Categoria: COSTUME E SOCIETA’

ALESSANDRIA. “SI PRONTO” E SCATTA LA TRUFFA.

l’OFFERTA DI CONTRATTI COMMERCIALI HA,ORMAI,RAGGIUNTO I LIMITI PIU’ BASSI DAI TEMPI IN CUI LA MEMORIA RICORDI. IL GRANDE TOTO’ CON UNA GRANDE TRUFFA CINEMATOGRAFICA RIUSCI’ A VENDERE LA FONTANA AD UN AMERICANO,A NOI INVECE VENDONO CONTRATTI TELEFONICI: ENERGIA ELETTRICA,ACQUA,TELEFONIA.

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La telefonata arriva puntuale,tutti i giorni all’ora di pranzo o cena,sul telefono di casa,sui cellulari e se si potesse anche telepaticamente da un imprecisato addetto di call center che chiama per raccontarvi che lo scorso bimestre avete pagato tropo di bolletta:”c’è un errore nella bolletta signore,ma no preoccupatevi perchè adesso sistemiamo la faccenda,ha con se l’ultima bolletta-chiede la voce dall’altra parte del telefono-se si la prenda,se no la cerchi,intanto, io sto in attesa”,presa la bolletta vi chiedono i dati e il codice di migrazione,qualche altra domandina a cui rispondere SI,nome e cognome e la truffa è servita,come Totò vendette la fontana a voi è stato venduto un bel contratto di attivazione per servizi o per proporre un cambio contratto. Il contratto scritto su cui apporre la propria firma,manco a parlarne la registrazione dei vostri SI è il contratto stesso,stipulato per una fornitura   o per attivare un cambio di fornitore,a vostro nome e a vostra insaputa.me.

La truffa in pratica e in poche righe:” Suona il telefono,se chiama Magalli dai fatti vostri bisogna rispondere-i fatti vostri- se ti chiamano dai call center chiedendoti: “E’ lei il signor seguito da  Nome Cognome?” Ovviamente risponderete SI,qualche altra domandina tipo sondaggio o informazioni personali e il giochino può avere inizio: I nostri aspiranti Totò tagliano il tuo SI e lo incollano in una conversazione mai avvenuta,con domande del tipo accetta di fare il cambio di gestore per il servizio a favore di…e che verrà esibita come prova nei confronti del vecchio gestore. Il quale sentirà una voce fare domande come: “Vuole cambiare operatore?” SI. “Conferma?” SI. “Dunque vuole fare un contratto con noi?” SI.”La truffa è servita”. Che cosa posiamo fare per proteggerci: Non dire mai SI,rispondiamo sempre con “i fatti vostri” e se dall’altro capo del telefono c’è Magalli vinciamo anche un premio.

Anzi fate come fa un mio conoscente: “No in casa non c’è nessuno,io sono il maggiordomo”. Oppure come faccio io:” Mi spiace,ma sono il figlio mio padre non è in casa, arrivederci”.Prima o poi si scocceranno di scocciare.Ah, a proposito ieri un signore gentile,a Roma, mi ha venduto una fontana,mi pare si chiami fontana di Trevi,per pochi euro e mi ha detto che tutte le monetine nella fontana sono mie quindi domani vado a raccoglierle con una retina.

CUNEO. IL CUOCO ENRICO CRIPPA CONQUISTA IL PREMIO NOBEL DELLA CUCINA.

ENRICO CRIPPA: MANGIA CHE SI FREDDA.

L’albese Enrico Crippa, chef del ristorante 3 stelle Michelin «Piazza Duomo» ad Alba,dichiarato miglior cuoco al mondo  dall’Académie Internationale de la Gastronomie. Il riconoscimento,paragonato al premio nobel,lo ha ricevuto a Parigi nel Grand Prix de l’Art de la Cuisine assegnato all’unanimità dalla giuria.

 

Massimo Bottura (Osteria Francescana, Modena) nel 2010 fu il primo cuoco italiano a ricevere il riconoscimento e questa volta è toccato a Enrico Crippa.

MILANO.DOPO LA NEBBIA E IL FREDDO ARRIVANO PALME E BANANEIN PIAZZA DUOMO.

UN PO’ COME SE TUTTI I MILANESI AVESSERO GRATTATO UN GRATTA E VINCI MILIONARIO. IL TURISTA PER SEMPRE IN PIAZZA DUOMO CON BANANI E PALME A RICORDARE VACANZE LE ESOTICHE CHE POTREMMO PERMETTERCI CON IL GRATTONE DELLA SPERANZA CHE NON CENTRIAMO MAI.

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Il risveglio nel centro di Milano con palme e banani davanti al Duomo.Il look delle aiuole in piazza è stato rifatto da Starbucks prossimo ad aprire un negozio a Milano,a seguito di un bando del comune.  L’installazione, idea dell’architetto Marco Bay, resterà nella piazza per tre anni,dietro al monumento a Vittorio Emanuele II,dove sono disposti filari in cui si alternano palme e banani, sempreverdi, e piante con fiori nelle diverse tonalità di rosa: a primavera bergenie, d’estate ortensie ed hibiscus, in autunno canne cinesi giganti. su una base di ghiaia scura. Beppe Sala,sindaco di Milano, è stato tra i primi a posare per le foto da pubblicare sui social:”Buona o cattiva idea? Certo che Milano osa”

BIELLA.MESSAGGIO AL DIRETTORE DELLE POSTE: ALLATTARE E’ UN ATTO D’AMORE.

Qualche giorno fa ad una mamma che allattava il suo bambino il direttore delle poste di Biella aveva detto che li era vietato allattare al seno.

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Oggi le mamme,molte si sono presentate alle poste con passeggini e carrozzine,alcuni nel marsupio,altri per mano,quale migliore occasione per condividere una riunione di mamme non solo arrabbiate,ma addirittura incazzate e schierate davanti agli uffici postali. Arrivate alla spicciolata hanno mandato in tilt il traffico e schieratesi di fronte agli uffici di via pietro Micca hanno fatto valere il loro diritto all’allattamento,con loro anche alcuni genitori maschi solidali con la protesta.Al direttore delle poste le mamme e Francesca Castelli che ha sollevato il caso hanno mandato un messaggio inequivocabile: Allattare è un atto d’amore. Mamma e figlio non esibizionismo.Le mamme che hanno protestato chiedavano a gran voce che il direttore venisse fuori per spiegare quello che è accaduto,mentre la protagonista ripeteva, davanti a telecamere e microfoni, la sua versione dell’accaduto: sono venuta a piedi ed ero lontana da casa. Ho chiesto a una dipendente dove fosse il bagno e mi sono sentita rispondere che non era a disposizione del pubblico. Ho cambiato il bambino e per me era finita lì. Fuori c’erano zero gradi, non esistevano alternative praticabili.che cosa potevo fare? Il direttore è arrivato dopo e mostrandomi la foto di sua nipote sosteneva che le nuove generazioni hanno troppe pretese. Ha aggiunto che i bambini non si possono cambiare dove si vuole.Francesca allora gli ha chiesto: allora si devono allattare solo con il biberon e non al seno? Lui ha risposto: esatto. La risposta ha scioccato la donna  che ha abbandonato l’ufficio postale. Rimuginando sull’accaduto e razionalizzando l’accaduto ha pubblicato la lettera su Facebook. Per il direttore si è trattato di una semplice incomprensione le politiche delle poste sono rosa e più della metà del nostro personale è femminile. C’è stata semplicemente un’incomprensione.

 

TORINO.LA SINDACA CHIARA APPENDINO DISCRIMINA UN GIORNALISTA DELLA RAI.

Torino, giornalista Rai discriminato dall’ufficio stampa della sindaca. La solidarietà di Fnsi, Usigrai e Subalpina

Fnsi, Usigrai, Associazione stampa Subalpina e Cdr della Testata giornalistica regionale del Piemonte esprimono la loro piena solidarietà al collega della sede Rai di Torino vittima di una intollerabile discriminazione professionale da parte del capo ufficio stampa della sindaca Chiara Appendino.
La sindaca di Torino Chiara Appendino (Foto: chiaraappendino.it)

Fnsi, Usigrai, Associazione stampa Subalpina e Cdr della Testata giornalistica regionale del Piemonte esprimono la loro piena solidarietà al collega della sede Rai di Torino vittima di una intollerabile discriminazione professionale da parte del capo ufficio stampa della sindaca Chiara Appendino.

«Lunedì scorso – spiega il Cdr – Luca Pasquaretta, capo ufficio stampa della sindaca di Torino Chiara Appendino, nella sostanza ha impedito a un collega di effettuare un’intervista richiesta dal Tg1 e dallo stesso Pasquaretta accolta. Aggiungiamo che la redazione del Tg1 aveva provveduto a informare la line del Tgr del Piemonte e il giornalista incaricato, presente in consiglio comunale per seguire i lavori dell’aula».

Al momento dell’intervista, però, il capo ufficio stampa ha manifestato all’operatore la pretesa che il redattore non li raggiungesse, ma che fosse lui stesso a realizzare l’intervista. Il collega si è rifiutato di accettare questa condizione ed ha immediatamente informato il caporedattore.

«Se un tempo – commentano Fnsi, Usigrai e Subalpina – l’arroganza delle politica si limitava alla richiesta di domande compiacenti, oggi siamo arrivati alla pretesa che le domande nelle interviste vengano poste direttamente dal proprio addetto stampa. Un comportamento inaccettabile perché, oltre a violare le regole minime della deontologia professionale, impedisce ai cittadini di fruire di un’informazione corretta».