Mese: novembre 2020

LATINA. G.di F.- ATTIVITA’ DI CONTRASTO AL “CAPORALATO”

Comando Provinciale Latina

I militari della Guardia di Finanza di Latina, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, a eseguito di indagini, svolte sotto la direzione del Procuratore Aggiunto, Dottor Carlo Lasperanza e dei Sostituti Procuratori, Dottor Giuseppe Miliano e Dottor Valerio De Luca, hanno eseguito una serie di misure cautelari personali emesse dal G.I.P. presso il tribunale pontino, Dottor Mario LA ROSA, per le ipotesi di reato di cui agli articoli 110 e 603bis C.p, stroncando una collaudata attività criminale dedita al sistematico sfruttamento dei braccianti agricoli di nazionalità prevalentemente indiana.

L’operazione di polizia economico-finanziaria – denominata “δοῦλος” (dal greco antico “servo”, “schiavo”), è partita in seguito a un controllo in materia di lavoro sommerso, eseguito dai Finanzieri della Tenenza di Sabaudia nei confronti un’importante azienda agricola pontina.

I finanzieri hanno accertato che la società, grazie all’opera dell’amministratore e di altri soggetti in posizione direttiva, ha impiegato braccianti in nero per le attività agricole nei fondi agricoli della provincia di Latina.

Gli accertamenti hanno fatto emergere che oltre 290 lavoratori lavoravano in condizioni di assoluto sfruttamento e prevaricazione.

Nel corso delle indagini i militari hanno scoperto – grazie alla documentazione extracontabile acquisita all’esito di mirate perquisizioni locali disposte dall’A.G. pontina – che gli indagati, approfittando dello stato di bisogno di numerosi lavoratori stranieri, hanno proceduto non solo alla corresponsione di retribuzioni orarie sensibilmente inferiori a quelle previste dai contratti collettivi di categoria, ma anche all’impiego effettivo della manodopera per un numero di ore di lavoro settimanale di gran lunga superiore a quello formalmente risultante nella documentazione aziendale “ufficiale” (formalmente ineccepibile) concernente i relativi rapporti di lavoro subordinato (contratti di lavoro, buste paghe, registro presenze, etc.).

Le condizioni di lavoro e i metodi di sorveglianza pressanti e degradanti, attuati dai responsabili dell’area amministrativa e di controllo del personale, sono stati tali da generare nei lavoratori stranieri – costantemente provati da un profondo stato di bisogno e dalla necessità, spesso, di mantenere economicamente le famiglie d’origine – anche un totale assoggettamento psicologico al “datore di lavoro”.

In alcuni casi, infatti, i lavoratori sono stati costretti a rinunciare al riposo settimanale e/o alla fruizione di ferie.

Lo sfruttamento dei braccianti agricoli ha consentito all’azienda agricola non solo di risparmiare sensibilmente sul costo della manodopera – a discapito delle fasce più deboli – ma anche di attuare una grave concorrenza sleale a danno degli altri operatori economici “onesti” del settore, grazie al mancato pagamento alle casse dell’INPS dei maggiori contributi previdenziali e assistenziali ammontanti ad oltre 110.000,00 euro.

L’intervento delle Fiamme Gialle pontine s’inquadra nell’ambito dei compiti di polizia economico-finanziaria attribuiti alla Guardia di Finanza a tutela del mercato del lavoro – per contrastare, in particolare, le più gravi forme di prevaricazione e sfruttamento – degli interessi erariali, nonché dell’ordine pubblico economico e della leale concorrenza tra imprese rispettose delle regole e dei diritti dei lavoratori.

POLIZIA DI STATO. 1980 IL TERREMOTO IN IRPINIA: 90 SECONDI TERRORE RACCONTATI DA FRANCO GABRIELLI.

ROMA. Franco Gabrielli racconta a Olivia Petillo il terremoto del 1980, che in 90 secondi cambiò radicalmente la vita di due regioni: Campania e Basilicata.

In 90 secondi, il 23 novembre del 1980, la vita di molte persone cambiò profondamente.
Sono passati 40 anni dal terremoto che sconvolse una vasta area dell’Italia meridionale, tra le province di Avellino, Salerno e Potenza.
Il sisma provocò oltre 3mila morti e migliaia di sfollati.
Si mobilitarono in molti per aiutare la popolazione in difficoltà e in quell’anno anche un giovane Franco Gabrielli, l’attuale capo della Polizia all’epoca studente universitario, venne colto da una profonda voglia di “fare qualcosa”.
Un desiderio così forte che in pochi giorni ed insieme ad altri giovani gli permise di organizzare una spedizione di aiuti da portare alle popolazioni colpite.
I paesi devastati, i morti, i feriti e gli sfollati avevano sconvolto l’Italia intera.
Nell’intervista rilasciata a Irpinia News il Prefetto descrive le sensazioni provate nei giorni di permanenza in quei luoghi.
“Nonostante fossero passati diversi giorni dal sisma, in alcuni paesi ancora si sentiva un fortissimo odore di morte” così il capo della Polizia descrive il profondo senso di angoscia vissuto in quella esperienza e la rappresenta come “Una parentesi importante e profetica che ha determinato scelte di vita future”.
Una testimonianza toccante in cui viene descritta la disperazione di un intero popolo impotente di fronte ad un evento così sconvolgente.
Con gli aiuti la “carovana” tornò anche nei mesi successivi con la speranza di regalare un momento di spensieratezza ai bambini che, in quel momento avevano perso tutto; nel descrivere il ricordo più bello di quell’esperienza, il prefetto Gabrielli rivolge infatti un pensiero ai bambini di quel tempo che, nonostante il disagio e il dolore vissuto, riuscivano ancora a sorridere, ripagando così tutti gli sforzi.
Olivia Petillo

ALESSANDRIA. ANDREA PIRLO E PAVEL NEDVED IN TRIBUNA PER L’UNDER 23.

Foto PhotoAgency/Andrea Amato
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La Juventus U23 in occasione della partita contro la Pistoiese ha avuto uno spettatore di eccezione, (mai era accaduto che altri allenatori delle prima squadra venissero al “Moccagatta” per assistere alle gare dei bianconeri dell’Under23),Andrea Pirlo e Pavel Nedved. Andrea Pirlo che sarebbe dovuto essere il mister della squadra ha potuto godersi dalla tribuna la tripletta realizzata da Elia Petrelli.

Foto PhotoAgency/Giuseppe Amato, Andrea Pirlo in tribuna attento a seguire le prodezze di Elia Petrelli.

Andrea Pirlo campione del mondo con la nazionale italiana insieme a Pavel Nedved, Pessoto e Storaro hanno assistito ad una gara a fasi alterne: nel primo tempo l’U23 era già in vantaggio di tre goal, ma nel secondo tempo è stata la Pistoise a imporre il suo gioco e portarti a un solo goal sotto la Juventus.

Curiosità da gioco del lotto per gli appassionati: il giovane Elia Petrella ha segnato una tripletta pesantissima contro la Pistoiese indossando la maglia N°7, come il più famoso campione Ronaldo CR7, sarà un caso, ma per gli amanti della cabala consiglieremmo di giocare il 3 ,7, 10, 23, 26 che sia di buon auspicio e un augurio per l’economia degli alessandrini alle prese con la seconda ondata di pandemia da “Covid-19”.

Servizio fotografico PhotoAgency/Andrea Amato

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ALESSANDRIA. GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.

COMUNICATO STAMPA

25 NOVEMBRE 2020

Per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre, quest’anno, la CGIL di Alessandria e l’associazione me.dea hanno deciso di pubblicare il manifesto

IL COVID HA FERMATO TUTTO NON LA VIOLENZA SULLE DONNE per lanciare un messaggio mediatico chiaro, utilizzando i social e gli altri mezzi di comunicazione, mettendo in risalto come durante gli ultimi mesi segnati dall’emergenza sanitaria la violenza sulle donne sia continuata inesorabilmente.

Si è scelta la modalità di una comunicazione semplice e diretta, NOI CI SIAMO . Durante il periodo di lockdown di questa primavera, e di nuovo nella fase che stiamo vivendo, le vittime si sono trovate nell’impossibilità di uscire di casa e questo ha determinato due aspetti, il primo riguarda una riduzione delle denunce per il limite di mobilità imposto e l’altro che le vittime sono state costrette in casa con il maltrattante, sottoponendosi a un più elevato rischio di violenza, che in alcuni casi è sfociato in femminicidio. E’ necessario non abbassare la guardia.

I dati dell’Istat ci dicono che dal 1 marzo al 16 aprile ci sono state +73% di chiamate al numero verde antiviolenza 1522 rispetto allo stesso periodo del 2019, inoltre confermano la diminuzione delle denunce tra il 1 e il 22 marzo. Sul territorio di Alessandria ci sono associazioni che lavorano contro la violenza per dare supporto alle vittime come me.dea, con la quale la Cgil lavora in rete, infatti sul manifesto viene indicato il numero del centro antiviolenza in modo da fornire il riferimento utile per trovare un supporto adeguato e competente.

Il centro antiviolenza ha continuato, e continua tuttora, ad operare con regolarità, ricevendo richieste di aiuto e segnalazioni al numero verde 800 098 981 o via ma il all’indirizzo me.deacontroviolenza@gmail.com . Ugualmente funzionano le case rifugio e gli appartamenti di semi – autonomia di me.dea, in cui sono ospitate donne che sono fuggite da situazioni di pericolo, insieme ai loro figli.

Durante questa pandemia è emerso in maniera dirompente l’inadeguatezza del sistema di servizi per la cura e per il sostegno alla famiglia e questo ha portato tante donne a scegliere di dimettersi o di ridursi l’orario di lavoro. La Camera del Lavoro ha denunciato fin da subito come questo potesse essere un rischio per il territorio di Alessandria e per la sua economia, ma il pensiero va anche alle situazioni più preoccupanti nelle quali la riduzione dell’autonomia finanziaria d ella donna determina un peggioramento della sua condizione di libertà e, quindi, della sua autodeterminazione generando così ulteriori difficoltà.

Si può sostenere che, nei casi in cui il maltrattante si trova nell’ambito familiare, il luogo di lavoro diventa una zona dove la vittima si sente al sicuro in quanto è un posto in cui lui non può entrare e quindi diventa fondamentale difenderlo.

Altro discorso, invece, è quando la violenza viene esercitata proprio all’interno dei luoghi di lavoro: dove il sindacato è presente la CGIL ha cercato di dare alle delegate e ai delegati gli strumenti per poterla intercettare e soprattutto per accompagnare le vittime a denunciare, aspetto sempre molto difficile proprio per paura di ritorsioni e per il timore di vedere messo in discussione il proprio posto di lavoro. La CGIL di Alessandria e me.dea dicono NOI CI SIAMO e invitano le donne che si trovassero in difficoltà a chiedere aiuto.

ALESSANDRIA. LA REGIONE PIEMONTE HA COMMISSARIATO L’OSPEDALE DI ALESSANDRIA E REGALA ALLA CITTA’ MARIO RAVIOLO: “GIA’ CACCIATO DALL’UNITA’ DI CRISI DA ALBERTO CIRIO”

Qualche volta ritornano, escono dalla porta per rientrare dalla finestra e così accade che Mario Raviolo, cacciato da Alberto Cirio dall’Unità di crisi della regione Piemonte per manifesta incapacità, è stato nominato dal collega di partito, l’assessore alla sanità Icardi, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus all’Azienda ospedaliera di Alessandria.

Mario Raviolo (direttore del 118 regionale e della struttura di Maxi emergenza regionale), affiancherà il direttore generale Giacomo Centini e Gianluca Ghiselli, direttore della Medicina di accettazione d’urgenza dell’Asl di Asti, collaborerà in qualità di commissario vicario.

Le nomine di Raviolo e Ghiselli dovrebbero durare fino a fine emergenza Covid, ma da più parti non si nascondono le preoccupazioni per le motivazioni che hanno indotto Icardi a “commissariare l’ospedale di Alessandria e le critiche per la nomina a commissario di Mario Raviolo che durante la sua attività all’Unità di crisi rifiutò l’aiuto dei medici di supporto offerti dalla Protezione civile.

La decisione di nominare un commissario all’ospedale di Alessandria che ha oltre 200 posti letto occupati da pazienti Covid viene dopo la lettera del sindaco della città, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, che a metà settimana aveva scritto a Icardi in cui esprimeva la sua preoccupazione per il sovraccarico di lavoro dovuto all’emergenza Covid e che avrebbe messo in crisi la capacità di rispondere alle urgenze/emergenze quotidiane, urgenze/emergenze di secondo livello, poiché l’Aso è struttura di riferimento del Quadrante Sud Est del Piemonte.

Il direttore generale Giacomo Centini ha commentato la decisione di commissariare l’ospedale di Alessandria: “La nomina di Mario Raviolo rappresenta un supporto e un aiuto per la  situazione emergenziale  vissuta nelle scorse settimane dall’Azienda ospedaliera di Alessandria. Abbiamo gestito un elevato numero di pazienti, superando il numero di quelli previsti nel piano pandemico: con il contributo del dottor Raviolo avremo modo di concentrarci maggiormente sulle attività dell’hub di secondo livello sulle quali abbiamo avuto difficoltà. Ringraziamo la Regione Piemonte, in particolare l’assessore Icardi, per l’attenzione all’Azienda ospedaliera, perché con la presenza e competenza del dottor Mario Raviolo avremo una autorevole figura in aiuto alla Direzione per decongestionare l’ospedale coordinando trasferimenti e dimissioni verso setting di cura inferiore dei pazienti Covid”.

Ma la nomina di Mario Raviolo a commissario straordinario dell’ospedale di Alessandria per la gestione dell’emergenza covid ha creato imbarazzo, polemiche e forti critiche nella politica Piemontese e alessandrina.

Il consigliere regionale del PD Domenico Ravetti e il Pd di Alessandria sono rimasti molto contrariati dalla decisione di commissariare l’Ospedale di Alessandria e la nomina di Mario Raviolo: “Il Partito che esprime l’assessore regionale alla sanità, la Lega, ha risposto alle nostre preoccupazioni sulla gestione complessiva dell’emergenza Covid-19 definendoci “iene e sciacalli”. Noi non abbiamo espresso alcun giudizio sull’operato dei dirigenti delle Aziende Sanitarie Regionali perché avevamo come unico obiettivo quello di evidenziare i problemi per trovare insieme le necessarie soluzioni. Leggiamo però che di domenica, in una fase di regressione dei contagi, pur nella massima allerta per le note criticità che ci obbligano nella “zona rossa”, l’Assessore alla sanità ha deciso di commissariare proprio per l’emergenza Covid-19 l’ospedale di Alessandria che è hub di riferimento per il quadrante Asti Alessandria. Non vorremmo nuovamente essere giudicati, come in questi giorni è stato fatto “iene o sciacalli”, ma sarebbe utile, in particolare per non allarmare i cittadini, conoscere le ragioni che hanno portato repentinamente a modificare gli assetti del vertice della nostra Azienda ”.

Sulla nomina di Mario Raviolo è intervenuto anche il segretario cittadino del Pd, Rapisardo Antinucci, che ha liquidato la scelta operata dall’assessore Icardi come una scelta strumentale per compensare gli equilibri interni al centro destra che, passando sulla salute dei cittadini, ha nominato un commissario già cacciato, per manifesta incapacità, dal presidente della regione Piemonte Alberto cirio:cacció Raviolo dell’unità di crisi della regione Piemonte per manifesta incapacità”. Antinucci ha ricordato Mario Raviolo nominato commissario Covid dell’Ospedale di Alessandria “si rese protagonista del rifiuto di medici di supporto che la Protezione civile offrì al Piemonte”.

Antinuccci Rapisardo ha concluso che: “in quarant’anni di attività politica” non ha mai assistito a questo genere di manovre: “compensazioni ed equilibri politici del centro destra sulla salute dei cittadini”.