Mese: luglio 2020

NOVARA. SCOPERTA PSICO-SETTA ATTIVA NEL TERRITORIO DA 30 ANNI.

“Lui decide tutto. Lui decide chi puoi frequentare, dove puoi lavorare. Lui sceglie quali ragazze devono farlo divertire. Lui sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri “luoghi fatati”. Lui è Lui. Noi lo chiamiamo Lui o Il Dottore, perché non possiamo nominare il suo nome, non ci è concesso.

È stata una delle vittime che, con il suo agghiacciante racconto, ha portato la Squadra mobile di Novara e lo Sco (Servizio centrale operativo), a scoprire l’esistenza di una potente psico-setta, a cui capo c’era un uomo, ora 77enne, coadiuvato da alcune sue strette collaboratrici, definite delle vere e proprie aguzzine.

Il gruppo delle “bestie”, questo il nomignolo con il quale si chiamavano tra di loro, che aveva la base operativa nella provincia di Novara e diramazioni nella città di Milano e nel pavese, si è reso responsabili di numerosi reati in ambito sessuale, anche in danno di minori. 

L’indagine, durata oltre due anni e portata a compimento nella notte tra sabato e domenica, ha scardinato l’organizzazione criminale che, per oltre trent’anni, è riuscita a perseguire le proprie finalità delittuose, procurando alle vittime danni psicologici fino, in alcuni casi, alla permanente compromissione delle facoltà mentali. Nell’inchiesta sono state indagate 30 persone.

Le ignare vittime venivano reclutate grazie ad un centro psicologico ed una fitta rete di attività commerciali, tutte riconducibili alla setta, come due scuole di danza o una scuola di “Spada Celtica”, diverse erboristerie, una bottega di artigianato e una casa editrice.

Nessuno poteva ritenersi immune dal pericolo di immissione nell’organizzazione; anche ragazze dal livello culturale molto elevato ed apparentemente esenti da condizionamenti esterni, rischiavano di essere introdotte nella setta, qualora individuate come “prede”.

Questo perché l’organizzazione si serviva di psicologhe professioniste, a loro volta adepte, le quali, facendo leva su uno stato di fragilità emotiva delle “prede”, anche solo momentaneo, intraprendevano l’opera di indottrinamento ed inclusione.

Era previsto un preciso e dettagliato “schema”: le neofite venivano riempite di attenzioni, di premure e sottoposte ad un vero e proprio “lavaggio del cervello”.

In particolare le “prescelte”, generalmente giovani ragazze, anche adolescenti o addirittura bambine, venivano introdotte alla filosofia della setta ed iniziate a “pratiche magiche”: queste riguardavano, soprattutto, pratiche sessuali, spesso estreme e dolorose che servivano, nella logica impartita dal leader, ad annullare “l’io pensante”, “accendere il fuoco interiore” ed entrare in un “mondo magico, fantastico e segretissimo”. 

La setta finiva così per assorbire ogni aspetto della vita delle adepte, sia dell’ambito personale che familiare e quando anche i familiari non sottostavano alle volontà del “Dottore”, alle seguaci veniva imposto di tagliare ogni tipo rapporto con loro.

Il “Dottore” decideva inoltre l’indirizzo di studi, i corsi formativi o il lavoro che le ragazze dovevano effettuare, quasi sempre presso le attività commerciali legate all’organizzazione con il subdolo fine di vincolarle indissolubilmente.

Tutto questo determinava un vero e proprio isolamento dal mondo esterno che privava le vittime di ogni punto di riferimento, rendendole totalmente dipendenti dalla setta la quale, sebbene dannosa, costituiva a quel punto l’unico sostegno sia economico che morale.

Inoltre i membri dell’organizzazione dovevano versare delle quote che erano particolarmente esose nel caso di condizioni economiche agiate e spesso, i nuovi membri, venivano opportunamente scelti proprio fra persone facoltose.

Tutto è andato avanti sino a che una delle vittime è stata in grado di superare, in parte, i traumi derivati dalla frequentazione del gruppo, rompendo il muro di silenzio che avvolgeva questo impenetrabile mondo sommerso.

Le numerose perquisizioni e i sequestri sono stati eseguiti nelle prime ore di domenica dalla Squadra mobile di Novara e dallo Sco in collaborazione con le Squadre mobili di Torino, Milano, Genova, Pavia, Alessandria, Asti, Biella, Vercelli, Verbania e Aosta e degli equipaggi dei Reparti prevenzione crimine di Milano e Torino.

ALESSANDRIA. NON UNA DI MENO. CRITICHE ALL’AMMINISTRAZIONE SULLA VIVIBILITA’ IN CITTA’.

Non Una di Meno Alessandria 
Dall’Amministrazione misure superficiali, vogliamo un progetto a lungo termine per la vivibilità della città!



Con l’approvazione, da parte della Giunta Comunale, della delibera per la modifica della ZTL, l’amministrazione cittadina ha previsto la chiusura alle auto di alcune vie del centro storico andando – secondo le parole del sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco – “nella direzione di una vivibilità più ‘green’”.
Certo, sapere che le auto – forse – non attraverseranno più Corso Roma sfrecciando fa piacere, ma chi vorrebbe una città più pulita e a misura di persone non può di certo esultare: il provvedimento riguarda un totale di 17 vie, alcune delle quali chiuse solo in determinati tratti, ed è stato fatto (come tutti gli interventi sulla viabilità cittadina nell’ultimo ventennio) al di fuori di un progetto a lungo termine di città sostenibile.
Come già accaduto in passato, insomma, la chiusura al traffico di singole vie è un provvedimento puramente simbolico che non modifica la viabilità urbana.

Forse l’estate del covid19 ci farà assaporare il piacere di cenare all’aperto e di passeggiare senza preoccuparci di condividere la strada con le auto, ma solo in una ristretta zona della città, spesso raggiungibile solo con un mezzo proprio e a motore.
Forse i dehors aiuteranno i gestori dei locali a superare le difficoltà dei mesi di lockdown, ma sono previste all’interno di questi provvedimenti una reale diminuzione dell’uso dell’auto e una prospettiva di miglioramento dell’aria e della vita?
Purtroppo ci sembra evidente che non sia così.

Come ripetiamo a partire dall’avvio della campagna Alessandria SiCura, e come chiedono le oltre 1000 persone che hanno già aderito alla raccolta firme e quelle che stanno continuando a farlo, è necessario un progetto a lungo termine che coinvolga tutta la cittadinanza e ripensi completamente Alessandria in termini di vivibilità.
Occorre un piano per una città che abbia al primo posto la salute fisica e il benessere psicologico delle/i propri/e cittadine/i, non solo una strategia commerciale di emergenza, che disincentivi l’uso dell’auto a favore di mezzi pubblici e bici, e che crei spazi di socialità legati ad aree pedonali, ZTL e parchi.

Per migliorare Alessandria e la qualità dell’aria che respiriamo ogni giorno e rimettere al centro le persone anziché le automobili, torniamo a proporre:
– un’ area pedonale completamente libera dalle auto;
– un’ ampia ZTL con orario 8 – 20;
– una fitta rete di piste ciclabili sicure che colleghino i quartieri periferici e Spinetta Marengo alla ZTL e all’area pedonale; 
– la valorizzazione di Forte Acqui al Cristo con la messa a dimora in cinque anni di 800 alberi in grado di assorbire ogni anno 16 tonnellate di CO2
– un nuovo grande parco da 40 ettari agli Orti nella zona dell’Areoporto, in cui mettere a dimora in cinque anni 4000 alberi in grado di assorbire annualmente 80 tonnellate di CO2;- la Cittadella definitivamente libera dalle auto, con misure che facciano sempre rispettare il divieto di ingresso. 

Vogliamo cambiamenti reali e profondi, senza accontentarci di piccole modifiche superficiali e inefficaci!
Rivogliamo i nostri spazi, la nostra città, un ambiente sano per tutte e tutti.

Per questo continuiamo ad invitare cittadini e cittadine ad essere protagonisti/e della nostra città e a firmare la petizione disponibile qui:
https://casadelledonnealessandria.it/alessandria-si-cura/

ALESSANDRIA. NUOVI INFISSI PER IL PALAZZO COMUNALE.

Alessandria, 20 luglio 2020

Comunicato stampa

Nuovi infissi del Palazzo Comunale di Alessandria: prosegue la riqualificazione e il posizionamento

L’azione molto articolata di riqualificazione e restyling che in questo biennio ha visto “protagonista” il Palazzo Comunale di Alessandria merita di essere richiamata anche per una specifico ambito di interventi: quello degli infissi . Finestre e porte-balcone sono elementi fondamentali nelle costruzioni edili, ma trattandosi di un Palazzo storico di pregio – e pure di alto profilo istituzionale per essere il cuore del governo politico- amministrativo della Città e centro della vita di relazione locale e non solo… – questi elementi meritavano una particolare attenzione, nell’ambito della complessiva azione compiuta per il recupero estetico-strutturale del Palazzo . « Nel promuovere e seguire l’iter di complessiva riqualificazione del Palazzo Comunale – ha dichiarato l’Assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio Giovanni Barosini – d’intesa con il Sindaco, si è data la dovuta importanza anche agli aspetti di recupero, restauro, riqualificazione e, ove era necessario, rinnovamento integrale delle finestre e delle porte-balcone. Si tratta di un’azione ancora in corso e proprio in questi giorni si stanno posizionando gli infissi sulle facciate di piazza della Libertà e di via San Giacomo della Vittoria. In questo caso, abbiamo dovuto orientarci verso la sostituzione integrale dei serramenti che non potevano essere recuperati. Lo abbiamo fatto tramite specifico contratto di appalto e ponendo la massima attenzione per attuare interventi coerenti e armonici con l’insieme delle opere di riqualificazione compiute per il Palazzo Comunale. Proprio questo ritengo sia un punto fondamentale e che merita di essere sottolineato. Quando si pone mano ad un’opera complessiva di riqualificazione e restyling, ogni particolare deve essere considerato con l’opportuna attenzione poiché l’insieme del risultato potrà realmente essere armonico e “bello” se ogni elemento sarà stato trattato con cura e come se fosse – paradossalmente… ma fino a un certo punto – l’unico fattore che può determinare l’intera riuscita di un’opera. Credo che l’approccio che è stato impiegato nel caso della riqualificazione degli infissi esterni del Palazzo Comunale sia stato proprio questo: la volontà non solo di recuperare integralmente l’efficienza dei serramenti (anche dal punto di vista della tenuta e della coibentazione termica), ma anche l’adoperarsi con il massimo sforzo per l’appropriatezza del recupero o, in certi casi, del rinnovamento integrale.

La finalità, non può essere sottaciuta, è quella di contribuire a dare alle facciate del Palazzo Comunale quell’elegante sobrietà tipica del progetto iniziale di questo edificio che rientra a pieno titolo nei beni di prestigio del Patrimonio comunale. Mentre si sta proseguendo in questi giorni con il posizionamento degli infissi e mentre la cittadinanza può iniziare a gustare l’oggettivo arricchimento estetico-funzionale che, aggiungendosi a quanto già compiuto a livello strutturale e cromatico per le facciate, rende ancora più “attrattivo” e “attraente”, dopo tanti anni, il nostro Palazzo Comunale, desidero per un verso ringraziare la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria-Asti-Cuneo con cui abbiamo seguito e condiviso ogni scelta progettuale e operativa, anche per quanto riguarda la riqualificazione dei serramenti e, per altro verso, il Personale Comunale che, nelle diverse Direzioni, Servizi e Uffici ha reso possibile la concretizzazione anche di questo obiettivo progettuale, con efficienza per quanto riguarda la gestione dei crono- programmi e con dedizione, professionalità ed efficacia dal punto di vista dei risultati perseguiti ». L’Assessore Giovanni Barosini segnala infine che si sta anche lavorando per predisporre programmi e proget per migliorare anche l’accessibilità e l’inclusività del Palazzo comunale , in particolare sul fabbricato lato via Verdi, all’interno della Sala Consigliare. « Così pure – conclude l’ Assessore ai Lavori Pubblici e Patrimonio di Alessandria – ci stiamo occupando di portare celermente a compimento anche il nuovo impianto di illuminazione a luce “indiretta” sotto i portici del Palazzo Comunale. Anche questo elemento potrà certamente contribuire, non solo a implementare la sicurezza notturna, ma a far risaltare gli elementi voltati del portico appena restaurati e offrire un’immagine sempre più valorizzata, armonica ed efficiente dell’intero nostro Patrimonio cittadino ».

ALESSANDRIA. NOVE FERMI ED UN ARRESTO NEI CONFRONTI DEI COMPONENTI DELLA BANDA CHE RAPINAVA CENTRI COMMERCIALI.

Sono dieci i componenti delle maxi rapine.

Una fase dell'operazione dei carabinieri

I Carabinieri nel corso dei giorni scorsi hanno eseguito una maxi operazione che ha permesso di rintracciare ed arrestare i componenti di una banda dedita a furti in grossi centri commerciali e ipermercati. 9 fermati ed un arrestato, tutti di nazionalità rumena con età compresa tra i 20 e i 50 anni.

Le indagini erano partite dopo il furto avvenuto al Centro Commerciale Oasi di Tortona il 13 giugno scorso, quando dopo aver sfondato la vetrata di un’uscita di sicurezza, i malviventi si erano impossessati di telefoni cellulari per un valore di circa 20 mila euro minacciando di morte la guardia giurata e lanciandole contro bottiglie di vetro per garantirsi la fuga.

I fermati e l’arrestato sono stati rinchiusi nelle carceri di Monza e Busto Arsizio, mentre la donna in quello di Milano San Vittore. La banda è ritenuta responsabile anche della rapina del 15 giugno scorso al centro commerciale di Serravalle Scrivia, dove erano stati sottratti numerosi cellulari e di una decina di altri colpi messi a segno in Lombardia, oltre al furto di 4 auto e 3 targhe usate per commettere i reati.

PALERMO. LA CITTÀ RICORDA LE VITTIME DELLA STRAGE DI VIA D’AMELIO

Sono passati 28 anni ma il ricordo di quel giorno è ancora vivo in ognuno di noi. Il 19 luglio 1992 il giudice Paolo Borsellino fu assassinato a Palermo insieme ai poliziotti della sua scorta: Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina, Agostino Catalano e Vincenzo Li Muli. L’unico sopravvissuto fu Antonino Vullo che rimase gravemente ferito.

Quella domenica il magistrato stava andando a far visita alla madre, in via D’Amelio. Alle 16.58 l’esplosione di una Fiat 126, imbottita con 100 chili di tritolo, travolse il magistrato e i poliziotti di scorta, distruggendo decine di auto e provocando gravi danni agli edifici della via.

Il giudice aveva 51 anni, era stato nominato procuratore aggiunto di Palermo prendendo il posto del suo collega e amico Giovanni Falcone, anch’esso ucciso dalla mafia appena 57 giorni prima, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Oggi sul luogo della strage di via D’Amelio c’è un ulivo, piantato lì in ricordo delle vittime.

Anche quest’anno la questura di Palermo si raccoglie per rinnovare la memoria del sacrificio di coloro che hanno perso la vita in quella strage.

Questa mattina, alle 9.30, si è svolta la deposizione delle corone di alloro sulle tombe del giudice Borsellino e degli agenti Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Agostino Catalano, presso i cimiteri Santa Maria di Gesù e Santa Maria dei Rotoli di Palermo.

Alle 18.30, durante una cerimonia commemorativa che si è svolta presso l’Ufficio scorte della Questura, sono state deposte alcune corone di alloro in ricordo dei caduti.

Subito dopo, alle 19.30, sarà celebrata una messa in suffragio delle vittime, officiata dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Lorefice.

Alle 20.30 inizierà l’evento organizzato dalla Questura per ricordare i caduti nella strage. Sarà possibile seguire la diretta sulle pagine Facebook della questura di Palermo e dell’Agente Lisa.

Sarà un momento dedicato al ricordo, che si svolgerà proprio di fronte alla Questura, in Salita Antonio Manganelli.

L’evento, che sarà aperto dal saluto del questore di Palermo Renato Cortese e condotto dalla giornalista del Tg2 Manuela Moreno, avrà come colonna sonora le note suonate dall’orchestra del liceo musicale e coreutico “Regina Margherita”, diretta dal maestro Francesco Di Peri.

Si esibirà, inoltre, il coro formato dai bambini della scuola media statale “Sandro Pertini” e dell’istituto comprensivo “Giovanni Falcone” che intonerà la canzone “Siamo Capaci”, scritta da Roy Paci insieme a Giuseppe Anastasi, un canto di rinascita e speranza per il futuro della Sicilia.

Durante la serata l’attrice Pamela Villoresi leggerà un estratto dal libro “Ti racconterò tutte le storie che potrò”, di Agnese Borsellino e Salvo Palazzolo.

Anche Alessio Vassallo, che conosciamo per aver interpretato la serie televisiva “Il giovane Montalbano”, parteciperà all’evento. L’attore impersonerà il giudice Borsellino interpretando un passo dell’intervista marziana, insieme al giornalista Francesco Vitale, che l’ha scritta in collaborazione con il figlio del giudice, Manfredi Borsellino, vice questore della Polizia di Stato.

In programma anche la proiezione di un video realizzato dalla questura di Palermo in memoria dei caduti nella strage di via D’Amelio e un video saluto della cantante Giorgia.

Anche a Sestu (Cagliari), paese d’origine di Emanuela Loi, primo agente della Polizia di Stato donna caduta in servizio, c’è stata una cerimonia commemorativa in suo onore.

Alle ore 9.30, presso la cappella del cimitero, il cappellano provinciale della Polizia di Stato Eugenio Cocco, ha officiato una messa commemorativa alla presenza dei familiari della poliziotta e delle locali autorità civili.

Nel corso della mattinata, nel comune di Villamassargia (Carbonia-Iglesias), si è svolta una cerimonia di commemorazione delle vittime di mafia con l’inaugurazione di nuove vie della legalità, e tra queste, una è stata intitolata a Emanuela Loi.