Categoria: ANNUNCI ECONOMICI

ALESSANDRIA. “NO TAX AREA ” PER IL PICCOLO COMMERCIO E L’ARTIGIANATO NEL 2019.

Il comune di Alessandria ha pensato di inserire una“no tax area” per il rilancio del commercio alessandrino,potrebbe bastare ,ma non è ancora abbastanza perché la discussione e le iniziative devono coinvolgere anche i proprietari di immobili commerciali per creare un paniere con lo scopo di calmierare il costo degli affitti,dei locali dati in locazione.

Diversamente è solo aria fritta.

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Un piccolo contributo,anzi piccolissimo,ma interessante,per iniziare a discutere,a coloro che intendano aprire una attività ad Alessandria. Palazzo Rosso erogherà a inizio 2019 un contributo pari alle imposte erogate da quei piccoli esercenti che affitteranno un negozio sfitto e a quelle nuove imprese cittadine che assumeranno un dipendente per almeno un anno.
ALESSANDRIA. Lo slogan è: “Basta tasse comunali” e aiuterà quei commercianti alessandrini che intendono avviare una attività prendendo in affitto un negozio o che amplieranno la loro attività, le nuove imprese e aziende in città che assumeranno un dipendente per almeno un anno.
I provvedimenti “shock” saranno di durata triennale e approvati dalla giunta per dare una scossa al commercio di Alessandria.

L’assessore al commercio,Riccardo Molinari, ha sottolineato che. “Si tratta del miglior intervento possibile che la normativa vigente permette, non possiamo eliminare le tasse comunali, ma con l’inizio del 2019 erogheremo un contributo economico di pari valore a quegli esercenti che ne faranno richiesta.”

Palazzo Rosso ha stanziato 10 mila euro nel bilancio previsionale del 2018: “Una cifra che nei prossimi mesi non sarà utilizzata visto che i contributi scatteranno con l’anno nuovo. Faremo una stima complessiva a seconda delle adesioni per poi aumentarla di conseguenza, il tutto nel rispetto dei parametri di bilancio.”

Le agevolazioni sono destinate al piccolo commercio e all’artigianato e pertanto sono escluse,da queste agevolazioni, le attività oltre i 2500 metri quadrati, la grande distribuzione,i sexy shop(proprio ora che Salvini ha proposto di riaprire le case chiuse dichiarando che il sesso,a pagamento,fa bene alla salute) , i compro oro, le sale bingo,slot machine e i negozi in franchising:  “E nemmeno per quei negozi che subentrano a una attività già esistente o che cambiano nome”.

Il sindaco,Gianfranco Cuttica di Revigliasco,: “Questa è solo una delle tante iniziative che l’amministrazione promuoverà in questo 2018, 850^anniversario della città, per rivitalizzare Alessandria”.

Riccardo Molinari a tutto campo ha dichiarato che: “L’intento è quello di rendere Alessandria una “No Tax Area” per queste molteplici forme di attività commerciale e imprenditoriale e, al contempo, intervenire con una misura emergenziale e di marketing territoriale che, come Giunta Comunale, consideriamo solo come uno dei tanti fattori di una complessiva strategia di rilancio della città e della sua economia, finalizzata a rendere Alessandria un ambito attrattivo per molti nuovi imprenditori e per la localizzazione di nuove attività che porti maggiore occupazione e sviluppo. Il nostro è un segnale politico, una misura emergenziale. La vera partita per il piccolo commercio si giocherà poi a livello nazionale, in Parlamento.”

L’amministrazione comunale di Alessandria avvierà un tavolo di lavoro permanente con le associazioni di categoria, proprietari di immobili, sviluppatori, tecnici e esperti del settore dove è previsto un confronto sul nuovo bando regionale sui percorsi commerciali.

ALESSANDRIA. LEGGE REGIONALE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI.

Presentazione della legge regionale:

“NORME IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI
E SERVIZIO DI GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI”

venerdì 2 febbraio ore 20:30

Salone ex Taglieria del Pelo

Corso XX settembre – angolo Via Wagner – Alessandria

Interverranno:

Domenico RAVETTI, vice presidente gruppo PD Consiglio Regionale

Antonio FERRENTINO, Consigliere regionale portavoce PD in V Commissione

ROMA. PROTOCOLLO D’INTESA TRA GUARDIA DI FINANZA E ISPETTORATO DEL LAVORO.

FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA GUARDIA DI FINANZA E
L’ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO.

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Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giorgio Toschi e il Capo
dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dott. Paolo Pennesi, hanno siglato un protocollo
d’intesa che consolida e rafforza il sistema nazionale a contrasto dei fenomeni di
sfruttamento del lavoro irregolare.
In dettaglio, il Protocollo d’intesa è volto a disciplinare, in maniera condivisa tra le due
Istituzioni, quanto disposto dall’art. 11, comma 6, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 149,
che prevede l’obbligo, per ogni altro organo di vigilanza che svolge accertamenti in
materia di lavoro e legislazione sociale (ivi compresa la Guardia di Finanza), di raccordarsi
con le sedi centrali e territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
L’accordo regola, coordina e sviluppa la collaborazione tra la Guardia di Finanza e
l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, avuto riguardo alle attività ispettive da svolgere a
contrasto di fenomeni di lavoro irregolare, di sfruttamento della manodopera, di frode
a danno degli Enti previdenziali e assistenziali, nonché di ogni altra violazione alla disciplina lavoristica di più stretta attinenza del Corpo.
Inoltre, sono state disciplinate una serie di azioni di coordinamento e scambio di
informazioni, a livello locale, fra i Dirigenti degli Ispettorati Territoriali del Lavoro e i
Comandanti Provinciali della Guardia di Finanza, anche mediante periodici incontri
per definire congiuntamente le linee d’indirizzo dell’azione di vigilanza, evitando la
sovrapposizione di attività ispettive, nonché per la programmazione di eventuali
interventi contestuali.
In uno spirito di massima cooperazione e integrazione fra le due Istituzioni, è stata, poi,
prevista la possibilità di organizzare, d’intesa, incontri e corsi formativi a favore del
personale interessato alle attività utili per le finalità del Protocollo

ALESSANDRIA. SCONTRO MAGGIORANZA OPPOSIZIONE SULLA QUESTIONE CITTADELLA: STOP ALLE MANIFESTAZIONI E IL 1° MILIONE DI EURO E’ PERSO.

Polemica e scontro tra maggioranza e opposizione sulla Cittadella in commissione consiliare.

La lega che esprime l’attuale maggioranza parla di scontro sul nulla,ma dall’opposizione arriva la risposta: lo scontro non è sul nulla,ma sulle risposte nulle e a farne le spese l’ex cittadella militare che rischia di perdere i fondi per la mancanza di volontà politica da parte della nuova amministrazione.

alla base dello scontro le imminenti elezioni politiche secondo la Lega: “La questione fondi non era all’ordine del giorno, è il Pd che ha voluto buttarla in “caciara” per motivi elettorali”.

Per il Pd la questione è più complessa e va al di là delle elezioni: “La questione era la Cittadella: i fondi li stiamo perdendo, la fortezza rischia di restare chiusa alle manifestazioni. Volevamo solo sapere che cosa vuole fare questa maggioranza, ma nessuno è stato disposto a dircelo”.

La riunione della commissione era stata il 23 novembre,ma convocata solo a metà dicembre e  poi riconvocata a gennaio.

Il presidente,Carmine Passalacqua,eletto nelle liste di Forza Italia,ma manifestamente monarchico e che chissà,della questione cittadella cosa direbbero, i reali di casa Savoia,ci mette la faccia: “Il sindaco aveva detto che non ci sarebbe stato perché è in ferie in Estremo Oriente”,ma Cuttica,ci chiediamo, non è  l’espressione della Lega a Palazzo Rosso e che dell’immigrazione ha fatto il suo cavallo di battaglia,in estremo oriente in mezzo a possibili futuri profughi e immigrati clandestini cosa ci è andato a fare? E poi Passalacqua prosegue spiegando che  purtroppo solo stamane la dirigente,Rosella Legnazzi, ha fatto sapere di essere ammalata”.

Meglio rinviare tutto a data da destinarsi,cioè a mai, la discussione sul futuro della Cittadella,ed invece la discussione si è aperta e sono piovute dalla minoranza domande rimaste senza risposta.

Il milione del Cipe a disposizione per il 2017 ormai è stato perso,come ha spiegato vittoria Oneto, e i fondi europei Por Fesr hanno una scadenza e verranno persi:”Con Regione e ministero avevamo immaginato la Cittadella come motore di sviluppo per la città. così si rischia di vanificare tutto. Il progetto di fattibilità commissionato e pagato dalla Compagnia di San Paolo al Politecnico è stato consegnato a settembre, ma mai reso noto. Insomma che cosa volete fare? Ne avrete ben parlato in giunta e in maggioranza”.

Le domande sono rimaste senza risposta e il leghista,Lorenzo Iacovini, ha affermato che la maggioranza sa benissimo cosa fare,ma fino ad oggi non è stato reso noto,(ci penserà la provvidenza a salvare la Cittadella) .

Il capogruppo di FI, Maurizio Sciaudone, difensore della Cittadella, si è detto d’accordo sui rischi e le regole da dare a chi utilizza la fortezza, ma il tema è tecnico, quindi senza la Legnazzi inutile discutere e se la Legnazzi si ammala ogni volta che la commissione si riunisce la questione non verrà mai risolta.

 

Il problema di fondo della Cittadella è la possibilità di accesso ai mezzi di soccorso e gli eventi che le associazioni vorrebbero programmare nel 2018 sono legati all’agibilità della fortezza.

Il ponte della Porta Reale deve essere  rinforzato altrimenti i mezzi di soccorso non possono passare.

Vittoria Oneto confermato che esiste uno studio del politecnico: “Nello studio del Politecnico c’è anche un progetto relativo a questo, ma se non lo si rende noto….”.

Dall’amministrazione solo voci ufficiose secondo cui starebbe valutando la possibilità di abilitare alle emergenze la Porta di soccorso,ma solo a condizioni di una perizia favorevole.

La perizia di settembre ha stabilito che il ponte della Porta reale non può sopportare più di 35 quintali anche se negli anni scorsi sono passati da carichi  superiori a quelli stimati,ma la legge è legge e se poi succede l’imprevisto chi risponde?

TORINO. REGIONE PIEMONTE: ISTITUTI AGRARI UNA RISORSA PER IL FUTURO.

Gli Istituti Agrari: una risorsa per il futuro, un progetto di comunicazione

 

Al via un progetto di comunicazione, informazione e animazione sul PSR 2014-2020 rivolto agli Istituti superiori con indirizzo agrario del territorio piemontese, per fornire a docenti e studenti una conoscenza specifica e applicativa delle politiche agricole comunitarie e favorire la loro partecipazione attiva.

di Valentina Archimede, Regione Piemonte

Comunicare l’agricoltura

Comunicare l’agricoltura oggi richiede una progettazione complessa. Non ci troviamo solo di fronte a un settore in evoluzione, nel quale stanno crescendo molti giovani che portano competenze qualificate e forti motivazioni, nel quale gli obiettivi di tutela ambientale stanno diventando patrimonio comune, ma ci troviamo a confronto con un mondo che ha molti attori e un pubblico crescente di spettatori attenti. La figura stessa dell’agricoltore è più diversificata: in virtù del ricambio generazionale, delle nuove competenze richieste, dei cambiamenti di mercato, i protagonisti si differenziano per età, formazione, aspirazioni.

Allo stesso modo si sta ampliando e diversificando una fascia di cittadini che, pur estranei al settore, mostra attenzione per un contesto che, per ragioni storiche, sociali, antropologiche, è stato a lungo chiuso in se stesso e conosciuto solo superficialmente o marginalmente. In tempi recenti, grazie a un maggiore interesse diffuso per i temi ambientali, per i prodotti locali, per la riscoperta delle tradizioni e delle origini, per una fruizione più consapevole del territorio, molti cittadini si sono avvicinati al mondo agricolo e rurale.
Un’esperienza interessante che la Regione Piemonte sta avviando, nell’ambito del piano di comunicazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, è un progetto di comunicazione, informazione e animazione rivolto agli Istituti agrari (Istituti tecnici superiori) del territorio piemontese.

La collaborazione con gli Istituti Agrari è apparsa, sin dall’inizio, perfettamente naturale. Il target raggiungibile incrocia entrambi i filoni strategici per la comunicazione: gli studenti degli agrari rappresentano gli imprenditori agricoli, i tecnici e i consulenti del futuro, quel nucleo di giovani qualificati e motivati che stanno popolando il settore agricolo, alcuni dei quali proseguiranno gli studi in ambito universitario, anche specialistico. Dall’altro lato, gli studenti sono innanzitutto giovani cittadini, interessati e sensibili a questi temi, rispetto ai quali possono essere “moltiplicatori” di messaggi nei confronti delle loro famiglie e gruppi di coetanei. Altrettanto strategiche sono le figure degli insegnanti, che nel progetto svolgeranno il ruolo di mediatori/facilitatori di percorsi educativi e formativi individuali e di gruppo.

Il progetto

Si tratta di un progetto di comunicazione, informazione e animazione sul Programma di sviluppo rurale 2014-2020 rivolto agli Istituti superiori con indirizzo agrario del territorio piemontese, coprogettato con gli Istituti stessi e concordato con l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. Si inserisce inoltre all’interno di un format proposto dalla Rete Rurale Nazionale. Intende fornire a docenti e studenti una conoscenza specifica e applicativa del PSR e delle politiche agricole comunitarie e favorire la loro partecipazione attiva nelle modalità e negli obiettivi.
Gli Istituti agrari piemontesi sono complessivamente 17 e coprono tutte le province piemontesi. Sono coordinati in rete attraverso la RIAP (Rete Istituti Agrari Piemontesi), collegata alla RENISA (Rete Nazionale). Il progetto è di carattere triennale e si articolerà negli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020 (il primo anno sarà inteso come avvio e sperimentazione).
L’intero progetto è caratterizzato da un approccio comunicativo e partecipativo e segue un percorso a tappe, che permette, a partire da una formazione generale, di arrivare a sperimentare un progetto applicato, con meccanismi premianti, mirati a stimolare l’interesse dei partecipanti e a favorire il dialogo e lo scambio di esperienze. La parte prettamente formativa è mista, con momenti in presenza e utilizzo di piattaforme e-learning avanzate e di strumenti interattivi (webinar, chat, possibilità di realizzare e condividere propri materiali) messi a punto in collaborazione con Csi Piemonte. La formazione teorica si alterna con esperienze dirette sul campo, che coinvolgono aziende agricole beneficiarie del PSR e altri soggetti del territorio in qualità di testimonial.

Dai docenti agli studenti

Le attività vere e proprie saranno avviate con il nuovo anno scolastico, tra ottobre e dicembre 2017, con un percorso formativo per docenti, in parte in aula, in parte in e-learning. La struttura e il taglio dei moduli e-learning saranno progettati a partire da un “assessment” delle competenze, sia digitali che di materia, ovvero un sondaggio preliminare on line per mirare in maniera più efficace i contenuti e la metodologia didattica.
La formazione per gli studenti è un percorso realizzato totalmente in e-learning, utilizzando una piattaforma virtuale, svolto in classe con il supporto dei docenti precedentemente formati in qualità di tutor/facilitatori. Periodicamente verrà pianificato un “briefing day” o webinar, in cui studenti e docenti potranno, collegandosi contestualmente in momenti predefiniti, rivolgere domande ad esperti. Verranno inoltre monitorati l’efficacia del percorso formativo e la soddisfazione degli studenti coinvolti (attraverso sondaggi e “assessment”).
I contenuti, incentrati sul Programma di sviluppo rurale, saranno focalizzati, in questo primo anno, sui temi agroambientali e avranno altri focus tematici negli anni successivi. Sono previsti test di valutazione intermedi e test finale. Il percorso formativo potrà essere riconosciuto quale credito formativo per i docenti e quale monte ore del progetto di alternanza scuola/lavoro per gli studenti dal 3° al 5° anno.
Contestualmente si svolgerà la campagna informativa nei confronti delle aziende agricole per sensibilizzare le aziende stesse sulla possibilità di accogliere studenti degli Agrari all’interno di progetti di Alternanza Scuola Lavoro. Questo potrà favorire l’ampliamento della rete di aziende attive e disponibili, favorendo il contatto tra i soggetti formativi e le realtà produttive.

Sul campo

Gli studenti più meritevoli in base al superamento del test di valutazione finale del percorso e-learning, selezionati in collaborazione con gli insegnanti, potranno accedere a visite aziendali in giornata, organizzate presso aziende beneficiarie del PSR sul territorio.
Agli studenti si chiederà di realizzare un breve video di pochi minuti, con semplici mezzi alla portata di tutti (smartphone) per raccontare l’esperienza vissuta e le lezioni apprese. I video saranno valutati e i vincitori parteciperanno al Rural Camp. Si tratterà di una settimana residenziale intensiva, in una sede da definire che ospiterà studenti, docenti ed esperti selezionati tra i più attivi nel corso dell’intero progetto. Durante la settimana verranno approfonditi temi PSR, coinvolte aziende beneficiarie in qualità di testimonial, e condotti gruppi di lavoro in forma laboratoriale per arrivare a elaborare un progetto applicativo, simulando una domanda e un business plan di insediamento giovani, investimenti e interventi di sostenibilità ambientale.