La contaminazione del territorio da parte della Solvay entra nella discussione della Commissione ecomafie.

I parlamentari della commissione ecomafie hanno votato all’unanimità la relazione sull’inquinamento e la contaminazione della falda acquifera dovuta alla produzione di Pfoa e cC604 da parte della solvay di Spinetta Marengo. ma l’azienda risponde che gli interventi sono stati eseguiti come da ordini.
La firma dei deputati Stefano Vignaroli, Chiara Braga e Alberto Zolezzi è contenuta nella preoccupazione che emerge con chiarezza per la provincia di Alessandria, come sta avvenendo per il Veneto dove è in corso il processo per l’inquinamento da Pfas e di cui sono chiamati a risponderne i vertici dell’azienda Miteni.
La relazione della commissione spiega che: “Così come è avvenuto per il sito della Miteni di Trissino, anche il sito della Solvay di Spinetta Marengo rappresenta una fonte notevole di contaminazione sia per le acque sotterranee, sia per le acque superficiali. La falda sotterranea sotto lo stabilimento è contaminata da Pfoa e da cC6o4». Inoltre, proseguono i parlamentari: «La barriera idraulica predisposta da Solvay per bloccare la veicolazione dell’inquinamento nelle acque sotterranee non è efficace, talché la contaminazione si sta diffondendo nelle falde a valle dello stabilimento”.
Ma la Solvay solleva dubbi sui dato i forniti dalla commissione: “Sono il frutto di un esame quantomeno incompleto dei fatti e di una qualche confusione tra le vicende del pregresso processo penale, che riguardava l’inquinamento storico risalente alla responsabilità di un altro gruppo imprenditoriale, e la questione dei Pfas”.
La relazione della commissione affronta anche il punto dell’autorizzazione Aia (autorizzazione integrata ambientale), rilasciata dalla Provincia di Alessandria nel 2021 che definisce per i limiti dei Pfas prodotti nello stabilimento Solvay, mentre la commissione sostiene sostengono che “I limiti definiti dalla Provincia di Alessandria per gli scarichi della Solvay sono in netto contrasto con i limiti che la Regione Veneto ha imposto agli scarichi della Miteni di Trissino con l’autorizzazione Aia la Regione Veneto, limiti che ha definito sulla base del parere dell’Istituto Superiore di Sanità”.
Solvay invece spiega che: “La Provincia, prima di pronunciarsi, ha chiesto pareri alle Autorità come Ministero della Salute, Ispra e Arpa. La determinazione della Provincia si unisce alla valutazione positiva che in diverse occasioni è stata data da Istituzioni ed Enti tecnici sia per quanto riguarda gli interventi di Solvay per le prescrizioni tecniche ambientali sia per quanto sta facendo Solvay nelle operazioni di bonifica”.
La cronaca racconta che nel 2019 la Cassazione ha condannato in via definitiva i vertici dell’azienda per disastro innominato colposo stabilendo un progetto di bonifica e che nel febbraio del 2020 la Procura di Alessandria ha aperto un nuovo fascicolo con due ipotesi di reato contestate alla multinazionale: disastro ambientale e omessa bonifica.
La nuova indagine ha al centro l’accertamento degli adempimenti delle sentenze di condanna della Solvay, che invece chiede l’approvazione di una legge nazionale sui limiti di Pfas
Categorie:ALESSANDRIA, LAVORO E SALUTE
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