Roma. Le recenti inchieste di corruzione che hanno coinvolto i parlamentari Europei stanno producendo effetti dannosi per l’economia Europea e Italiana. Doha dopo l’allontanamento degli emissari del Qatar dai palazzi del parlamento ha minacciato l’Ue di ritorsioni e l’Italiapotrebbe essere il partner più a rischio con 10 miliardi di metri cubi: “Niente gas alla Ue”.

Le conseguenze negative della guerra in Ucraina sulla fornitura di gas russo, la conseguente crisi energetica che sta mettendo in difficoltà l’economia europea e ora la scure sulle forniture dal Qatar dopo l’inchiesta avviata a Bruxelles su alcuni casi di europarlamentari corrotti dal governo di Doha.
La crisi politica tra l’Ue e il Qatar si sta ripercuotendo sui rapporti commerciali e mettere in forse le forniture di gas naturale in arrivo dal Golfo.
Risorse necessarie per fare fronte all’inverno 2023/24 in sostituzione delle importazioni dlla Russia per un complessivo di 155 miliardi di metri cubi e che dovrebero essere azzerate la prossima primavera.
L’incidente diplomatico scatenato dal divieto di entrare nei palazzi dell’Europarlamento,decretato da Bruxelles, nei confronti degli emissari del Qatar.
La reazione di Doha è stata immediata e tramite fonti diplomatiche, in una nota diffusa dai microfoni di Al Mayadeen, emittente tv panaraba con sede a Beirut, hanno respinto le accuse:”Respingiamo con fermezza le accuse di cattiva condotta rivolte contro il Qatar che lo vedrebbero coinvolto nello scandalo di corruzione che ha travolto il Parlamento europeo”.
Per giungere alla minaccia dell’impatto negativo, sempre secondo le dichiarazioni alla televisione libanese, delle relazioni commerciali tra Ue e Qatar: “Le restrizioni discriminatorie, che limitano il dialogo e la cooperazione con il Qatar prima della fine delle indagini, influenzeranno negativamente la cooperazione nonché i colloqui in corso sulla carenza di energia e sulla sicurezza globale”.
Il Qatar senza mezzi termini ha spiegato che potrebbero non dare alla Ue il gas di cui l’Europa ha estremo bisogno e che il paese arabo ha promesso per i prossimi anni.
Le forniture di gas dal Qatar, però non sono sufficienti a mettere in sicurezza l’economia europea che non vuole più dipendere da Vladimir Putin con conseguenti dannoi per l’Italia che dal Qatar ha ricevuto il 10% del suo fabbisogno nel corso del 2021, con aumento presunto del 13-14% alla fine del 2022.
Le forniture di gas alla Ue in arrivo dal Golfo sotto forma di Gnl (il gas naturale liquefatto) non superano il 15% delle esportazioni totali di Doha.
I paesi privilegiati per le esportazioni di gas di Doha son asiatici e la rotta del 70% del gas estratto viene dirottato verso l’Asia con cui il Qatar ha contratti di lungo periodo, tempi necessari per sostenere la crescita delle economie emergenti dell’area a partire dall Cina con cui a inizio 2022 il Qatar ha chiuso un contratto di fornitura per 27 anni, il più lungo mai firmato prima.
Il paese arabo ricordiamo che ospita la più grande base area americana del mondo, ma il Qatar ha espresso la sua intenzione di aumentare i trasferimenti verso l’Europa e tutto a maggior ragione dopo l’aggressione di Mosca all’Ucraina. Una grande occasione per rubare quote di mercato a Gazprom, il colosso energetico che fino all’anno scorso ha garantito gas a basso prezzo ai Paesi della Ue.
L’intenzione del Qatar di espandersi in Europa è palese e il contratto di 15 anni appena sottoscritto con la Germania ne sono la conferma. Forniture di 2,8 miliardi di metri cubi all’anno.
La fornitura alla Germania potrebbe dare solo l’impressione di un tentativo di aggressione al mercato Ue, considerandoi che il fabbisogno tedesco si aggira sui 55 miliardi annui, ma questo non è che un primo passo in attesa che la Germania potenzi le sue infrastrutture.
Berlino che inaugurerà i suoi primi due rigassificatori sul Baltico alla fine di gennaio nonostante che il Gnl arriverà solo nel 2026, quando entrerà in funzione il grande impianto a terra per il trattamento del gas liquefatto.
Il Qatar ha annunciato che intende aumentare del 60% le estrazioni di gas entro il 2030 per raddoppiare l’export verso l’Europa nel triennio 2025-27 e tornare a essere il primo produttore al mondo di Gnl, primato passato nel 2022 agli Usa.
Il Qatargate potrebbe interferire nei rapporti commerciali con la Ue e quello che sta accadendo potrebbe essere visto come una di avvertimento per non mettere in crisi gli accordi presi tra i due continenti.
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