Mese: ottobre 2020

ROMA. POLIZIA DI STATO. PRESENTATI 15 NUOVI DISTRETTI DI POLIZIA.

Roma: presentati i nuovi 15 Distretti di pubblica sicurezza

Sono stati presentati stamattina, a Roma, i 15 Distretti di pubblica sicurezza di cui si avvarrà la questura nel nuovo modello organizzativo della Capitale.

A presenziare la cerimonia il capo della Polizia Franco Gabrielli e la sindaca di Roma Virginia Raggi.

In sala anche i vice capo della Polizia: il vice direttore generale con funzioni vicarie Antonio De Iesu, il vice direttore generale preposto all’Attività di coordinamento e di pianificazione Alessandra Guidi, il vice direttore generale – direttore Centrale della polizia criminale Vittorio Rizzi ed il prefetto della Capitale Matteo Piantedosi.

Il progetto ha lo scopo semplificare i processi di gestione della sicurezza nei singoli quartieri, mirando a consolidare un rapporto diretto tra il Municipio e il Distretto di polizia. I distretti, ognuno nella propria zona di competenza, avranno il compito di fare da raccordo con i 24 commissariati sezionali, raggiungendo il territorio in maniera capillare e adattandosi alle esigenze delle varie comunità di ogni singolo municipio.

Dopo la questura di Roma saranno le questure delle città metropolitane di Milano, Torino e Napoli ad avviare, in futuro, questo progetto.

La cerimonia è stata aperta dal questore di Roma Carmine Esposito che ha spiegato la nuova organizzazione dei presìdi di Polizia. 

Nel suo intervento conclusivo, il capo della Polizia Franco Gabrielli ha sottolineato: “Oggi si è compiuta un’importante e significativa opera di riorganizzazione in un contesto nel quale la nostra amministrazione si appresta ormai da anni a aumentare la presenza sul territorio. Spesso la mancanza di un’adeguata organizzazione fa sì che l’impegno debba essere superiore ai risultati conseguiti. Nella vita dell’Organizzazione non c’è un arrivo ma delle tappe per affinare sempre più il nostro obiettivo di essere al servizio delle comunità, la cui sicurezza ci è stata affidata. Roma aveva bisogno di una nuova organizzazione e ringrazio il Questore e il suo staff per la felice intuizione. Noi dobbiamo modulare la nostra capacità di intervento rispetto a quello che ci chiede il territorio. Le istituzioni – ha quindi concluso il Prefetto – dovevano andare incontro alle esigenze del territorio, ma bisognava avere una modalità univoca di ascolto, nella duplice esigenza di raccogliere le domande e nella capacità di restituzione delle risposte che le istituzioni sanno dare”.

All’evento hanno partecipato, in videoconferenza, anche i questori delle città metropolitane, gli Ufficiali di collegamento ed i rappresentanti dei collaterali organi di Polizia di Berlino, Londra, Madrid e Parigi, città che sono già dotate di complessi sistemi di sicurezza, molto vicini a quello che sarà operativo da oggi a Roma.

Questi i 15 Distretti di pubblica sicurezza e i Commissariati sezionali:

  • 1° Trevi Campo Marzio (Borgo, Castro Pretorio, Celio, Esquilino, Palazzo di Giustizia, Prati, Rai, Trastevere, Viminale)
  • 2° Salario Parioli (Porta Pia, San Lorenzo, Università, Vescovio, Villa Glori)
  • 3° Fidene Serpentara 
  • 4° San Basilio (Sant’Ippolito)
  • 5° Prenestino (Porta Maggiore, Torpignattara)
  • 6° Casilino 
  • 7° San Giovanni (Appio Nuovo, Romanina, Tuscolano)
  • 8° Tor Carbone (Colombo)
  • 9° Esposizione (Spinaceto)
  • 10° Lido di Roma
  • 11° San Paolo
  • 12° Monteverde
  • 13° Aurelio
  • 14° Primavalle (Montemario)
  • 15° Ponte Milvio (Flaminio Nuovo)

ENNA. POLIZIA DI STATO. VIOLENZA SESSUALE SU DISABILE.

Enna: violenza sessuale su disabile, arrestato 39 enne

prelievo DNAHa approfittato della sua posizione di operatore socio sanitario per abusare di una donna disabile che gli era stata affidata.

L’uomo, un 39 enne di Enna, è stato arrestato dagli uomini della Squadra mobile di Enna a conclusione di un’indagine partita qualche giorno fa dalla denuncia della famiglia della ragazza che è venuta a conoscenza della gravidanza della figlia.

La ragazza era ospite da diverso tempo di una struttura sanitaria e il suo grave stato di salute è legato a una rara malattia genetica; questo ha escluso da subito la possibilità che la donna potesse aver dato il consenso ad un rapporto sessuale.

Dagli accertamenti sanitari la data presunta della violenza è riferibile al periodo di lockdown per il Covid19 e la straordinaria condizione di chiusura ha permesso agli investigatori di stringere il cerchio intorno a pochi individui a cui è stato, inoltre, prelevato del DNA.

Ieri mattina veniva convocato e ascoltato anche l’indagato, dipendente della struttura da due anni, che già dalle prime domande manifestava il suo stato di disagio ed una forte emotività nel raccontare quanto a sua conoscenza.

L’uomo incalzato dagli investigatori ha confessato la violenza sessuale avvenuta ad aprile scorso proprio quando la struttura era stata considerata zona rossa a causa dei diversi casi di Covid19.

Olivia Petillo

PALERMO. POLIZIA DI STATO. IL FINTO MORTO, I SOLDI VERI DELL’ASSICURAZIONE

Palermo: scoperta truffa alle assicurazioni con il finto morto

operazioneSEI Sei persone sono finite in manette a Palermo per una frode assicurativa e diversi sono gli indagati in stato di libertà che dovranno rispondere del concorso nei reati commessi e accertati nell’operazione “Lazzaro”.

La frode scoperta dalla Squadra mobile palermitana erano solo apparentemente complicata, ma in realtà semplice: bastava una polizza-vita stipulata da uno dei complici a favore di uno dei capi o dei componenti dell’organizzazione, il pagamento di alcune rate della polizza stessa e infine, dopo qualche mese, la finta morte dello stipulante.

La fase più delicata riguardava la creazione di finti ma credibilissimi certificati di morte completi in ogni loro dettaglio.

A volte veniva presentata la scheda di bordo relativa all’intervento del servizio 118 con l’indicazione precisa dei medici e del personale intervenuto che ne attestava il decesso.

In altri casi si usava l’inserimento, tra la documentazione, della Scheda Istat di morte, avente un numero di protocollo, rilasciata dall’Unità Sanitaria Provinciale di Palermo.

Altre volte la relazione del medico curante, corredata da timbro e numero di registro regionale.

Tutto contribuiva ad indurre in errore la compagnia assicurativa che, dopo l’iter burocratico, liquidava il beneficiario mentre il finto morto continuava a svolgere la propria abituale esistenza.

Il morto intanto apriva un conto corrente sul quale veniva depositato il premio per il quale, i componenti dell’organizzazione, avevano già stabilito la spartizione.

Ottenuta la liquidazione, il denaro subiva diversi passaggi e spostamenti per confondere le tracce e infine monetizzato in contanti.

In molti casi, questo denaro serviva per acquistare attività commerciali intestate a prestanome, completando l’attività di autoriciclaggio.

L’attività investigativa ha permesso di accertare la realizzazione di almeno 20 truffe assicurative, già liquidate o in procinto di esserlo, per un “giro d’affari” che ha fruttato all’organizzazione criminale quasi tre milioni di euro.

A questi si devono aggiungere i premi assicurativi che sono in procinto di essere liquidati perché sono state già dichiarate le false morti di altre persone, per una stima di circa cinque milioni di euro.

A chiusura delle indagini i poliziotti hanno sequestrato agli indagati beni mobili ed immobili, numerose attività commerciali, valori ed utilità economiche di considerevole entità.

PRATO. POLIZIA DI STATO. PUSHER ARRESTATI NELLA STAZIONE CENTRALE DI PRATO.

Prato: arrestati 13 spacciatori con l’operazione “Pusher”

Un gruppo di pusher avevano trasformato la zona della stazione centrale di Prato nella loro piazza di spaccio, portando degrado e microcriminalità, attivi a qualsiasi ora del giorno e della notte e del relativo via vai di clienti.

L’attività della banda di spacciatori è stata interrotta con l’operazione “Pusher” che ha portato all’esecuzione di 19 misure cautelari, delle quali 13 in carcere, 5 obblighi di dimora e un divieto di dimora con contestuale obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di altrettanti stranieri ritenuti responsabili del reato di commercializzazione di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa, iniziata nel settembre dello scorso anno, è stata condotta dalla Squadra mobile di Prato in collaborazione con il Servizio centrale operativo (Sco) della Direzione centrale anticrimine.

Nel corso delle indagini, condotte anche con operatori sotto copertura, sono stati registrati numerosi acquisti simulati di eroina e hashish, nonché decine di cessioni di droga poste in essere dagli indagati.

Un elevato numero di sanzioni amministrative è stato disposto nei confronti dei clienti assuntori, mentre diversi spacciatori sono stati arrestati in flagranza del reato di spaccio, con relativo sequestro di sostanze stupefacenti.

L’esecuzione delle misure cautelari ha coinvolto circa 70 operatori delle Squadre mobili di Prato, Firenze, Bologna e Pistoia, Sco, Gabinetto provinciale di Polizia scientifica, Unità cinofile della questura di Firenze, Reparto prevenzione crimine Toscana e Reparto volo di Firenze.

MILANO. POLIZIA DI STATO.SCOPERTO LABORATORIO PER TAGLIARE L’EROINA.

Milano: scoperto laboratorio per “tagliare” eroina, due arresti

drogaQuarto Oggiaro (Milano). In un box due cittadini marocchini “tagliavano” l’eroina .

Il forte odore di solventi chimici rilasciato da una Ford Fusion ha allarmato i poliziotti che hanno bloccato due nordafricani, regolari sul territorio nazionale, mentre trasbordavano eroina e sostanze chimiche tipicamente utilizzate per il taglio di sostanze stupefacenti.

L’attività di monitoraggio, da parte della Squadra mobile sull’utilizzo dell’auto che veniva parcheggiata distante dall’abitazione dei due marocchini, ha permesso di intervenire proprio quando i due, arrivati a bordo di una BMW, stavano prelevando dalla Ford un borsone pieno di droga.

Gli agenti sono riusciti a bloccare l’uomo con il borsone mentre l’altro che era rimasto a bordo della BMW si è dato alla fuga nel tentativo di far perdere le proprie tracce.

Il fuggitivo è stato arresto al termine di un inseguimento, prima a bordo delle auto e poi proseguito a piedi, dopo che la BMW ha finito la corsa contro una transenna.

Nel borsone i poliziotti hanno trovato 16 confezioni contenenti otto chili di eroina, mentre nella macchina, in un vano nascosto sotto il sedile del passeggero, sono stati trovati 1.150 euro in contanti, una bustina con alcuni grammi di sostanza da taglio, una pistola al peperoncino per autodifesa, un piccone, e diverso materiale da confezionamento.

droga

La perquisizione domiciliare ha confermato l’ipotesi che i due non fossero semplici “corrieri” della droga, ma trafficanti impegnati nel taglio e nello “spaccio di piazza”.

Nell’abitazione, nelle cantine e nel box di uno dei due marocchini, gli agenti hanno scoperto una vera e propria “raffineria” di eroina.

I poliziotti hanno trovato numeroso materiale per la lavorazione ed il taglio dell’eroina come sei frullatori, una bilancia, materiale da confezionamento, ma soprattutto 11 fusti in metallo contenenti ciascuno 25 chili circa di paracetamolo e caffeina oltre ad altri 14 chili di sostanza da taglio non ancora identificata e sette scatole di solventi chimici.