito, (o forse non lo è) per liberarsi di una persona scomoda, per liberarsi di un interlocutore estremamente scomodo, strenuo difensore dei diritti dei lavoratori, in senso generale, e di quelli degli immigrati in particolare. Fatto che non è molto apprezzato da chi non ha messo in campo nessuna politica per contrastare le cause che creano povertà e disuguaglianze, ma al contrario ha scatenato una guerra contro i poveri, tolto il reddito di cittadinanza a famiglie e disoccupati, occupabile, ma che nel caso specifico resteranno senza sussidio e senza occupoazione.

Il caso Soumahoro evidenzia ancora una volta come la macchina del fango si metta in moto a orologeria ed è sempre pronta a colpire le persone che si battono per la difesa dei diritti delle persone, dei più deboli, che si schiera a fianco degli emarginati, dei diseredati, dei reietti, degli ultimi degli ultimi, come è stato per Mimmo Lucano, le Ong, ma nel computo possiamo anche annoverare gli attacchi alle Caritas diocesane, a Libera contro le mafie, ai centri sociali, alle amministrazioni come quella Bibbiano su cui il Tribunale di Bologna ha scritto la parola fine e restituito la dignità ai suoi amministratori.

Attendiamo che le indagini della magistratura facciano chiarezza sui fatti che hanno coinvolto, anche se solo a livello giornalistico, Soumahoro e nel caso in cui deba difendersi da ipotetiche accuse, che lo possa fare con tutte le garanzie riservate a indagati più celebri.