Un traffico di lingotti d’oro dalla provincia di Alessandria alla Svizzera era stato scoperto dalla guardia di Finanza ed è arrivata la condanna di primo grado a 4 anni e 4 mesi di reclusione per l’ex finanziere Marco Davide R.

La condanna a Quattro anni e 4 mesi a Marco Davide R., accusato di riciclaggio, è arrivata con la prima sentenza del tribunale di Alessandria per l’organizzazione che gestiva un traffico di lingotti d’oro tra la provincia di Alessandria e la Svizzera.
Il GUP, Paolo Bargero, ha condannato a 4 anni e 4 mesi Marco Davide R., ex finanziere e titolare di una società Svizzera accusato di riciclaggio. Il finanziere venne sorpreso dai suoi ex colleghi nel marzo del 2013 a Gaggiolo, in provincia di Varese, diretto in Svizzera mentre trasportava 110 chili di oro in lingotti e 7 mila euro in contanti occultati nel doppiofondo ricavato dell’auto.
Per il suo passato di militare nella Guardia di Finanza, secondo l’accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto di Alessandria Tiziano Masini, era persona apparentemente credibile e considerato l’anello di congiunzione tra i diversi gruppi nell’organizzazione.
Marco Davide R. nei suoi viaggi oltre confine prelevava denaro contante dalle banche svizzere e lo faceva rientrare illegalmente sul territorio italiano. Il denaro era destinato all’acquisto di oro di provenienza illecita. Gestiva la contabilità del denaro, dei metalli preziosi e il pagamento delle persone assoldate per il trasporto tra i due Paesi con automobili attrezzate con doppi fondi per il trasporto illecito di metalli preziosi, amministrava la falsa fatturazione simulando inesistenti operazioni di import export di oro con una società inglese.
Il “Banco 77 Spa” in frazione Valmadonna di Alessandria, in seguito fallita, faceva riferimento a Filippo e Andrea Luigi G. ed era il punto di riferimento dell’organizzazione, nel procedimento penale sono considerati dall’accusa a capo della struttura.
Filippo e Andrea Luigi gestivano il denaro proveniente dagli utili non dichiarati della società, custodivano l’oro, l’argento acquistato con proventi illeciti, si occupavano di curare le operazioni manuali di carico delle auto utilizzate per il trasporto e la falsificazione dei documenti.
I due fratelli accusati di riciclaggio e bancarotta fraudolenta hanno patteggiato una pena di 3 anni e sei mesi. Ma nella vicenda sono coinvolti e accusati di riciclaggio anche il novese Massimo T. e il comasco Piermario B. che hanno patteggiato una pena a un anno e 11 mesi.
Il ruolo di Piermario B. è stato considerato dall’accusa di primaria importanza: “per l’accusa era il corriere tra l’Italia e la Svizzera per il trasporto dell’oro, predisponeva documenti falsi, gestiva capitali illeciti e manteneva i contati con alcune società straniere per far apparire lecita la provenienza dei metalli”.
Massimo T. si occupava del trasporto di oro, amministratore di una società spagnola che trattava il commercio di oro e di argento e la sua affidabilità poggiava sul suo passato da ex finanziere.
Nello stesso procedimento cinque persone sono state rinviate a giudizio: Giampietro F., Alessandro G., Arnaldo La S., Gilberto Pio R. e Bruna V. per il quali Il processo avrà inizio il 13 ottobre 2021.
Categorie:ANNUNCI ECONOMICI, CRONACA
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