La Guardia di Finanza di Asti ha dato seguito alla confisca dei beni per 670mila euro, in seguito alla condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione, all’ex assessore al comune di Asti, Pierpaolo Gherlone

L’ex assessore al comune di Asti al Bilancio nella giunta Florio ed ex presidente dell’Asti calcio e noto commercialista in città, Pierpaolo Gherlone, ha patteggiato una condannata a 3 anni e 6 mesi di detenzione per indebita percezione dei fondi Covid e bancarotta fraudolenta.
La Guardia di Finanza ha, su disposizione del tribunale, eseguito la confisca penale del denaro e altri beni: conti bancari, tre autovetture di lusso, 5 terreni e quote societarie già precedentemente sottoposti a sequestro preventivo.
Le indagini della Guardia di Finanza:
Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle astigiane nel 2021, coordinate dal Pubblico Ministero Gabriele Fiz della Procura della Repubblica di Asti, avevano accertato che l’ex assessore Piepaolo Gherlone, nel biennio 2019-2020, aveva acquisito per fini illeciti la carica di amministratore di alcuni soggetti economici.
La carica di rappresentante legale di due società della provincia di Asti per ottenere i contributi per il Covid 19, circa 18.000 euro. L’erogazione indebito dei fondi erano stati ottenuti comunicando all’Agenzia delle Entrate false dichiarazioni per gli anni d’imposta 2019 e 2020, un volume d’affari fittizio, calcolato sulla base di fatture inesistenti sotto il profilo oggettivo, ma utile per comprovare il calo di un terzo del fatturato, elemento espressamente richiesto dalla normativa per ottenere il beneficio pubblico.
Mentre la carica di liquidatore di due società astigiane dichiarate fallite nel 2020 dal Tribunale di Asti avevano dato la possibilità all’indagato di distrarre dissipare somme pari a quasi 650mila euro usando i fondi delle aziende come bancomat da cui effettuare prelievi in contanti dai conti correnti aziendali ed efettuare pagamenti ingiustificati.
Pierpaolo Gherlone come ha accertato la Guardi di finanzza ha trasferito parte di queste somme in altre attività economiche ed imprenditoriali, riconducili a se stesso, commettendo in questo modo il reato di autoriciclaggio e di indebita compensazione fiscale.
La Guardia di Finanza di Asti hanno spiegato che: “L’attività svolta evidenzia il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle condotte illecite e fraudolenti nella tutela dell’economia legale, alla salvaguardia delle realtà aziendali sane ed alla difesa degli interessi creditori e a tutti i casi di indebita percezione e malversazione delle risorse pubbliche destinate alle imprese in effettiva difficoltà. Con la confisca tali beni andranno a far parte del patrimonio dello Stato per essere destinati ad esigenze di pubblico interesse a beneficio dei cittadini”.
Categorie:ASTI, CRONACA, ECONOMIA E FINANZIA
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