Mese: ottobre 2018

ALESSANDRIA. PAREGGIO CASALINGO DEI GRIGI CONTRO IL SIENA. UN PICCOLO PUNTO IN CLASSIFICA CHE POTEVANO ESSERE TRE

Alessandria – Siena 1-1
Marcatori: 39′ De Luca- 18′ Gliozzi

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Il Siena esce dal Moccagatta ancora una volta senza vincere, ma con un pareggio prezioso raggiunto affannosamente nel secondo tempo su calcio di rigore.

L’Alessandria pur se talvolta in affanno è riuscita a conquistare il vantaggio al 39° con De Luca per poi farsi raggiungere solo nel secondo tempo.

Il modulo preparato dai Grigi per l’occasione è il 3-5-2 come annunciato dal tecnico alla vigilia, con la novità di Sbampato e Sartore a destra dall’inizio, nella cerniera di destra a sinistra Agostinone e Panizzi, in attacco è la prima volta di De Luca e Santini insieme.

 

Mignani per il Siena sceglie il 4-3-3, Di Livio in avanti con Gliozzi e Aramu.

LA PARTITA

Alessandria pericolosa al 4’con Gatto che apre per Sartore, su cross da destra De Luca, sul fondo.

Al 10′ Gatto taglia per Panizzi, controllo a sinistra e traversone in mezzo, ma Contini anticipa.

Al 13′ il Siena è protagonista con un sinistro di Aramu dal limite, Cucchietti blocca senza problemi.

I centrali di difesa sbagliano al 21′ dando ad Aramu un occasione d’oro, ma il diagonale finisce sul fondo.

Gliozzi, poco dopo, in area controlla e gira, Cucchieti blocca.

Gatto per Panizzi a sinistra, sul suo cross interviene Santini, Russo intercetta e libera. affanno.

Grigi soffrono fino alla ripartenza con Sartore a destra, favorito da un lancio di Sbampato, cross è perfetto e di potenza De Luca svetta su tutti e gira di testa la palla alle spalle di Contini.

Inizio di ripresa faticoso, al 5′ il Siena conquista una punizione un metro oltre il limite, centrale.

Batte Aramu e palla alta sull’incrocio.

Al 18′ l’arbitro concede il rigore per un intervento di Sartore su Cianci.

Al 19′ Gliozzi trasforma il rigore portando il risultato in parità.

L’Alessandria potrebbe passare di nuovo in vantaggio al 25°con la ripartenza di Sartore a destra sul secondo palo per De Luca, che smorza di testa per Gatto.

Il capitano calcia sul fondo.

Per il Siena è Gerli a fallire la deviazione sottoporta.

Al 33′ spinta in area di Zanon su Sartore, protesta l’Alessandria, ma l’arbitro incredibilmente lascia correre.

I Grigi  potrebbero chiudere la partita con Sartore a destra,che passa palla per Talamo dentro l’area piccola che calcia alto.

BEVERINO. LA NOVESE PARTE FORTE E NE RIFILA SEI ALLO SPEZIA. LEVIS E ACCOLITI SI SPARTISCONO IL BOTTINO

Buona la prima per la Novese, 6 a 0 sullo Spezia con due triplette, rispettivamente di Levis (28′, 49′, 78′) e Accoliti (27′, 41′, 75′)

Dopo un pre-campionato preoccupante, le ragazze del mister Fossati erano chiamate oggi a rispondere presente è così è stato. Le biancocelesti nonostante i primi 20 minuti di sbandamento totale, riescono a rimettersi in riga e in 10 minuti infieriscono per ben 3 volte sul portiere avversario.

Il secondo tempo è di controllo totale per le 11 di Novi, aggiungono altri 3 gol al loro bottino e gestiscono palla fino allo scadere. Da segnalare un calcio di rigore per le spezzine, parato dalla numero 1 novese.

Soddisfatto il mister Fossati per il risultato, dichiara ai nostri microfoni “contento per il risultato, le ragazze hanno giocato bene ma alcune zone del campo devono essere ancora messe in quadro, il divertimento di sicuro non mancherà” .

Foto e articolo Andrea Amato

ROMA. LA DERIVA NAZIFASCISTA DEL GOVERNO GIALLO-VERDE: TUTTI I MIGRANTI DEPORTATI IN MASSA DA RIACE, BAMBINI STRANIERI ESCLUSI DALLE MENSE E NEGOZI ETNICI CON OBBLIGO DI CHIUSURA ALLE 21.

La Lega del ministro Matteo Salvini crolla nei sondaggi,dopo che solo pochi mesi fa veniva osannato e acclamato come un semidio da orde di ignoranti alla ricerca di affermazione di superiorità della razza.

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Lo staff di Matteo Salvini e lo stesso vicepremier e ministro ha così deciso di lanciare la campagna d’autunno contro lo straniero, il migrante, il nero come si fa contro le zecche, esattamente come il ministro da anni indica vergognosamente che non la pensa come lui. Perché chi non sta con Matteo Salvini, come chi non stava con Mussolini, Hiltler e il nazifascismo, è una “zecca rossa”, nera, verde, marrone o rosa non importa, rsta una zecca fastidiosa.

La campagna di odio che crea discriminazione, una campagna violenta che non risparmia nessuno: uomini, donne e bambini.  Una vergogna.

Il ricordo alle deportazioni nazifasciste è un obbligo morale nel paese che si è sempre distinto per civiltà e accoglienza.

La deportazione ordinata contro i migranti dal comune di Riace,con metodi che ricordano altre epoche, non per combattere l’illegalità, ma per mettersi di traverso e impedire qualsiasi politica di integrazione.
Una delibera del 9 ottobre, del ministero dell’Interno, ordina la chiusura di tutti i progetti legati all’immigrazione a Riace, il paese in prima linea e considerato modello di integrazione nel mondo.

Tutti i migranti che risiedono nel comune di Riace verranno trasferiti entro 60 giorni,ma non si sa dove e non si sa in quali condizioni. Forse saranno abbandonati per strada a disposizione della criminalità organizzata che potrà usarli per le attività illecite e a disposizione del ministro che potrà strumentalizzarli e additarli come migranti dediti alla delinquenza, allo stupro, alla rapina .

Il ministro vuole distruggere quanto di buono è stato fatto non solo a Riace,ma in tutta la penisola e l’Italia che da sempre è considerata un modello per l’integrazione viene smantellata.

La scusa l’ha fornita l’arresto del sindaco di Riace,Mimmo Lucano, anche se dopo l’arresto le accuse più gravi sono cadute poco importa nella strategia del ministro dell’odio razziale.
Il progetto del ministro è ormai evidentissimo: il ministro razzista vuole rendere tutti clandestini, creare un esercito di disperati per poter cavalcare l’odio che tanto gli sta fruttando in termini elettorali.
La società civile si ribellerà.

Gli ordini ingiusti non vanno eseguiti.

 

A fargli la sponda i maggiordomi grillini che, pochi mesi fa, dicevano che la loro presenza doveva salvare il paese dal fascismo e invece hanno aperto le porte e sdoganato il nazifascismo del vice premier diventando complici della peggiore politica xenofoba di estrema destra.

Il progetto di criminalizzazione del modello Riace è stato studiato nei minimi particolari dallo staff del ministro,Matteo Salvini, e  nei mesi scorsi il ministero aveva messo in dubbio, registrando anomalie, la gestione dei migranti del sindaco, Mimmo Lucano.

Nel provvedimento sono contestate 34 irregolarità: vanno dai bonus alle borse di lavoro, all’eccessivo uso dei permessi dei lungo permanenti, quei migranti che richiedono asilo e sono in condizioni di vulnerabilità.

In generale i progetti Sprar vengono rinnovati ogni tre anni: nel caso di Riace si parla del triennio 2017-2019, ma già dall’estate scorsa il Viminale aveva bloccato alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata dall’amministrazione locale.

Fonti del Viminale hanno reso noto che il 2018 il comune di Riace non ha ricevuto fondi e il 30 luglio scorso il sindaco era stato avvisato della revoca dei finanziamenti, diventata ufficiale all’inizio di questa settimana.

 

Contro lo smantellamento del modello  Riace sull’accoglienza Il comune prepara il ricorso  perché dietro quel modello di accoglienza c’è la sopravvivenza di un paese morente, ma rianimato dalla presenza dei migranti.

Le case vuote per ospitare gli stranieri e il mancato aggiornamento delle banche dati sono stati tra gli elementi più contestati dal Viminale.

Il comune di Riace non ha intenzione di piegarsi e prepara il ricorso al Tar che potrebbe sospendere la delibera.

IL NAZIFASCISMO CHE RITORNA ARROGANTE E PREPOTENTE COME 80 ANNI FA.

Altro fronte caldo nella guerra contro i migranti è stata aperta a Lodi dove oltre 200 bambini, tutti figli di stranieri sono stati tagliati fuori dal servizio mensa e scuolabus. Come accadde 80 anni fa con gli ebrei sono stati esclusi dai servizi scolastici, costretti a mangiare in stanze separate da quelle dei loro compagni italiani e a percorrere ogni mattina chilometri a piedi per raggiungere la scuola.

LODI, CON UN REGOLAMENTO FIRMATO DAL SINDACO LEGHISTA SARA CASANOVA, costringe le famiglie straniere a presentare un documento del paese d’origine che attesta l’assenza di proprietà e di beni.

Un foglio che le famiglie molto difficilmente potranno reperire nei paesi d’origine difficile da reperire, soprattutto in alcuni stati africani e sudamericani.

Spesso non è neppure sufficiente come testimonia la giornalista di PiazzaPulita ,  Micaela Farrocco che è andata nella città lombarda e ha intervistato le mamme che stanno lottando perché i loro bambini possano usufruire dei servizi come gli altri.

Ma il decreto sicurezza contiene anche un emendamento che prevedere “la chiusura entro le 21 dei negozietti etnici che per dirla con le parole squallide del ministro Salvini diventano ritrovo di spacciatori e di gente che fa casino”.

“Casino e spacciatori” come ha sottolineato il ministro in diretta facebook: “non è un’iniziativa contro i negozi stranieri ma per limitare abusi”

 
Contro l’iniziativa assurda e discriminatoria annunciata da Salvini si schiera Confesercenti che con Marco Bussoni,segretario generale della confesercenti nazionale dichiara: “Non si può fare una norma che discrimina determinati imprenditori rispetto ad altri. Chi ha un’attività commerciale ha diritti e doveri: il dovere di rispettare le regole e il diritto di restare aperti, sia che siano esercizi gestiti da stranieri, sia che siano esercizi gestiti da italiani”
Il Codacons, per bocca di Carlo Rienzi,ha posizioni più sfumato e parla di chiusura a dei “negozietti etnici” solo nei centri storici delle città italiane e in tutti quei casi in cui gli esercizi in questione
creino degrado: “Crediamo che in materia di commercio e sicurezza non sia corretto generalizzare. Tali negozi etnici sono molto utili ai consumatori, perché rimangono aperti più a lungo degli altri esercizi e commercializzano una moltitudine di prodotti di diverse categorie, consentendo ai cittadini di fare acquisti “last minute”. Certamente la loro apertura va vietata in tutti quei casi in cui gli esercizi in questione creino disordini, e in modo assoluto nei centri storici delle città, perché la loro presenza alimenta il degrado urbano e danneggia le bellezze artistiche come nel caso di Roma, dove alcune vie del centro sono state trasformate in suk”.

Al ministro Matteo Salvini chiediamo a quando la promulgazione delle nuove “Leggi razziali” per continuare a speculare sulla disperazione della gente, creare caos, malcontento, paura, rabbia, deviazione sociale e insicurezza dei cittadini nelle nostre città.

Matteo Salvini,leader della Lega,dopo 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali,continua a distinguersi con un linguaggio che ricorda la peggio destra razzista,xenofoba e violenta che la storia ricordi dopo l’ascesa al potere di Mussolini e Hitler. Ma Matteo Salvini fa il mestiere delle destre europee e mondiali: creare disagio, insicurezza, deviazione sociale e paura nella gente proponendo modelli un modello di protezione che non è protezione sociale, non risolve i conflitti, non colma i solchi della divisione, ma anzi inasprisce i rapporti sociali, aumenta l’ampiezza del solco e la distanza tra la gente, non risolve i conflitti sociali perché Matteo Salvini i conflitti deve cavalcarli per ottenere consenso elettorale. Non risolverli.

 

 

 

ALESSANDRIA.I METALMECCANICI DELLA PROVINCIA INVESTONO SU ANNA POGGIO ALLA GUIDA DELLA FIOM.

Il peso della guida della Fiom provinciale è stato affidato ad Anna Poggio, che succede a Mirko Oliaro.

Le foto sono riprese dal profilo facebook della Fiom Alessandria
Anna Poggio guida non solo il sindacato che è storicamente l’espressione delle lotte per i diritti dei lavoratori, ma il sindacato che più di ogni altro si è impegnato nella lotta contro l’intransigenza e l’arroganza padronale, che dall’affare FIAT di Sergio Marchionne a Confindustria ha messo in discussione la dignità delle conquiste degli anni ’70, lo statuto dei lavoratori e il contratto nazionale.
La sfida che la aspetta passa per un nuovo modello di industria e di fabbrica che dopo l’era della globalizzazione torna a guardare con interesse la localizzazione territoriale della fabbrica.
Il sindacato chiamato ad una nuova sfida dentro e fuori le fabbriche definite non senza un po di retorica “fabbriche 4.0” che non ne definisce i contorni e i confini sull’uguaglianza e i diritti dei lavoratori,ma piuttosto un modello di “nuova fabbrica” che nella sfida ai mercati si affida alla mobilità dei lavoratori, alla digitalizzazione, al precariato diffuso con contratti a tempo, spesso affidati alle agenzie di lavoro interinale.
Anna Poggio è il nuovo segretario provinciale di Fiom Cgil, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil.
La sua candidatura è stata proposta dal segretario uscente Mirko Oliaro e dalla segreteria al congresso della categoria alla Casa di Quartiere di Alessandria.
Anna Poggio diventa segretaria di un sindacato “sano” con i bilanci a posto ed un numero di iscritti in controtendenza con i dati nazionali dei sindacati negli ultimi anni  e sostanzialmente in tenuta.
La sfida che Anna Poggio ha davanti a se è impegnativa perché deve riscrivere il ruolo del sindacato in un mondo del lavoro in continua evoluzione, stesse difficoltà che dovranno affrontare i delegati e i sindacalisti nelle fabbriche per continuare a rappresentare i lavoratori, condividerne i bisogni, le aspettative e la difesa dei diritti.
Mirko Oliaro nella relazione finale di fronte ai 94 delegati da tutto il territorio ha spiegato che: “La provincia di Alessandria, la seconda in Piemonte per presenza industriale, è rappresentativa del preoccupante cambiamento in atto nel Paese”.
La vicenda “Bulgari” insegna:  un’azienda moderna, internazionale, afferente all’idea di standardizzazione del prodotto. Altro non è che la concezione di Azienda-Mamma che fornisce tutte le risposte necessarie. Un’azienda che “coccola” i dipendenti, li forma, fornisce servizi, fidelizza clienti ma anche dipendenti. E fiacca sul nascere le proteste”.
Le”multinazionali modello” scaricano sulle piccole aziende “le proprie inefficienze”, aziende piccole che tagliano “salari e diritti” per risparmiare.

Il ruolo del sindacato è recuperare il divario tra lavoratori assunti a tempo indeterminato e quelli somministrati, con contratti in scadenza, gli stranieri, le sacche di lavoratori che non sono “sindacalizzati”, non sono rappresentati.

Il sindacato dei metalmeccanici della Fiom devono necessariamente riprendere le fila della contrattazione nazionale, fornire servizi, lavorare unitariamente nel sindacato confederale, la Cgil, di cui Fiom pur essendone una parte importante ha sempre lavorato in maniera  autonoma, a volte mettendosi in contrapposizione.
La parola d’ordine del congresso era “Uguaglianza”.
Il congresso concluso con l’intervento di  Luigi Caposano esponente della Fiom Nazionale:” Non è vero che il sindacato è in crisi, ma dobbiamo porci delle domande, capire dove passa la fatica e lo sfruttamento, senza paura di mostrarci per quel che siamo, un sindacato a vocazione maggioritaria”.

TORINO. STUDENTI IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO: DI NUOVO FISCHIA IL VENTO.

Studenti in piazza contro il governo del finto cambiamento bruciano manichini di Salvini e Di Maio

Torino, denunciate due ragazze. A Napoli protestano studenti e migranti. Roma corteo in marcia per raggiungere il ministero dell’Istruzione. Le mobilitazioni contro il governo e per la sicurezza delle scuole in 50 città.

Si scandalizza Matteo Salvini, inorridisce davanti al falò che lo raffigura e hce dovrebbe ricordargli quando il feticcio sul falò era Laura Boldrini alla quale augurava di essere violentata e bruciata come una strega.

Il falò dei due manichini al governo che si sono distinti per la rozzezza con la quale hanno trattato argomenti che meritavano ben altra sensibilità.

I vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati bruciati in piazza  dagli studenti durante la manifestazione a Torino. Hanno urlato slogan contro il governo del finto cambiamento che regala soldi ai ricchi e taglia le spese per l’edilizia scolastica, la messa in sicurezza degli edifici scolastici e toglie risorse al diritto allo studio.

I lampioni di piazza Castello sono stati coperti con le foto dei due vice premier, Salvini e Di Maio, con il volto imbrattato di vernice rossa.

Matteo Salvini, ma non si capisce bene se in veste di vice premier,minsro dell’interno, oppure di leader della Lega, oppure nei panni di ispiratore della volontà di violentare la allora Presidente della Camera,Laura Boldrini, per poi darle fuoco nella pubblica piazza come una strega ha polemizzato su Twitter: “È una cosa schifosa, avrebbero bisogno di molte ore di educazione civica”, quella che evidentemente lo smemorato del Viminale non ha mai studiato.

Gli studenti si sono mobilitati, il 12 ottobre, in 50 città italiane.

La manifestazione di Torino è stata organizzata dal Kollettivo Studenti Autorganizzato da Laboratorio Studentesco, e ha portato in strada circa 400 giovani.

Nel mirino dei motivi della manifestazione lo stato in cui versano gli istituti e il sistema dell’alternanza scuola-lavoro, giudicato “una forma di sfruttamento”. Gli studenti giunti davanti agli uffici del ministero dell’Istruzione, in corso Vittorio,hanno dato fuoco a una telecamera di cartone, sorretta da una pila di mattoni: “Sono quelli che rischiano di caderci sulla testa tutti i giorni”, hanno raccontato in coro gli studenti, “e le telecamere sono quelle che vogliono mettere in ogni scuola per controllarci”.

MATTEO SALVINI NEL SUO TWITT CONTRO GLI STUDENTI CHE HA PARAGONATO A FIGLI DI PAPA’:

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Matteo Salvini

@matteosalvinimi

Questi “democratici” studenti, coccolati dai centri sociali e da qualche professore,avrebbero bisogno di molte ore di educazione civica.
Forse capirebbero che BRUCIARE in piazza il manichino di Salvini,e di chiunque altro,o appenderne ai lampioni le immagini è una cosa schifosa.

LA QUESTURA HA IDENTIFICATO E DENUNCIATO DUE ATTIVISTE DEL CENTRO SOCIALE ASKATASUNA

L’accusa è di aver dato fuoco ai manichini che rappresentavano Salvini e Di Maio e per questo motivo sono state denunciate due ragazze di 17 e 18 anni, attiviste del centro sociale Askatasuna.

Le due studentesse, identificate dalla polizia, devono rispondere di vilipendio alle istituzioni e accensione di fumogeni.

Napoli, gridavano “basta Salvini” durante un corteo formato da migranti e studenti partito da piazza Garibaldi. In testa un gruppo di stranieri portavano uno striscione che recita: “Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa un dovere”.

Roma, studenti in marcia per raggiungere il ministero dell’Istruzione con uno striscione ad aprire il corteo con scritto: “Governo del cambiamento? Repressione e sfruttamento. Riprendiamoci il futuro! Studenti romani in lotta!”. Tra gli studenti che ahnno manifestato un gruppo molto numeroso ha indossato una bandana rossa con la scritta “Agitiamoci”.

Anche a Roma gli studenti hanno sfogato la loro rabbia abbattendo un muro costruito con scatole di cartone,  su cui sono state messe le foto di tutti i ministri del governo M5s-Lega,  che è stato successivamente abbattuto con un gesto simbolico dal corteo: “abbiamo distrutto il muro della paura, della vergogna e del razzismo che è stato costruito da questo governo”.

Palermo,sotto la pioggia gli studenti sono scesi in strada invadendo il centro città dietro uno striscione: “Il vero cambiamento è diritto allo studio per tutti”. Sono seguiti gli slogan: “Occupiamo la città”, “La lotta non ci fa paura”.

Bari, molto partecipata e sentita la manifestaziione di bari con 3 mila studenti che hanno aderito alla manifestazione per chiedere una “carta di cittadinanza studentesca” e protestare contro la manovra finanziaria che “ignora i problemi degli studenti, non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio, né per la qualità della formazione o della ricerca”.

Il corteo è partito da piazza Umberto e si è diretto verso la sede della Regione Puglia, in via Capruzzi.

La manifestazione è stata promossa da Rete della Conoscenza Puglia, Link e Unione degli Studenti.