Comando Provinciale Messina

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina durante le operazioni volte a contrastare i fenomeni di illegalità economico-finanziaria, più lesivi ed insidiosi nel precario quadro socio-economico, hanno progressivamente orientato i controlli in materia di lavoro nero e irregolare verso le condotte più gravi e pervasive.
Il contesto della situazione pandemica in cui hanno operato i militari della G.di F. sono stati i gravi focolai di COVID 19 verificatisi nelle residenze per anziani con un’attenzione particolare alle RSA: luoghi nevralgici per la diffusione del virus, fino allo scorso marzo per molti ignoti e che, purtroppo, hanno riempito la cronaca giudiziaria degli ultimi mesi.
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina, coordinate dal Gruppo di Messina, dopo una meticolosa mappatura economica del territorio di competenza, hanno effettuato un intervento mirato in materia di illeciti lavoristici presso una RSA della provincia, riscontrando come il titolare si fosse avvalso, per l’assistenza degli anziani ricoverati, di ben 36 lavoratori “in nero”, tra gli anni dal 2016 al 2020, a fronte di una forza lavoro complessiva impiegata di 40 dipendenti.
L’attività investigativa ha fatto emergere come un sistema nella struttura residenziale, per ottenere indebiti risparmi in termini di versamento di contributi ed oneri previdenziali, avesse abusivamente impiegato, completamente e/o parzialmente, i lavoratori senza effettuare la prescritta comunicazione al Centro per l’Impiego.
“Inequivoco l’esito delle interviste effettuate nei confronti dei lavoratori i quali rappresentavano come il titolare impedisse la fruizione di qualsiasi forma di riposo o ristoro durante l’orario di lavoro, nonché di socializzare tra loro, arrivando addirittura a ricevere il divieto di scambiarsi i numeri di telefono”.
Non meno grave minore la circostanza in cui i lavoratori sono risultati effettuare, da soli, il turno notturno di dodici ore durante il quale, oltre ad accudire gli anziani, avrebbero anche dovuto svolgere altre attività, quali il lavaggio e la stiratura delle telerie.
Inoltre a fronte della previsione dei contratti di lavoro collettivo che, “per i dipendenti dalle cooperative, consorzi e società consortili del settore socio-sanitarioassistenziale- educativo e di inserimento lavorativo”, prevedono una paga base che va, a seconda del livello di inquadramento, da € 1.184,19 a € 1.426,41, a fronte di un orario di lavoro pari a 38 ore settimanali, i lavoratori della RSA ispezionata percepissero circa € 700,00, indipendentemente dalle mansioni svolte e dalle ore lavorate, in media pari a 45 ore settimanali.
I militari della Compagnia di Taormina hanno riscontrato violazioni alla normativa relativa all’orario di lavoro, ai periodi di riposo, al riposo settimanale, all’aspettativa obbligatoria, alle ferie, in totale spregio della normativa nazionale e comunitaria in materia di organizzazione dell’orario di lavoro.
Pesantissime le sanzioni nei confronti del datore di lavoro che, salvi gli ulteriori aggravi determinati da INPS ed INAIL destinatari, per quanto riguarda la competenza del verbale redatto dai Finanzieri dovrà regolarizzare la posizione del personale attualmente impiegato irregolarmente, nonché far fronte ad una contestazione di oltre 130.000 euro di multa a titolo di sanzioni, oltre alle somme dovute a titolo di ritenute fiscali e previdenziali.
Ciò che preoccupa oltre agli inaccettabili riflessi di scorrettezza fiscale, previdenziale e connesse ripercussioni in termini di concorrenza sleale nel mercato di riferimento, è come l’utilizzo sconsiderato di manodopera in nero sia risultato caratterizzato, in larghissima parte, in funzione della categoria di inquadramento, da un livello di competenze professionali generiche e di capacità tecnico-manuali per lo svolgimento di attività semplici, ben potendo tale circostanza rappresentare, in ipotesi, un ulteriore aggravio e fungere da volano a possibili fenomeni di contagio, qualora non si padroneggino, a sufficienza, le procedure da adottare per contenere eventuali infezioni all’interno di questi tipi di strutture.
In conclusione, l’intervento odierno testimonia, ancora una volta, come la Guardia di Finanza, in ragione delle specialistiche funzioni di polizia economico – finanziaria, operi costantemente per la salvaguardia dei lavoratori e per garantire il corretto assolvimento degli oneri contributivi e previdenziali, nonché risulti in prima linea per tutelare l’incolumità delle fasce più deboli che, come in questo caso, vengono messe a repentaglio da imprenditori senza scrupoli, mossi dalla sola logica del guadagno.
Categorie:ANNUNCI ECONOMICI, CRONACA
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