La quinta giornata di “Stazioni Sicure” ha coinvolto gli operatori della Polizia ferroviaria in 507 stazioni ferroviarie.
L’attività della giornata ha permesso l’arresto di 3 persone, 21 indagati, oltre 10 mila controlli e 32 sanzioni elevate.
La giornata di controlli straordinari effettuata su bagagli e passeggeri è stata finalizzata ad incrementare i livelli di sicurezza nelle principali stazioni, nei punti ritenuti più sensibili e nelle aree di maggiore afflusso.
Alla stazione di Genova Brignole è stato arrestato un cittadino del Mali di 25 anni che ha aggredito una capotreno a bordo di un convoglio regionale per Ventimiglia.
Il capotreno è stato costretto a ricorrere alle cure mediche.
Il ragazzo dopo l’aggressione ha tentato di dileguarsi, ma gli agenti sono riusciti a bloccarlo.
Ad Ancona è stato arrestato un cittadino albanese di 28 anni.
Dagli accertamenti, durante un controllo approfondito, è emerso un ordine di carcerazione emesso dalla procura della Repubblica di Torino, per un residuo di pena di 8 mesi di reclusione, per il reato di immigrazione clandestina.
Mantova: rapina ed estorsione a imprenditori, tre arresti
Un imprenditore e due pregiudicati sono stati arrestati con l’accusa di rapina ed estorsione avendo organizzato un agguato a due ex soci per recuperare un grossa somma di denaro.
L’indagine della Squadra mobile ha preso avvio dalla denuncia di uno dei ex soci e ha masso in luce una vicenda in cui erano coinvolto non solo gli imprenditori, ma anche alcuni appartenenti alla criminalità organizzata.
Il titolare di un’azienda per il commercio di pallets per vedersi restituire dai due debitori la somma di 500 mila euro, ai primi di ottobre, ha organizzato nel suo deposito un incontro con i due ex soci e un altro imprenditore con il suo contabile.
Durante l’incontro, nel deposito, hanno fatto irruzione tre criminali, precedentemente assoldati, armati di pistola e il volto coperto da passamontagna ed armati di pistola che hanno fatto stendere tutti a terra e colpito violentemente uno dei debitori, al quale hanno sottratto 3.900 euro, e un altro dei presenti rapinato di 700 euro.
Alcune settimane dopo l’imprenditore, accompagnato da altri tre pregiudicati, fa “visita” a uno dei suoi ex soci, nella sua azienda a Parma, per reiterare nei suoi confronti il tentativo estorsivo di 250 mila euro con la minaccia e la violenza.
L’attività investigativa ha permesso di ricostruire la dinamica dei rapporti esistenti tra tutti i protagonisti della vicenda debitoria, ma le indagini proseguono ancora per chiarire il livello di coinvolgimento dei pregiudicati, legati alla criminalità organizzata.
Rimozione copia della colonna in piazza Alba Julia
Nel corso del mese di settembre è stata collocata in piazzale Alba Julia una copia fedele all’originale della colonna donata alla Città di Alessandria dalla municipalità di Alba Julia. La copia è stata realizzata con una stampante 3D per valorizzare il dono e consentire, nello stesso tempo, la giusta tutela del bene archeologico attualmente posizionato sullo scalone d’onore del palazzo municipale. Attualmente la copia è stata rimossa a seguito di ripetuti atti vandalici alla stessa e ricoverata nei magazzini comunali per riparare i danni e valutare quali ulteriori accorgimenti adottare per prevenirne ulteriori. “Purtroppo per l’inciviltà di pochi abbiamo dovuto rimuovere il manufatto che era stato collocato negli scorsi mesi – ha commentato il sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco -. Procederemo con la riparazione e con la valutazione sul da farsi, per attuare idonee misure di prevenzione. Sono già stati effettuati due interventi di ripristino nei mesi scorsi e realizzata una alta siepe per tutelare la colonna, ma tutto ciò non è stato sufficiente per proteggere la scultura. Con il nostro ufficio Tecnico stiamo valutando se e come riposizionarla, implementando l’illuminazione pubblica e installando un sistema di videosorveglianza del pezzo”.
Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini Come ogni anno, il 20 novembre si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini. La data scelta coincide con il giorno cui l’Assemblea generale ONU adottò la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, nel 1959 e la Convenzione sui Diritti del Fanciullo, nel 1989. La Convenzione, che è il trattato internazionale sui diritti umani più ampiamente riconosciuto, stabilisce una serie di diritti dei bambini, tra questi: il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione e al gioco, così come il diritto alla famiglia, alla protezione dalla violenza, alla non discriminazione e all’ascolto della loro opinione. In occasione di questa ricorrenza il Comune di Alessandria in collaborazione con Unicef Alessandria, illuminerà di blu il ponte Meier da venerdì 20 a domenica 22 novembre, come iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della difesa dei diritti dei bambini e dei ragazzi. “Il colore blu è un omaggio alla bandiera dell’Unicef e riconosce tutto il lavoro che questa organizzazione internazionale svolge in tutto il Pianeta – ha commentato l’assessore ai Servizi Educativi e Scolastici, Silvia Straneo –; una attività incessante a protezione di tutti i bambini e ragazzi con un approccio basato sulla promozione e sulla tutela dei loro diritti. Anche la nostra comunità, con questo gesto, intende costruire un futuro dove non vi siano più discriminazioni e disuguaglianze tra i bambini ed i ragazzi in termini di opportunità di sviluppo crescita armonica. Questo è un anno particolare: la pandemia da COVID-19 sta avendo un impatto innegabile sui diritti dei bambini di tutto il mondo ed in varie forme. Senza confini, il virus sta mettendo in difficoltà soprattutto quelle famiglie che stanno già lottando per la sopravvivenza e sottrae ai più piccoli cibo, acqua e cure. L’accesso all’istruzione viene posto sempre più in secondo piano, privando i bambini di uno dei loro diritti fondamentali. Il segnale in questa giornata è solo luminoso, e non in presenza, in aderenza alle disposizioni antiCovid in essere, ma la luce sul ponte Meier intende non solo sensibilizzare la comunità alessandrina, ma anche rafforzare gli intenti e le azioni a favore di questa nobile causa”.
Presi gli autori di quattro rapine a mano armata commesse a Bologna tra luglio e agosto dello scorso anno.
L’ indagine della Squadra mobile ha permesso di individuare una banda composta da pregiudicati per reati specifici, residenti nel quartiere della Barca, che si era specializzata in assalti a centri scommesse, sale slot e supermercati.
Il copione era abbastanza consolidato: due dei componenti del commando, a bordo di un motorino rubato, arrivavano all’obiettivo da rapinare non curanti delle persone presenti. La fuga avveniva sempre a bordo del motorino che veniva abbandonato dopo poco, per proseguire con una macchina “pulita” guidata da un terzo complice.
Questo è stato il modus operandi messo in atto dagli indagati nei colpi alla sala slot “Enjoy Game” di via Cavalieri Ducati e alla sala scommesse “Terry Bell” di Calderino (Bologna), rapine avvenute tra luglio ed agosto dello scorso anno per un bottino di 10 mila euro.
L’ultimo episodio in ordine di tempo è stata la rapina al supermercato Lidl di via Caduti di Amola dell’ottobre del 2019, durante la quale i malviventi, approfittando della sola presenza dei dipendenti, alle 6.30 del mattino avevano provato ad impossessarsi dei soldi presenti nella cassaforte. Dopo aver legato tutti i lavoratori con delle fascette e averli fatti sdraiare a terra sono dovuti fuggire per all’arrivo delle volanti della Polizia.
I banditi, durante l’esecuzione dei colpi, non avevano commesso praticamente mai errori, fuggendo sempre al momento giusto e scegliendo obiettivi poco coperti da telecamere.
È stato però un dettaglio a tradire i malviventi: uno di loro, durante una rapina, ha indossato una maglia con la quale, tempo prima, era stato fotografato dalla Squadra mobile e proprio da tale piccolissimo particolare si è riusciti a ricostruire nei dettagli la composizione del gruppo criminale e i partecipanti ai diversi colpi.
Durante le indagini è stata sequestrata una pistola, una Beretta modello 51 calibro 7.65, perfettamente funzionante, rubata nel 2009 a Piacenza e utilizzata per alcune rapine.
Gli arrestati devono rispondere di rapina aggravata, ricettazione, porto e detenzione di armi da sparo e di un tentativo di furto di un motorino durante le indagini, sventato dagli Agenti della Squadra mobile.
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