Mese: novembre 2020

MANTOVA. POLIZIA DI STATO. CORALLI NEL PALAZZO DUCALE.

Mantova: risolto il caso dei Corali ritrovati

Corali ritrovati a Palazzo Ducale di Mantova

Una storia incredibile quella dei cinque Corali ritrovati all’interno del Palazzo Ducale di Mantova su cui ha indagato la Polizia di Stato.

Un “cold case” antico quello su cui hanno lavorato gli uomini della questura di Mantova; i fatti risalivano al 1913 e riguardavano il furto, presumibilmente avvenuto tra il 1910 al 1913, dei cinque codici pergamenacei di grandi dimensioni, risalenti al XV secolo.

Per ricostruirne tutta la vicenda e risalire alla proprietà dei corali oltre alle indagini della Polizia, ci sono volute anche le ricerche dell’Archivio di Stato e quelle del Tribunale di Mantova.

Dall’analisi della documentazione analizzata è emerso che due dei 5 libri vennero ritrovati in Germania e restituiti all’Italia, mentre gli altri 3 recuperati a Reggio Emilia, presso un antiquario poi condannato per ricettazione dal Tribunale di Mantova, insieme ad altre due persone nel 1916. 
A seguito della condanna era stata disposta dal giudice anche la restituzione alla Curia delle preziose pergamene.

L’allora delegato di Pubblica Sicurezza del commissariato di Mantova dopo il ritrovamento dei 5 preziosi codici e prima che se ne decidesse la sorte, li fece custodire, per sicurezza, presso il Palazzo Ducale in attesa di essere restituiti alla Diocesi.

La restituzione però non venne mai concretamente attuata, probabilmente a causa delle guerre che si sono susseguite ed altri eventi storici, e solo oggi, con la ricostruzione dell’intera vicenda giudiziaria, questi preziosi oggetti potranno ritornare da dove, in quel tempo lontano, furono sottratti.

Olivia Petillo

NOVI LIGURE. L’ALLENATORE NEL PALLONE, MISTER FOSSATI, DIVENTERA’ COMMENTATORE DELLA SERIE A FEMMINILE?

L’allenatore di pallone, protagonista delle cronache alcuni mesi fa, accusato dalle sue atlete di offese, stalkink e tentativi di ammiccamenti sessuali è stato promosso a commentatore della Serie A femminile.

La sconcertante notizia riportata sul Quotidiano La Stampa lascia tutti sgomenti e con una punta di amarezza in bocca, perché la domanda che in molti si sono posti è stata: ” ma come è possibile che, nella giornata della lotta contro la violenza sulle donne e di genere, un personaggio indagato per una serie di reati contro sportivi contro le donne viene promosso a commentare sulle persone vittime degli stessi abusi di cui si è reso protagonista?”

Ovviamente il Mister del calcio femminile non è (mai o ancora) stato condannato perciò per lui come per tutti vale la presunzione di innocenza, ma non possiamo non notare una caduta di stile in chi lo ha proposto come commentatore.

I fatti in questione ci riportano al mese di ottobre quando dalle dichiarazioni delle giocatrici emersero denunce e testimonianze che fecero scandalo a Novi Ligure, in cui il mister della Novese Fossati venne accusato di essersi reso protagonista di abusi, stalking e offese nei confronti delle sue giocatrici. Uno scandalo che ha provocato un terremoto, suscitato indignazione e perplessità nel mondo del calcio femminile. Una ferita davvero profonda soprattutto per chi si impegna socialmente per la crescita dello sport, per chi lotta per i diritti e parità delle donne e che nella giornata dedicata alla violenza sulle donne appare come uno schiaffo sulla faccia delle ragazze vittime degli abusi denunciati.

La procura federale, però deve ancora fissare l’udienza per ascoltare le ragioni che il mister Giuseppe Maurizio Fossati porterà a difesa della propria tesi e che il suo avvocato ha già ampiamente diffuso nei giorni, immediatamente, successivi allo scandalo. Le argomentazioni sono ovviamente che tutte le accuse sono state inventate e sono prive di fondamento e non possiamo che registrare il fatto che tutti indistintamente siamo ragionevolmente innocenti fino a che non si provi il contrario e per il mister Fossati vale la stessa regola: “innocente fino a prova contraria”.

Il mister dovrà rispondere di stalking nei confronti di alcune atlete della società per cui allenava, ovvero la Novese, ma nel frattempo commenterà la Serie A e la cosa ci lascia interdetti.

La notizia che arriva nel giorno della lotta contro la violenza sulle donne ed ispira un sorriso amaro, come se non bastasse le accuse che pendono su di esso sono state definite ”ignobili” da chi le ha accolte e un dubbio turba la nostra giornata: “Che cosa commenterà il mister nel pallone, come si porrà di fronte alle giocatrici nei suoi commenti, scriverà di calcio oppure che sono grasse come maiale, che giocano a calcio finchè avranno un “fica” da leccare o peggio che starebbero meglio in un letto che su un campo di calcio?”. Non lo sappiamo, ma una cosa è certa, un indagato per stalking, abusi e offese rivolte contro le donne dovrebbe innanzitutto difendersi e troviamo sinceramente sconveniente che possa in qualche modo proseguire nella sua opera di denigrazione nei confronti di ragazze che meritano rispetto e ben altra considerazione.

L’uomo è libero e innocente fino a prova contraria e fino a che non venga emessa una sentenza di colpevolezza, dunque, il mister Fossati che al momento è solo indagato è un uomo innocente.

Resta solo da chiarire il piccolo dettaglio che le testimonianze hanno messo in luce sul comportamento del mister, accuse che gli sono state rivolte non dalle solo atlete e hanno confermato le cattive abitudini dell’allenatore.

ROMA. POLIZIA DI STATO. “CODICE ROSSO”

Un anno di “codice rosso”

violenza contro le donneLa legge “Codice Rosso” approvata un anno fa aveva introdotto i nuovi reati contro la violenza domestica e perfezionato i meccanismi di tutela delle vittime di violenza di genere e tra le mura di casa.

La Direzione centrale della polizia criminale a un anno dalla approvazione della legge ha fatto il “Punto” sull’andamento dei delitti con l’obbiettivo di fornire una analisi specifica utilizzando i dati provenienti da tutte le forze di polizia: Ogni strategia complessa, che risente peraltro di retaggi culturali completamente superati, di stereotipi e pregiudizi, deve fondarsi su di un’approfondita conoscenza delle problematiche, basata su di un solido patrimonio informativo, ha sottolineato Vittorio Rizzi, vice capo della Polizia e direttore Centrale della polizia criminale.

L’analisi dei dati dei quattro delitti di introdotti nell’ordinamento giudiziario quello che ha fatto registrare più violazioni,1.741 casi, sfociato in condotte violente nei confronti delle vittime è l’inosservanza dei provvedimenti che riguardano la vicinanza e i luoghi frequentati dalla persona offesa.

Le regioni con più violazioni sono la Sicilia, il Lazio ed il Piemonte.

I casi relativi al delitto di costrizione o induzione al matrimonio segnalati sono 11.

Con il nuovo reato le autorità intendono contrastare il fenomeno dei cosiddetti matrimoni forzati e delle spose bambine.

Il reato di deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, che prevede l’ergastolo nel caso ne consegua la morte, è stato denunciato in 56 casi.

Il 76% delle vittime è di sesso maschile e il 92% degli autori del reato sono uomini.

Il quarto reato, la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, il cosiddetto revenge porn, 718 casi, e ha riguardato per l’81 per cento vittime di sesso femminile (per l’83% maggiorenni e per l’89% italiane).

La regioni che hanno registrato più denunce sono la Lombardia seguita da Sicilia e Campania. 

Gli interventi con provvedimenti amministrativi in materia di violenza di genere, nel periodo 1° gennaio-19 novembre 2020, emanati dai Questori sono 1.055,(ammonimenti per stalking), 956 per violenza domestica e 352 provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare.

Le vittime di omicidio, nei primi nove mesi del 2020, sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: 88 donne uccise a fronte di 82 del 2019.

I moventi più ricorrenti dei femminicidi sono la lite e i motivi passionali.

La fascia di età delle vittime va dai 31 ai 44 anni così come quella degli autori dei diversi reati.

BRESCIA. POLIZIA DI STATO. LE FATE DELLE FIAMME ORO VINCONO IL CAMPIONATO DI GINNASTICA ARTISTICA.

Ginnastica artistica: le Fate delle Fiamme oro vincono lo scudetto

Ginnastica artistica squadraLe Fiamme oro hanno fatto il loro ingresso prorompente nel mondo della ginnastica artistica grazie alle nuove arrivate nel Gruppo sportivo della Polizia di Stato. Le “Fate” cremisi hanno prima conquistato medaglie preziose ai Campionati italiani assoluti individuali, svolti a Napoli due settimane fa, e poi, nello scorso fine settimana, hanno trascinato la Brixia Brescia alla vittoria del Campionato italiano a squadre di serie A1.

Ginnastica artistica squadraGiorgia Villa, Alice D’Amato, Asia D’Amato e Martina Maggio, sono state le protagoniste assolute della “Final six”, gara conclusiva della competizione, nella quale si sono affrontate le prime sei squadre del ranking italiano. Alla fine ha trionfato la compagine lombarda, che annovera tra le sue fila le quattro portacolori delle Fiamme oro, nonché punte di diamante della nazionale italiana già qualificata ai giochi olimpici di Tokyo 2021 grazie alla storica medaglia di bronzo conquistata ai Mondiali di Stoccarda dello scorso anno.

Ginnastica artistica squadraSi è trattato, quindi, della conferma ai vertici nazionali per le ragazze delle Fiamme oro che avevano primeggiato agli Assoluti con un podio tutto cremisi nell’all around, la gara principale, che rappresenta la somma complessiva dei 4 attrezzi: trave, parallele, corpo libero e volteggio.

Ginnastica artistica squadraSul gradino più alto, per la prima volta nella storia, si erano piazzate due atlete a parimerito, Giorgia Villa e Asia D’Amato, con Martina Maggio a completare il podio al terzo posto. Giorgia Villa aveva vinto anche il titolo italiano nelle parallele e nel corpo libero, Asia D’Amato quello al volteggio mentre Martina Maggio si era messa al collo l’oro nella trave. Tra gli uomini oro alla sbarra per il nostro Carlo Macchini.

Una grande soddisfazione per tutto lo staff cremisi, capeggiato dal coordinatore del Centro nazionale delle Fiamme oro Napoli, Luca Piscopo.

Sergio Foffo

ROMA. POLIZIA DI STATO. FALSO GIRO DI LICENZE PER NCC.

Frontiera: scoperto a Roma falso giro di licenze per Ncc

Gli agenti della Polizia di frontiera di Fiumicino (Roma) nel corso di una indagine iniziata alcuni mesi fa hanno scoperto un giro di falsi Ncc (Noleggio con conducente), e sequestrato 35 carte di circolazione abbinate ad auto immatricolate per il servizio di noleggio.

L’indagine ha messo in evidenza come un traffico di licenze contraffatte relative ad auto di lusso usate per il servizio di Ncc fossero regolarmente immatricolate alla Motorizzazione.

Gli investigatori hanno denunciato per falso e ricettazione gli intestatari delle licenze, gli autisti coinvolti e i responsabili di sette cooperative operanti tra le aree dei Castelli Romani e il litorale della Capitale.

Dalle perquisizioni effettuate durante l’attività investigativa i poliziotti hanno trovato e sequestrato 30 licenze false pronte per essere attribuite a conducenti irregolari, interessati a lavorare abusivamente.

Per iniziare l’attività era sufficiente contattare le cooperative compiacenti e ottenere, dietro il compenso di 500 euro al mese, tutto il “pacchetto” che comprendeva un’auto regolarmente immatricolata, pronta per il servizio di Ncc la cui autorizzazione della Motorizzazione e il rilascio di licenze false per le quali non veniva eseguito nessun approfondito controllo.