Mese: novembre 2020

ALESSANDRIA. JUVENTUS U23 3-PISTOIESE 2, PETRELLI “BOMBER” CON UNA TRIPLETTA PORTA I BIANCO NERI ALLA VITTORIA.

Partita di campionato di Lega pro valida per la 12^ giornata allo stadio G. Moccagatta di Alessandria.

Per la Juventus U23 in campo: Israel, Coccolo, Peeters, Petrelli, Ranocchia, Fagioli, Capellini, Andrade, Di Pardo, Rafia, Delli Carri.

All. ZAULI Lamberto

Per la Pistoiese: Vivoli, Cerretelli, Valiani, Spinozzi, Cesarini, Pierozzi, Solerio, Romagnoli, Camilleri, Chinellato, Simonti.

All. Frustalupi Nicolò

Direttore di gara Giaccablia Filippo sezione dj Jesi.

Calcio di inizio affidato alla Pistoiese e Juventus che attacca dalla sinistra della tribuna, al 1° minuto di gara il 1° angolo per la Juventus.

Le squadre nei primi minuti di gara, ancora in fase di studio, tentano di affondare nell’area avversaria, ma senza impensierire gli estremi difensori.

Al 5° sugli sviluppi di un fallo su Di Pardo la Juventus perde palla nella tre quarti avversaria innescando un tentativo di contropiede.

Al 10° Pretrelli sblocca il risultato dopo una azione proseguita da parte della Juventus e assist di Andrade. L’azione avviata da centro campo ha servito Andrade che saltati due avversari ha servito Petrelli dalla parte opposta che, solo davanti al portiere, non ha sbagliato e segnato il goal del vantaggio per la Juventus.

Al 15° un episodio dubbio per una palla che ha ha colpito il braccio, attaccato al corpo di un difensore della pistoiese, ma l’arbitro fa proseguire l’azione. Nel primo quarto della partita è la Juventus in vantaggio che continua ad attaccare mentre la Pistoiese difende in 11 la propria area di rigore.

Occasione al 20° per la pistoiese su calcio di punizione da posizione interessante, ma la difesa bianco nera respinge e allontana.

Al 23° la Juventus raddoppia con Petrelli servito, dopo una lunga battaglia innescata da Rafia sulla fascia sinistra, sulla fascia destra, al limite dell’area di rigore e non ha sbagliato. Tripletta per Petrelli al 26°.

Juventus 3 Pistoiese 0.

Al 31° la Pistoiese accorcia le distanze con Cesarini su un doppio calcio d’angolo.

Altro brivido pe la Pistoiese che al 33° ha perso palla a centro campo, lasciando una prateria libera verso la propria porta, ma è la Pistoiese che che può accorciare ancora al 34°, intanto arriva il primo giallo per la Juventus, Rafia, che ha atterrato l’attaccante lanciato verso la porta bianco nera. Primo giallo anche per la Pistoiese un minuto dopo.

Secondo giallo per la Pistoiese,Camilleri, per fallo.

Pericolo per la porta bianco nera al 39° che si salva mandando il corner sulla linea di porta.

Valiani al 42° infila di prima la porta difesa da Israel che si fa trovare pronto e blocca facile.

Finisce il primo tempo senza recupero Juventus 3 Pistoiese 1. Intanto arrivano in tribuna due ospiti d’onore Andrea Pirlo e Pavel Nedved.

Secondo tempo con i bianconeri che devono gestire il vantaggio oppure tentare di allungare ancora sulla Pistoiese.

Capellini nel secondo tempo sostituisce Di pardo con Barbieri, la pistoiese Spinozzi con il 19 Mal.

La Pistoiese accorcia ancora le distanze al 47° con il 14 Romagnoli e riapre la partita Juventus 3 Pistoiese 2.

Al 57° Mosti e Brighenti sostituiscono il 9 e Petrelli e Ranocchia autore dei 3 goal del primo tempo.

Al 63° la Pistoiese prova su calcio di punizione, ma sulla dibattuta si innesca il contropiede bianco nero. Al 65° Valiani ci prova da fuori area in corsa con una fiondata che Israel manda in angolo di pugno.

La Pistoiese che nel 1° tempo aveva subito l’attacco della juventus durante la pausa ha ritrovato energie, gioco e spinge in attacco per recuperare il risultato.

Il 7 Valiani autore di un ottimo primo tempo e marcatore per la Pistoiese per Gucci al 69°.

La Juventus prepara la sostituzione del 19 Rafia con il 21 Vrioni.

La pistoiese spinge nella metà campo bianco nera, mentre la Juventus in questa fase sembra subire il gioco dei toscani.

Al 72° calcio d’angolo sul 2° palo, ma Israel blocca l’incornata dei toscani.

Il nuovo entrato Mosti ripreso per un attacco falloso, protesta. Mosti ci prova con un gran tiro deviato da un difensore, rischia il portiere toscano che alza sulla traversa.

Juventus poco attenta in questa fase di gioco subisce i toscani, prova le ripartenze.

Al 78° un rigore netto ai danni del 21 Vrioni in piena area di rigore toscana negato dal direttore di gara.

La pistoiese sostituisce Chinellato e Cerretelli. Le sviste arbitrali sono quasi una abitudine e il direttore di gara fischia un fallo inesistente di Peeters, ma è ancora il 21 bianco nero a rendersi pericoloso con un contro piede solitario, ma in area accerchiato dai difensori toscani non trova nessun compagno su cui appoggiare la palla, prova il tiro e guadagna un angolo.

All’84° Troiano per Capellini.

Fallo dal limite dell’area all’85° per la Juventus, calcia il 29 Mosti che appoggia su Fagioli, tira Vivoli blocca.

87° pericolo per l’area bianco nera, ma Israel blocca a terra.

La gara si avvia alla conclusione con la Juventus in affanno e la pistoiese che continua a spingere.

5 minuti di recupero e ancora rischi per la porta difesa da Israel.

Pistoiese che attacca alla ricerca del pareggio contro i bianco neri, nulla finisce 3 a 2 per la Juventus.

WASHINGTON. LA FOLLIA “NEGAZIONISTA” DI DONALD TRUMP E’ UN ATTENTATO ALLA DEMOCRAZIA NEGLI STATI UNITI.

Donald Trump è affetto da “Narcisismo maligno, sociopatico compulsivo”, la sua patologia gli impedisce di accettare qualsiasi cosa sia diversa dalla sua visione della realtà perciò va fermato prima che possa attentare alle istituzioni e alla democrazia negli USA.

Nonostante gli americani abbiano deciso di rimuoverlo dalla Casa Bianca lui non riconosce la sconfitta e tra uno squallido tentativo di spillare quattrini ai suoi seguaci e la volontà di obbligare Joe Biden a trattare una sorta di “immunità” giudiziaria a suo favore per le inchieste in corso mentre prosegue la sua personale campagna diffamatoria contro gli avversari politici e gli stessi elettori americani.

Le bugie, le truffe e le intimidazioni della cosca politica che fa capo a Trump è un pericolo per tutta l’America e il mondo.

Donald Trump andrebbe arrestato e richiuso in una casa di cura per malati mentali, per soggetti sociopatici compulsivi beccati in flagranza di reato. Dopo aver tentato di manipolare le elezioni democratiche degli Stati Uniti, ha successivamente avviato manovre intimidatorie nei confronti dei pubblici ufficiali a cui sta impedendo di certificare il risultato elettorale, tentato di bombardare la più importante base nucleare iraniana, con tutte le conseguenze che ne sarebbero derivate per la stabilità politica e militare della zona oltre al disastro ambientale per la regione.

Donald Trump che nel 2016, pur prendendo 3 milioni di voti di meno della sua avversaria Hillary Clinton, vinse le elezioni e diventò presidente degli Usa, ma è sul risultato di quel voto che dovrebbero concentrarsi le attenzioni del mondo perché quel voto fu inquinato dalle manipolazioni esterne, russe in prima fila, pur senza poter provare il coinvolgimento e il coordinamento tra il Cremlino e la Trump Tower.

Inquinamenti che non sono mai, comunque, stati dimostrati nonostante i tentativi dello staff di Trump di mettersi in contatto con gli agenti di Mosca e la richiesta esplicita, in diretta televisiva, a Vladimir Putin di ravanare nei server di Hillary Clinton, cosa che puntualmente è accaduta.

Le ultime elezioni si sono concluse con la batosta elettorale, senza appello, per Trump che ha perso cinque Stati rispetto a quattro anni fa, mentre nel conteggio dei voti espressi dagli elettori è sotto di sei/sette milioni rispetto al presidente eletto Joe Biden.

Donald Trump dato sconfitto già nei sondaggi ha tentato di inquinare la politica, la libertà di espressione nel chiuso delle urne, il voto postale che in tempi di Covid garantisce la libertà di espressione e la sicurezza degli elettori, infangare il suo sfidante Biden e la democrazia americana.

Trump nel suo disegno criminoso ha minacciato, coinvolgendo le agenzie nazionali, un paese estero, l’Ucraina, di ritorsioni economiche e militari se il presidente ucraino non avesse fabbricato un dossier falso contro Joe Biden e la sua famiglia da usarenella campagna elettorale americana.

Trump che ha inviato a Roma il ministro della giustizia Bill Barr per creare una traccia da usare per inventarsi un grottesco complotto Obama-Renzi in grado di contrastare l’operazione di intelligence del Fsb russo per aiutarlo a battere Clinton.

Trump ha tentato di impedire che gli americani potessero esprime il proprio voto per posta a cominciare dalla rimozione delle cassette postali, che rappresentava la strategia elettorale dei Democratici per puntare in tempi di pandemia sugli absentee ballot.

Trump che ha più volte invitato gli elettori repubblicani a votare due volte, prima via posta e poi di presenza, confidando nelle lacune organizzative di alcuni Stati sulle procedure elettorali, in un paese che non ha un’anagrafe elettorale e nemmeno le carte d’identità.

Trump che ha incitato le squadracce armate di suoi sostenitori a mettere a disagio gli elettori impegnati nelle lunghe code davanti ai seggi.

Trump che ha usato illegalmente le strutture federali, a cominciare dalla Casa Bianca, per fare campagna elettorale.

Trump che ha contribuito a diffondere il virus contagiando centinaia forse migliaia di persone, compreso se stesso e buona parte del suo staff, durante manifestazioni elettorali tenute platealmente senza alcuna precauzione.

Trump che ha preparato il terreno per il finto complotto ai suoi danni incentrando i comizi e la comunicazione su un unico punto: “Trump perde solo se Biden bara e si è sempre rifiutato di accettare un trasferimento pacifico dei poteri in caso di sconfitta”.

Trump che ha organizzato una campagna politica, social affinché gli scrutatori smettessero di contare i voti espressi degli americani: “stop the count”, liquidando come voti illegali quelli con la croce su Joe Biden.

Trump che senza uno straccio di prova ha definito “un furto” il risultato elettorale non riconoscendo la vittoria del suo avversario.

Trump che se l’è presa con un software, con la posta, con gli scrutatori, con i democratici e con i repubblicani che guidano gli Stati dove ha perso.

Trump che ha licenziato il funzionario del Dipartimento della Giustizia che ha certificato l’assenza di irregolarità nelle operazioni di voto.

Trump che ha presentato decine di ricorsi bocciati per assoluta inconsistenza da giudici e autorità locali e dai repubblicani stessi.

Trump che ha chiesto il riconteggio a mano in Georgia ed ha nuovamente perso.

Trump che è sprofondato nel ridicolo ritirando alcuni alcuni esposti in Michigan per poi twittare che li ha ritirati perché ha vinto anche quando la sconfitta era palese: “centocinquantamila voti di scarto a favore di Biden”.

Trump che ha convocato alla Casa Bianca i leader repubblicani dello Stato per capire come impedire la certificazione della sconfitta.

Trump che ha cacciato il responsabile dell’Agenzia di Cibersecurity perché ha smentito l’ennesima fake news trumpiana di macchine elettorali che avrebbero assegnato voti di Trump a Joe Biden.

Trump che ha imposto alla responsabile degli Affari Generali della sua Amministrazione di non far partire formalmente la procedure di passaggio delleJoe consegne al presidente eletto Biden.

Il risultato dell’ultima follia di Trump è che per la prima volta nella storia degli Stati Uniti il nuovo presidente non può ricevere le informazioni di intelligence che gli serviranno dal 20 gennaio 2021.

Trump che ha impedito a Anthony Fauci di parlare con Biden delle strategie per contenere la pandemia, mettendo ulteriormente a rischio gli Stati Uniti ben oltre la sua gestione criminale della pandemia.

Trump che ha usato la carica pubblica per condurre affari e promuovere il suo brand privato, cosa per cui dovrà risponderne prossimamente nei tribunali federali, e che ha usato il suo potere per una finalità decisamente più grave mettendo a rischio le sorti della democrazia americana.

Trump che ha usato il potere alla Casa Bianca per manipolare il processo elettorale e nonostante sia stato bocciato dagli elettori continua a farlo per ribaltare il risultato lampante delle urne e far scucire gli ultimi spiccioli ai suoi elettori.

Trump che applica le regole dell’analisi psicologica di Adolf Hitler: “Le sue regole principali sono: non far mai calmare il pubblico. Non ammettere mai un errore. Non concedere mai che il nemico possa avere qualche ragione. Non lasciare spazio ad alternative. Non prendersi mai la colpa. Concentrarsi su un nemico per volta e accusarlo di qualsiasi cosa vada storta. La gente crederà più velocemente a una grande bugia piuttosto che a una piccola e se la ripeti frequentemente prima o poi la gente ci crederà”.

L’analisi psicologica hitleriana e la propaganda organizzata da Goebbels, quasi un secolo fa, rappresentano il ritratto più efficace per descrivere Donald Trump, che, però appena varcherà le porte della Casa Bianca da ex presidente e perderà l’immunità presidenziale dovrà fare i conti con le decine di inchieste sulle numerose truffe e ipotesi di reato commessi in questi anni, ma nonostante ciò Trump va fermato prima, adesso, subito per il ripetuto, pubblico e rivendicato attentato alla Costituzione, alla democrazia e alla decenza.

RAGUSA. POLIZIA DI STATO. COCAINA IN MACCHINA, UN ARRESTO.

Ragusa: trasportava droga in auto, arrestato

Ragusa droga

Un quarantaduenne, pregiudicato per reati contro il patrimonio e stupefacenti, è stato arrestato dai poliziotti della  Squadra mobile di Ragusa mentre in auto sfrecciava a tutta velocità sulla strada statale Catania-Ragusa. Gli agenti della Polizia dopo aver intercettato e fermato l’auto hanno notato l’uomo in evidente stato di agitazione.

Durante la perquisizione dell’auto del 42 enne, conosciuto dalle Forze dell’ordine, sono stati trovati 2 involucri di cocaina, per un valore di 700 mila euro, nascosti sotto il sedile.

POLIZIA DI STATO. SEI ARRESTI A VARAZZE PER TENATATO SEQUESTRO

Tentato sequestro di un imprenditore, 6 arresti a Varazze

sequestro savonaStavano organizzando il sequestro di un imprenditore, titolare di una società di catering genovese, ma sono stati traditi dalle intercettazioni telefoniche che la polizia stava facendo, per un traffico di stupefacenti.
Infatti è stato proprio grazie ad una intercettazione telefonica che gli agenti della Squadra mobile di Savona sono riusciti a sventare a Varazze (Savona), un sequestro di persona a scopo di estorsione ai danni di un noto imprenditore genovese arrestando sei persone, quattro uomini e due donne. Sono tutti accusati, in concorso tra loro, di tentato sequestro di persona a scopo di estorsione, nonché di detenzione ai fini di spaccio delle sostanze stupefacenti rinvenute e di detenzione illegale di armi. 
I sei indagati avevano costituito un gruppo criminale che spacciava droga e che aveva come base logistica un albergo di Varazze che, in questo periodo dell’anno, anche a causa dell’emergenza sanitaria, è poco frequentato. 
Dalle intercettazioni i poliziotti hanno scoperto che il gruppo aveva contattato l’imprenditore con la scusa di potergli commissionare un vantaggioso lavoro per la prossima primavera. L’uomo era stato invitato a raggiungere l’hotel di Varazze dove avrebbe dovuto organizzare un evento per numerose persone. 
In realtà, in una delle stanze dell’hotel, era stato progettato di rinchiudere l’imprenditore al fine di farsi consegnare, anche con violenza fisica, una cospicua somma di denaro, in cambio della libertà. 
Con l’aiuto anche dei colleghi della Mobile di Genova, i poliziotti hanno intercettato l’imprenditore e lo hanno fermato mentre stava andando nel luogo dell’incontro. Un poliziotto ha preso il suo posto e si è recato in albergo. 
Qui gli agenti hanno fatto irruzione e hanno arrestato i malviventi.
Le perquisizioni, locali e personali, hanno portato al sequestro di un oltre un chilo di marijuana, 65 grammi di cocaina, 2 etti di hashish, tre armi da sparo clandestine modificate e relativi caricatori. A riscontro dell’ipotesi di sequestro di persona, i poliziotti hanno trovato e sequestrato due corde, un passamontagna, guanti, fascette stringi-cavo in plastica, un lenzuolo, delle pinze che sarebbero dovute servire per immobilizzare la vittima. 
Inoltre uno degli indagati risultava armato e portava, nascosta nei pantaloni, una pistola funzionante e pronta all’uso.

Donatella Fioroni

QUARGNENTO. I TEST RAPIDI CONTRADDICONO LA PIATTAFORMA COVID-19 DELLA REGIONE.

La piattaforma dell’Unità di crisi della regione Piemonte ha pubblicato i dati relativi al numero di persone positive al coronavirus nel borgo di Quargento.

Foto archivio Quotidiano on line.

L’Unità di crisi ha denunciato 51 casi positivi a Quargnento, ma il dato pare che sia stato smentito dai tamponi rapidi antigenici effettuati nella Casa di Riposo, che invece avrebbero evidenziato come tutti gli ospiti sono risultati negativi al test mentre si attendono i risultati dei test effettuati sul personale impiegato nella casa di riposo.

LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO DI QUARGNENTO DEL 20/11/2020:

I dati presenti sulla piattaforma “Covid-19” della Regione Piemonte quest’oggi fissano a 51 il numero dei soggetti positivi al coronavirus residenti nel nostro Comune: il numero è determinato dall’esito dei tamponi effettuati alle persone entrate in contatto con i soggetti risultati positivi, parzialmente compensati da alcune guarigioni intervenute nel frattempo.

Nel numero sono compresi i 29 ospiti presso la Casa di Riposo che sono risultati negativi ai test rapidi antigenici effettuati in questi giorni, per cui a tendere sarà conseguentemente aggiornato il dato pubblicato sul portale “Covid-19” della Regione.

I tamponi effettuati ai residenti dall’inizio della pandemia (dal marzo scorso) sono complessivamente 314.

Nel nostro paese, come nei comuni limitrofi e nella provincia di Alessandria, il contagio non sembra ancora fermarsi e rimangono pertanto inalterate le preoccupazioni sulla gravità della situazione.

Si dà evidenza che in data odierna il Ministro della Salute ha firmato una nuova ordinanza con la quale viene prorogata la “zona rossa” in Piemonte sino al 3 dicembre p.v.

Siamo consci delle difficoltà che questa situazione ci sta creando e del fatto che dobbiamo necessariamente continuare ad adottare tutte le misure precauzionali.

Pur nella consapevolezza della difficoltà del momento, confidando nel rispetto delle regole fondamentali per la sicurezza di tutti noi, abbiamo ritenuto di accogliere le richieste di alcuni cittadini di poter accedere al Cimitero Comunale al fine di provvedere alla cura ed alla manutenzione dei loculi e delle cappelle.

Il Cimitero Comunale sarà aperto al pubblico, tutti i giorni – dalle ore 08:00 alle ore 14:00 – dal 22 novembre e sino al 31 dicembre 2020.

L’accesso è consentito nel rispetto delle disposizioni previste dal Dpcm per la “zona rossa”.

A tutte le persone che in questo momento stanno combattendo il Covid-19 va l’augurio di pronta guarigione da tutta l’Amministrazione Comunale.

Un cordiale saluto.

Il Sindaco Paola Porzio