Le dichiarazioni di Giuseppe Conte, presidente del consiglio con una sola carta in mano,”il 2 da picche”, non rasserenano il clima sui mercati internazionali, considerando che spread misura la fiducia degli investitori nel governo e in generale nelle capacità del paese di onorare le promesse, e prima ancora che la manovra che porta il deficit al 2,4% siamo già alla frutta, per non chiamarlo fallimento o default che dir si voglia.
Va beh! chi ha voluto la bicicletta pedali, purtroppo dovremmo farlo tutti.

Dire che il trio delle meraviglie, Giggino Di Maio, Matteo Salvini e Giuseppe Conte, ce l’hanno messa tutta per far fallire l’Italia promettendo tutto e il contrario di tutto: flat tax e galera,ma con condono e pace fiscale, risultato il gettito fiscale è crollato. Reddito di cittadinanza e Guardia di Finanza a controllare che i soldi vengano spesi bene, senza follie immorali perché con 780 euro al mese il sottoscritto non ci paga neppure il mutuo di casa. La legge crimine contro l’umanità Fornero( detto da Salvini) va eliminata perché crimine in quanto tale,ma con un piccolo aggiustamento: quota 100/62 anni di età e 38 di contributi,ma non vale se di anni ne hai 63 e 37 anni di contributi, devi aspetare di averne almeno 38 e con calcolo contributivo totale perdendoci un bel pò di soldini e con il divieto di svolgere altre attività lavorative(stupendo dal crimine contro l’umanità ai forni crematori).
E che dire delle grandi opere già aviate,che con questo governo non vedranno mai la luce del sole, tanto il ministro Toninelli i tunnel li vede in sogno,trafficati e con uomini d’affari che vanno e vengono in Europa passando dal tunnel del Brennero. Chissà da chi si serve per le sue euforiche uscite, speriamo che non sia uno spacciatore africano altrimenti Salvini si inalbera e lancia una campagna perché la piazza di spaccio sia”prima degli italiani”.
Luigi Di Maio, scolaretto patologico, che litiga con i congiunti e la matematica,ma di questo lo scusiamo, di tutto il resto proprio non possiamo che tirargli le orecchie fino a farle diventare lunghe quanto quelle di un asino. Dopo aver contestato la gara d’appalto dell’ILVA rischiandone la chiusura definitiva ha fatto marcia indietro,ma come tutti i bimbi ha minacciato che “non è così che si fa, io so che la gara non era valida,ma va bene lo stesso”.
Lo spead sale e i risparmi vanno alle ortiche, i mutui salgono, la benzian non è stat mai così cara,si prevede un taglio da un miliardo alle detrazioni per le spese sanitarie, le tasse universitarie e il recupero degliinteressi passsivi sui mutui,ma va tutto bene perché Di Maio non arretra di un centimetro : “Non arretriamo e se ci fosse bisogno, gli italiani, che sono generosi, sapranno darci una mano”.
L’orchestra che suona il requiem,ma per Matteo Salvini sono parole e musica.
Tradotto: “siamo già alla carta della disperazione, l’oro della patria. E la manovra deve ancora essere varata, dato che siamo solo alla nota di aggiornamento al Def. Gli italiani dovranno giusto farsi carico, al posto degli investitori stranieri, sempre più scettici e spaventati, dei titoli del Tesoro”.
La carta segreta che i tecnici della Lega stanno mettendo a punto per far pagare agli italiani le loro promesse irrealizzabili.
La mossa avrebbe già un nome: Cir, acronimo di Conti individuali di risparmio. In cambio ci sarebbero detrazioni fiscali e un mare di promesse. Non è un caso che sia Salvini che una ministra di peso come Barbara Lezzi, in tv da Floris, pongano l’accento sul fatto che “la forza dell’Italia è un risparmio privato che non ha eguali nel mondo”.
Ma in campo non scendono solo il risparmio privato.
L’azione coordinata per colpire ai fianchi i detentori di risorse è coordinata con il premier Giuseppe Conte che nel pomeriggio incontra a Palazzo Chigi gli amministratori delegati delle principali partecipate dello Stato, proprio insieme a Salvini, Di Maio, Toninelli, Lezzi e Giorgetti.
Agli Ad di Leonardo, Snam, Eni, Saipem, Ansaldo, Enel, Poste, Ferrovie, Italgas e Fincantieri, verrà presentato il piano di investimenti per i prossimi anni, ma, soprattutto, verrà chiesto conto di quali possano essere gli investimenti aggiuntivi di cui si potranno fare carico le aziende, specie in caso di riforma delle Legge Fornero.
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