ALESSANDRIA

ALESSANDRIA. MOVIDA LIBERI TUTTI: TRANSENNE AGLI ACCESSI E L’IMMANCABILE IMBUTO IN USCITA DA PIAZZETTA DELLA LEGA.

Alessandria contro l’eccesso di movida o disorganizzazione preventivata: l’imbuto creato in uscita da piazzetta della Lega che ha creato più di un pericolo per la salute e la sicurezza delle persone.

FOTO DI REPERTORIO

La notizia secondo cui il secondo sabato sera di libertà avrebbe messo a dura prova la sicurezza e la salute dei giovani frequentatori del centro cittadino era conosciuta da tutti: politica, amministratori, autorità e cittadini.

Nel secondo sera di sabato notte di libertà, il 30 maggio, l’accesso al centro, luogo della movida alessandrina, è stato recintato per consentire il controllo del numero di ingressi al centro città per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini.

Le transenne che hanno segnato l’ingresso e l’uscita dal centro della movida avrebbe dovuto in teoria garantire e regolare l’accesso e l’uscita, ma in realtà ha creato in uscita da piazzetta della Lega un enorme imbuto in cui decine di giovani sono rimasti ingorgati.

La decisione di utilizzare le transenne è stata presa durante la riunione del comitato ordine e sicurezza del 25 maggio, ma la responsabilità di questa decisione pare non la voglia nessuno.

La polizia municipale ha transennato il centro, ma il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco non era d’accordo a porre le limitazioni agli accessi e Palazzo Rosso ha ribadito che il comune non ha preso nessuna decisione in merito.

Fatto alquanto strano sempre che la città di Alessandria non sia governata dai marziani invece che dalla maggioranza uscita vincente alle elezioni comunali.

Dalla prefettura è stato specificato che nel comunicato del 25 era già tutto scritto, ma che era responsabilità della questura.

La comunicazione orfana della politica locale, che evidentemente non aveva alcuna voglia di assumersi la paternità di decisioni”impopolari” recitava: “Il Comitato per l’ordine e la sicurezza ha deciso che verranno adottati opportuni provvedimenti a carattere preventivo in sede di coordinamento tecnico presso la questura, sentite le associazioni dei commercianti ed esercenti”.

I motivi del provvedimento nella necessità di impedire gli assembramenti del primo sabato di libertà che intorno alle 23.00 ha richiesto l’intervento degli agenti.

Nel rimpallo delle responsabilità sembra di giocare una partita a ping pong, tutti contro tutti e nessuno e responsabile: “È stata una decisione tecnica hanno spiegato dalla prefettura mentre per il Comune tutto dipendeva da Palazzo Ghilini, dal quale invece è stata chiama in causa la questura, titolare dell’ordine pubblico.

Il giro del gioco dell’oca si conclude con le transenne che sono state posizionate dalla polizia municipale,con i funzionari della questura che erano in piazza, ma nessuno sa e chi dovrebbe sapere fa il verso delle tre scimmiette.

Il centro di Alessandria è stato recintato intorno alle 20,15 con le transenne a segnare i confini che portano al centro storico e alla movida: ingressi in via Milano e via dei Martiri, corso Roma per entrata e uscita, via San Lorenzo, vicolo Dell’erba e via Vochieri, via Alessandro III solo per l’uscita.

I volontari della polizia municipale a fare da guardia di frontiera per sorvegliare i “confini” della movida e le vie che portano ai bar del centro a cui potevano accedere non più di 350 persone, ma che a volere fare i conti della serva era praticamente impossibile contare quanta gente potesse entrare e uscire dal centro in mancanza di contapersone collegati tra loro a tutti gli accessi.

Buona la risposta e la dimostrazione di responsabilità dei giovani che hanno affollato la movida: mascherine e nessuna multa a parte l’episodio di un giovane che fermato in via dei Martiri sprovvisto della mascherina che si è rifiutato di andarla a prendere in macchina.

Sabato sera costato caro per il gagliardo giovanotto che all’invito del poliziotto di andarla prendere ha risposto: “Ce l’ho in macchina, ma non vado a prenderla, fatemi la multa” e così è stato, 400 euro di verbale oltre alle spese che dovrà pagare al suo avvocato difensore per assisterlo.