ALESSANDRIA

ALESSANDRIA. I TAGLI DELLA DISCORDIA.

Il consiglio comunale di Alessandria litiga sull’abbigliamento dei consiglieri di minoranza e fa slittare l’approvazione del piano di riequilibrio rischia di slittare a Ferragosto

foto archivio Quotidiano on line

I consiglieri comunali perdono tempo a discutere sulla Tav e prendono tempo sul documento contabile. 

Il sindaco è l’unico che può dichiararsi ottimista: “Ce la faremo in tempo”mentre resta in attesa del sì dei revisori.

La cronaca di un consiglio comunale da fantascienza: alle ore 18,05 circa inizia il Consiglio comunale che avrebbe dovuto discutere di 75 milioni di euro di tagli, che a futura memoria sarebbero dovuti durare fino al 2040, esattamente oltre 5 legislature lasciate in eredità dal “Conte” Cuttica di Revigliasco.

Ma che non sarebbe stata una seduta facile lo si è capito subito, Il presidente del consiglio comunale Emanuele Locci, (lista civica all’opposizione da destra alla giunta Cuttica come chi ha confermato lo stesso Locci qualche giorno fa), incalza immediatamente alcuni consiglieri di minoranza e maggioranza per l’abbigliamento con cui si sono presentati in consiglio comunale.

L’abbigliamento non consono con pantaloni corti e maglietta invece dei pantaloni lunghi e camicia non rispettano il protocollo e il regolamento. La discussione sulle mozioni a proposito della viabilità, ma del Piano di riequilibrio nessuna traccia, i revisori dei conti non hanno ancora approvato il documento più volte annunciato in commissione Bilancio.

Il sindaco spiega che: “non c’è nessun problema contabile, i revisori hanno chiesto altri documenti che noi abbiamo già preparato e che consegneremo in questi giorni”.

Il documento tratta nei dettagli i risparmi predisposti settore per settore, il collegio contabile dei controllori vuole sapere dove e come si risparmia. Uno per tutti i lavori pubblici, settore massacrato dai tagli,oppure «sul personale, come spiega il sindaco che indica come intendano razionalizzare il personale impiegato negli uffici. Un piccolissimo dettaglio che la giunta ha già in cassaforte e che non bloccherà la città per i prossimi vent’anni come accusa l’opposizione.

Non tagli o modifiche contabili,ma un piano di risparmi che pagheranno direttamente i dipendenti che gestiscono i servizi dell’ente.

I risparmi dovrebbero aggirarsi intorno ai 67 milioni già previsti oltre a altri tagli per otto milioni. Il sindaco Cuttica sostiene: “Sì ma non è detto che il riequilibrio non si possa ammorbidire. Il Piano viene approvato dal consiglio comunale, poi va al Ministero dell’Interno per poi essere approvato dalla Corte dei conti, altri comuni hanno atteso diversi mesi prima dell’approvazione definitiva. Quindi se in quei mesi come amministrazione riusciamo incassare più di Tari contrastando l’evasione ci porta ad avere conti meno rigidi. Il piano non è rigido come il dissesto che blocca la città: c’è un sistema di controllo semestrale. Come sindaco mi accollo il rischio e non lo metto addosso ai cittadini”.

Il 25% degli alessandrini non paga la tassa rifiuti.

La maggioranza sulle polemiche legate al riequilibrio aveva diramato un comunicato congiunto: “Non ci nascondiamo (Lega, Forza Italia, Siamo Alessandria e Fratelli d’Italia) e non abbiamo paura, vogliamo che Alessandria questa volta trovi la soluzione definitiva ai suoi problemi e con i revisori dei conti stiamo approfondendo aspetti non legati alle questioni meramente contabili. Di questo avevamo avvisato la commissione nella serata di lunedì”.

Alle 17 c’era più tempo per annullare la convocazione della commissione mentre il consiglio comunale proseguiva parlando di traffico con i Cinque stelle, sul blocco delle auto in centro e da parte della Lega con il capogruppo Lega,Evaldo Pavanello,un accorato appello alla Tav.

Insomma nei prossimi giorni e mesi ci sarà da divertirsi nel teatrino della politica alessandrina.