Mese: ottobre 2018

CATANZARO. “NDRANGHETA”: SEQUESTRATE VILLE, ATTIVITA’ IMPRENDITORIALI, APPARTAMENTI E AUTOMOBILI PER 14 MILIONI DI EURO

Catanzaro, 17 ottobre 2018
LA GUARDIA DI FINANZA HA SEQUESTRATO BENI PER UN VALORE DI
OLTRE 14 MILIONI DI EURO NEI CONFRONTI
DI SOGGETTI ORGANICI E/O CONTIGUI A
COSCHE DI “’NDRANGHETA” DEL DISTRETTO
DI CATANZARO.

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I FINANZIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI CATANZARO,
COORDINATI DAL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA, DOTT. NICOLA
GRATTERI, DAI PROCURATORI AGGIUNTI, DOTT. VINCENZO LUBERTO E
DOTT. VINCENZO CAPOMOLLA, E DAI SOSTITUTI PROCURATORI, DOTT.
CAMILLO FALVO, DOTT. ELIO ROMANO E DOTT. PASQUALE
MANDOLFINO, HANNO DATO ESECUZIONE, CON IL SUPPORTO DEL
SERVIZIO CENTRALE INVESTIGAZIONE CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
(S.C.I.C.O.) DI ROMA, A SEI DISTINTI PROVVEDIMENTI DI SEQUESTRO
DI BENI PER UN VALORE DI OLTRE QUATTORDICI MILIONI DI EURO,
EMESSI DAL TRIBUNALE DI CATANZARO SU RICHIESTA DI QUESTA
PROCURA DISTRETTUALE. TRA I BENI SOTTOPOSTI A SEQUESTRO CI
SONO, TRA GLI ALTRI, 34 FABBRICATI, 9 ATTIVITA’ IMPRENDITORIALI,
16 APPARTAMENTI, 2 VILLE LUSSUOSE, 40 TERRENI E 22 VEICOLI.
LE MISURE PATRIMONIALI HANNO RIGUARDATO COMPLESSIVAMENTE
SEDICI TRA ESPONENTI DI SPICCO ORGANICI E/O SOGGETTI
CONTIGUI ALLE COSCHE DI ‘NDRANGHETA DEI “CERRA-TORCASIOGUALTIERI”
E DEI “GIAMPA’” DI LAMEZIA TERME (CZ), “GALLACEGALLELLI”
DI GUARDAVALLE (CZ), “ANELLO” DI FILADELFIA (VV) E
NEI CONFRONTI DI UN SOGGETTO DI AMANTEA (CS) CONDANNATO
PER SCAMBIO ELETTORALE POLITICO-MAFIOSO.

LE INDAGINI PATRIMONIALI CONDOTTE DAGLI INVESTIGATORI
DELLE FIAMME GIALLE HANNO CONSENTITO DI RICOSTRUIRE IN
CAPO AL PROPOSTO UN NOTEVOLE COMPLESSO PATRIMONIALE IL
CUI VALORE È RISULTATO SPROPORZIONATO RISPETTO AI REDDITI
DICHIARATI.
TRA I BENI IN SEQUESTRO FIGURA IL 50% DELLA STRUTTURA
IMMOBILIARE IN PRECEDENZA ADIBITA ALLA CASA DI CURA “PAPA
GIOVANNI XXIII” DI SERRA D’AIELLO (CS).
IL PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO HA RIGUARDATO ANCHE UNA
LUSSUOSA VILLA UBICATA AD AMANTEA (CS), UN BAR SITUATO
ANCH’ESSO AD AMANTEA NEI PRESSI DEL POLO SCOLASTICO, UNA
GROSSA AZIENDA AGRICOLA CON SEDE A CLETO (CS), UNDICI
FABBRICATI DISLOCATI AD AMANTEA ED ALTRI DUE A CLETO (CS),
TRENTADUE TERRENI AGRICOLI TUTTI SITI NEL COMPRENSORIO DI
CLETO (CS), TRE AUTOVEICOLI DI CUI UNO DI LUSSO, DUE POLIZZE
ASSICURATIVE E DIVERSI RAPPORTI BANCARI E FINANZIARI, IL
TUTTO PER UN VALORE COMPLESSIVO STIMATO IN OLTRE NOVE
MILIONI DI EURO.
 TROVATO LUIGI, CONTIGUO ALLA COSCA DI ‘NDRANGHETA
GIAMPA’ DI LAMEZIA TERME (CZ).
IL PREDETTO, NEL LUGLIO 2013, ERA STATO INDAGATO NELLA
NOTA OPERAZIONE DI POLIZIA CONVENZIONALMENTE
DENOMINATA “PERSEO”, PERCHE’ RITENUTO RESPONSABILE DI
ASSOCIAZIONE MAFIOSA, VIOLAZIONI IN MATERIA DI ARMI E
CONCORSO IN OMICIDIO, AVENDO CONTRIBUITO A FORNIRE
APPOGGIO LOGISTICO PER LA REALIZZAZIONE DI UN’AZIONE
CRIMINOSA; VENIVA POI ARRESTATO NELLA CD. OPERAZIONE
PERSEO PER DETENZIONE E PORTO D’ARMI CON L’AGGRAVANTE
MAFIOSA.
ALL’ESITO DEL RELATIVO PROCEDIMENTO, IN UN PRIMO MOMENTO
VENIVA ASSOLTO PER NON AVER COMMESSO IL FATTO.
SUCCESSIVAMENTE, A SEGUITO DEL RICORSO DELLA PROCURA
DELLA REPUBBLICA DI CATANZARO, VENIVA CONDANNATO A
QUATTRO ANNI DI RECLUSIONE PER ILLECITA DETENZIONE DI
ARMI, AGGRAVATA DALL’AVER FAVORITO LA CRIMINALITA’

ORGANIZZATA. SENTENZA ANNULLATA DALLA CORTE DI
CASSAZIONE, CON RINVIO ALLA CORTE DI APPELLO PER UNA
NUOVA VALUTAZIONE DELLE DICHIARAZIONI DEI COLLABORATORI
DI GIUSTIZIA; ATTUALMENTE È SUB JUDICE PER TALE REATO.
IL PROPOSTO, UNITAMENTE AI FRATELLI ED AL CONIUGE, ERA
STATO, ALTRESÌ, INDAGATO PER IL REATO DI INTERPOSIZIONE
FITTIZIA DI BENI, A SEGUITO DELLA COSTITUZIONE DI UNA
SOCIETÀ, SOTTOPOSTA A SEQUESTRO NEL MAGGIO 2018, LA CUI
ATTIVITÀ ERA DI FATTO RICONDUCIBILE A LUI E AGLI ALTRI SUOI
FRATELLI.
LE ATTIVITA’ SVOLTE DAI FINANZIERI DEL NUCLEO DI POLIZIA
ECONOMICO-FINANZIARIA DI CATANZARO HANNO PERMESSO DI
RICOSTRUIRE IN CAPO AL PROPOSTO UN NOTEVOLE COMPLESSO
PATRIMONIALE IL CUI VALORE È RISULTATO SPROPORZIONATO
RISPETTO AI REDDITI DICHIARATI.
IL PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO HA RIGUARDATO
COMPLESSIVAMENTE DICIASSETTE FABBRICATI UBICATI IN
LAMEZIA TERME (CZ), TRE FABBRICATI IN PIANOPOLI (CZ),
QUATTRO TERRENI SITI A LAMEZIA TERME, UN TERRENO SITO IN
PIANOPOLI, UN BAR UBICATO IN UNA ZONA CENTRALE DI LAMEZIA
TERME, TRE SOCIETA’ CON SEDE A LAMEZIA TERME OPERANTI NEL
SETTORE DELLE AUTO, E DIVERSI RAPPORTI BANCARI E
FINANZIARI, IL TUTTO PER UN VALORE COMPLESSIVO STIMATO
SUPERIORE A UN MILIONE E MEZZO DI EURO.
 ORIGLIA DOMENICO DI GUARDAVALLE (CZ) E MALLAMACE
FRANCESCO DI VIBO VALENTIA.
IL PRIMO DEI DUE ERA STATO COINVOLTO NELLA NOTA
OPERAZIONE DI POLIZIA DENOMINATA “ITACA-FREEBOAT”,
CULMINATA NEL MESE DI LUGLIO 2013 CON L’ARRESTO DI 25
SOGGETTI, RITENUTI AFFILIATI OVVERO FIANCHEGGIATORI DELLA
COSCA GALLACE/GALLELLI OPERANTE IN GUARDAVALLE,
BADOLATO E SU TUTTA LA FASCIA DEL BASSO IONIO
CATANZARESE.
ORIGLIA DOMENICO ERA STATO, ALTRESI’, COINVOLTO
NELL’OPERAZIONE DI POLIZIA DENOMINATA “MYTHOS” E

ALL’ESITO DEL RELATIVO PROCEDIMENTO PENALE ERA STATO
CONDANNATO DAL TRIBUNALE COLLEGIALE DI VELLETRI (RM) A
DODICI ANNI E NOVE MESI DI RECLUSIONE, PERCHE’ RITENUTO
COLPEVOLE, TRA L’ALTRO, DI ESTORSIONE AGGRAVATA DAL
METODO MAFIOSO.
MALLAMACE FRANCESCO, INVECE, NEL GIUGNO DEL 2008 ERA
STATO TRATTO IN ARRESTO NELL’AMBITO DELLE OPERAZIONI DI
POLIZIA DENOMINATE “DOMINO” ED “EFFETTO DOMINO” CHE
AVEVANO RIGUARDATO LA COSCA “ANELLO” DI FILADELFIA (VV).
PER I FATTI CHE LO AVEVANO VISTO COINVOLTO, ALL’ESITO DEL
PROCEDIMENTO PENALE, NELL’OTTOBRE 2012, MALLAMACE
VENIVA CONDANNATO DALLA CORTE DI APPELLO DI CATANZARO
A QUATTRO ANNI E DIECI MESI DI RECLUSIONE PERCHE’ RITENUTO
COLPEVOLE DI ESTORSIONE AGGRAVATA DAL METODO MAFIOSO.
LE INDAGINI PATRIMONIALI CONDOTTE DAI FINANZIERI DEL
G.I.C.O. DEL NUCLEO DI POLIZIA ECONOMICO-FINANZIARIA DI
CATANZARO HANNO CONSENTITO DI RICOSTRUIRE IN CAPO AI
PROPOSTI UN NOTEVOLE COMPLESSO PATRIMONIALE IL CUI
VALORE È RISULTATO SPROPORZIONATO RISPETTO AI REDDITI
DICHIARATI.
I PROVVEDIMENTI DI SEQUESTRO HANNO RIGUARDATO
COMPLESSIVAMENTE UN FABBRICATO UBICATO IN GUARDAVALLE
(CZ), UNA DITTA OPERANTE NEL SETTORE DEI LEGNAMI CON SEDE
IN SANT’ONOFRIO (VV) E CON UNITA’ LOCALE IN VAL DI CHIANA
(AR), CINQUE AUTOMEZZI E DIVERSI RAPPORTI BANCARI E
FINANZIARI, IL TUTTO PER UN VALORE COMPLESSIVO STIMATO
SUPERIORE A UN MILIONE DI EURO.
SEMPRE NELL’AMBITO DELL’AZIONE SVOLTA DALLA PROCURA DELLA
REPUBBLICA – D.D.A. DI CATANZARO DI AGGRESSIONE AI BENI DEI
SOGGETTI LEGATI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA, I FINANZIERI
DEL GRUPPO DI LAMEZIA TERME HANNO, INOLTRE, ESEGUITO DUE
PROVVEDIMENTI DI PREVENZIONE RIGUARDANTI
COMPLESSIVAMENTE 13 TRA CAPI ED ESPONENTI DI SPICCO DELLA
COSCA “CERRA – TORCASIO – GUALTIERI” DI LAMEZIA TERME (CZ) E,
SPECIFICATAMENTE, NEI CONFRONTI DEI CAPI STORICI E CARISMATICI

CERRA NINO E CERRA TERESINA, CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA
PER ART. 416 BIS ED ALTRO A SEGUITO DELLA CD. OPERAZIONE
CHIMERA, OLTRE CHE DEI LORO FIGLI E NIPOTI, GRAN PARTE DEI
QUALI PARIMENTI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA NELLA MEDESIMA
OPERAZIONE, OVVERO COINVOLTI NELLA SUCCESSIVA ‘OPERAZIONE
CRISALIDE’.
IL SEQUESTRO DISPOSTO DAL TRIBUNALE DI CATANZARO È GIUNTO
AL TERMINE DI COMPLESSE ED ARTICOLATE INDAGINI DI POLIZIA
ECONOMICO-FINANZIARIA, ISTITUZIONALMENTE SVOLTE DALLA
GUARDIA DI FINANZA.
I MIRATI ACCERTAMENTI PATRIMONIALI E REDDITUALI DELLE
FIAMME GIALLE HANNO DIMOSTRATO LA NETTA SPROPORZIONE DEI
BENI SEQUESTRATI RISPETTO AI REDDITI LECITI DICHIARATI ED AL
TENORE DI VITA MANTENUTO DAGLI INDIZIATI, RICOSTRUITO DAL
1979.
I BENI POSTI IN SEQUESTRO, DEL VALORE DI OLTRE DUE MILIONI E
MEZZO DI EURO, SONO COSTITUITI DA:
 15 APPARTAMENTI E UNA LUSSUOSA VILLA CON PISCINA A
LAMEZIA TERME;
 UN APPARTAMENTO UBICATO NELLA PROVINCIA DI FIRENZE;
 3 TERRENI AGRICOLI, DI CUI 2 COLTIVATI A VIGNETO;
 INTERO COMPENDIO AZIENDALE DI UN’ATTIVITÀ COMMERCIALE DI
ABBIGLIAMENTO, CON SEDE NELLA PROVINCIA DI FIRENZE;
 INTERO COMPENDIO AZIENDALE DI UN’ATTIVITÀ COMMERCIALE DI
PRODOTTI LATTEARI A LAMEZIA TERME;
 INTERO COMPENDIO AZIENDALE DI UN’ATTIVITÀ
IMPRENDITORIALE A LAMEZIA TERME NEL SETTORE DEL
MOVIMENTO TERRA;
 QUOTE DI UNA SOCIETÀ OPERANTE NEL SETTORE DEI “CALL
CENTER”;
 QUATTORDICI AUTOVEICOLI (10 AUTOVETTURE E 4 MOTOCICLI);
 UN ACQUASCOOTER.

LE ATTIVITÀ ODIERNE DI AGGRESSIONE PATRIMONIALE, COORDINATE
E DIRETTE DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CATANZARO,
SONO STATE FINALIZZATE ALL’INDIVIDUAZIONE ED
ALL’APPRENSIONE DEI PATRIMONI ILLECITI CONSEGUITI DA PARTECIPI
OVVERO DA APPARTENENTI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA,
MEDIANTE I PROVENTI DELLE SVARIATE ATTIVITA’ CRIMINALI
COMPIUTE NEL TEMPO. LE STESSE SONO STATE ESEGUITE, IN MODO
COORDINATO ED ORGANICO, DAI REPARTI DELLA GUARDIA DI
FINANZA OPERANTI NEL DISTRETTO DI CATANZARO CON IL
FONDAMENTALE AUSILIO DELLA COMPONENTE SPECIALISTICA DELLO
S.C.I.C.O. DELLA GUARDIA DI FINANZA DI ROMA.

CASERTA. CONTRABBANDO DI SIGARETTE A MONDRAGONE.

Caserta, 16 ottobre 2018
ESEGUITE 10 MISURE CAUTELARI PERSONALI – NEUTRALIZZATA L’INTERA
ORGANIZZAZIONE CHE GESTIVA LA VENDITA DI SIGARETTE DI
CONTRABBANDO A MONDRAGONE.
LA COMPAGNIA DI MONDRAGONE HA PROCEDUTO ALL’ARRESTO DI 10 SOGGETTI (DI CUI 7 RECLUSI IN CARCERE E 3 RISTRETTI AI DOMICILIARI) APPARTENENTI A
UN’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA AL TRAFFICO E ALLA RIVENDITA AL
DETTAGLIO DI TABACCHI LAVORATI ESTERI PRESSO I CC.DD. “PALAZZI CIRIO” DI
MONDRAGONE E SUL LITORALE DOMIZIO.

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Questa mattina, al termine di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Mondragone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli che ha disposto l’applicazione di 10 misure cautelari personali (7 custodie in carcere e 3 arresti domiciliari) nei confronti dei componenti di un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri con base operativa nel comune di Mondragone.
I soggetti destinatari dell’ordinanza sono gravemente indiziati di aver costituito e fatto parte di un’organizzazione criminale che ha gestito per anni, almeno dal 2015 ad oggi, la piazza di vendita di sigarette di contrabbando sita in Mondragone, ed in particolare presso i cc.dd. “Palazzi Cirio”, zona socialmente degradata, seppur centrale, per la forte concentrazione di soggetti, per lo più stranieri, anche irregolari, dediti ad attività illecite.
L’indagine, iniziata a novembre 2016 e denominata “SMOKE PALACE II”, è stata coordinata e diretta dalla Procura Distrettuale partenopea ed ha permesso l’individuazione di una ramificata ed agguerrita consorteria criminale gestita da una famiglia di contrabbandieri italiani residenti in Mondragone che ha operato in situazione di sostanziale monopolio nella minuta vendita di sigarette di contrabbando in quel Comune e nelle zone limitrofe. Le attività tecniche e i numerosissimi servizi di appostamento e pedinamento hanno consentito l’effettuazione di decine di interventi repressivi e la ricostruzione analitica e puntuale delle responsabilità e dei ruoli ascrivibili ai singoli indagati.
In particolare, le indagini hanno dimostrato come nel 2015, a seguito di forti contrasti per il controllo del traffico delle sigarette di contrabbando, si è avuta una scissione
nell’organizzazione all’epoca predominante sul territorio con la costituzione di un nuovo gruppo criminale composto dagli odierni indagati che hanno assunto il controllo delle locali piazze di vendita.
In particolare DI ROSA Nicola, nato a Formia (LT) il 02.07.1987 e residente in Mondragone, è accusato di aver assunto da quel momento il ruolo di capo indiscusso del contrabbando locale facendosi coadiuvare nella sua attività illegale da due suoi fratelli (Sebastiano ed Antonio) e dal padre Corrado per organizzare i punti di vendita, curare il trasporto delle sigarette e sorvegliare la zona di influenza al fine di eludere eventuali controlli delle Forze di Polizia. Al loro servizio anche una rete di venditori che hanno assicurato la continuità nella cessione al dettaglio.
Dagli approfondimenti investigativi è emerso che il gruppo criminale operava con
determinazione e spregiudicatezza nel rivendicare il controllo del territorio tanto da intimidire e minacciare direttamente anche un finanziere che aveva la disponibilità di un appartamento in uno dei “Palazzi Cirio”.
L’organizzazione ha infatti operato prevalentemente presso quella zona che, per la sua
particolare ubicazione, consente di monitorare facilmente le vie di accesso e quindi di verificare costantemente l’eventuale presenza di autovetture delle Forze di Polizia al fine di scongiurare sequestri a sorpresa della merce in vendita.
Ciò nonostante, indagine durante, su indicazione dei magistrati inquirenti, è stata operata una costante pressione repressiva che ha permesso l’effettuazione di numerosi sequestri già nei primi mesi di lavoro investigativo. Proprio per contrastare tale attività, l’organizzazione ha posto in essere una serie di cautele ed espedienti trai quali il cambio continuo dei canali e dei tragitti di rifornimento del prodotto, il frazionamento dei trasporti per rimanere al di sotto dei quantitativi che fanno scattare il sequestro penale, la frequente sostituzione delle autovetture impiegate e delle schede dei cellulari utilizzate per i contatti diretti tra di loro e con i fornitori.
Basti pensare che nel corso delle investigazioni i militari della Compagnia di Mondragone hanno operato più di 30 riscontri sul campo intercettando diverse consegne di tabacco ed intervenendo a contrasto della minuta vendita in atto, sequestrando complessivamente più di 520 kg di sigarette, un appartamento adibito a deposito temporaneo e diverse autovetture.
Identificati anche i fornitori delle sigarette di contrabbando, tutti operanti nella provincia di Napoli, che, proprio per l’importanza della piazza mondragonese, provvedevano spesso anche alle consegne dirette con corrieri di loro fiducia.
A riscontro degli elementi indiziari raccolti dalle Fiamme Gialle, la Procura Distrettuale ha anche acquisito concordanti dichiarazioni da parte di un collaboratore di giustizia organico al clan camorristico che storicamente ha operato sul territorio di Mondragone.
Sulla base di tali evidenze il G.I.P. ha ora disposto l’arresto del capo dell’organizzazione, del padre e di due fratelli dello stesso, di un soggetto responsabile della vendita al minuto, nonché di cinque fornitori napoletani delle sigarette di contrabbando.

ROMA.TRUFFA ALL’INPS E FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA AI “CASTELLI ROMANI”

Roma, 16 ottobre 2018
LA GUARDIA DI FINANZA DI ROMA HA EFFETTUATO 3 ARRESTI AI “CASTELLI ROMANI”.
SMANTELLATA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DEDITA ANCHE ALLA
TRUFFA NEI CONFRONTI DELL’I.N.P.S. E AL FAVOREGGIAMENTO
DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA.
Operazione “LOAN-SHARK”

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I Finanzieri del Comando Provinciale Roma dalle prime luci dell’alba stanno eseguendo
un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari – emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri – nei confronti di 3 soggetti residenti nella zona dei “Castelli romani” ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’usura ed all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria, truffa e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il provvedimento cautelare è stato adottato sulla scorta delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle del Gruppo Frascati, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, che hanno fatto luce su un consolidato sodalizio criminale promosso da C.A. di anni 74 (padre), C.D. di anni 49 (figlio) e R.M.M. di anni 46 (nuora) – pluripregiudicati – che, con la collaborazione di altri 10 soggetti, gestivano numerosi prestiti di denaro con tassi esorbitanti, superiori, in alcune circostanze, al 223% annuo. Le accurate investigazioni svolte hanno permesso di ricostruire i ruoli e le funzioni degli altri principali sodali: M.M. di anni 58 (procacciatore di clienti), S.A. di anni 47 (contabile), A.M. di anni 74, M.R. di anni 46 e M.S di anni 62, M.M. di anni 61 (addetti alla riscossione); uomini e donne facenti parte di un’organizzazione ben strutturata e radicata sul territorio che da
anni erogava denaro a piccoli imprenditori, artigiani e commercianti locali, ma, soprattutto, a soggetti in precarie condizioni di salute fortemente bisognevoli. Oltre 50 i casi documentati dalle Fiamme Gialle.
E’ inoltre emerso che C.A., capostipite e promotore dell’organizzazione, dichiarato invalido civile al 100% in quanto affetto da patologie mentali di tipo psichiche, articolari e cardiache, percepiva da anni l’indennità di accompagnamento. Le indagini svolte, oltre a conclamare le condotte di usura e di esercizio abusivo dell’attività finanziaria, hanno invece permesso di rilevare che C.A. era perfettamente in grado di svolgere tutte le normali attività della vita quotidiana. Gli approfondimenti di natura tecnica, corroborati dai numerosi pedinamenti eseguiti dai finanzieri, hanno infatti evidenziato che l’indagato, oltre ad essere particolarmente lucido nella gestione dei propri affari illeciti, si muoveva in totale disinvoltura alla guida della propria autovettura frequentando, tra l’altro in maniera assidua, diversi locali della movida romana. La truffa ai danni
dell’I.N.P.S. per l’indennità indebitamente percepita è stata accertata in circa 70.000 euro.
Particolarmente gravi inoltre le condotte di 5 soggetti che, al fine di favorire la permanenza nel territorio italiano di F.Y. di anni 33 – soggetto pluripregiudicato di origine marocchina arrestato più volte e gravato da due decreti di espulsione – organizzavano un finto matrimonio, con tanto di compiacenti testimoni. Sul punto, particolarmente significativi appaiono i dialoghi intercettati dalle Fiamme Gialle in cui il C.D. mette in guardia la futura “sposa”, A.E. di anni 26, sulle risposte da fornire alle domande dei funzionari della Prefettura nell’ambito dei controlli effettuati per
accertare la regolarità del matrimonio. Oltre al corrispettivo da pagare da parte di F.Y., pari a euro 1.200, traspaiono in tali dialoghi particolari tesi a rendere credibile il rapporto tra i due coniugi, di fatto, perfetti sconosciuti. L’organizzatore si raccomanda addirittura con “la sposa” affinché indossi un abito elegante così da rendere più realistica la messa in scena. I cinque soggetti coinvolti, fra cui i “finti sposi” e i due testimoni, sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sono altresì in corso perquisizioni e sequestri in relazione alle somme illecitamente percepite nonché la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei 15 soggetti complessivamente indagati.

FOGGIA. CONTRABBANDO DI PRODOTTI ENERGETICI: 2 ARRESTI E 9 DENUNCIATI.

Foggia, 17 ottobre 2018
LA GUARDIA DI FINANZA HA ARRESTATO DUE PERSONE E NOVE
DENUNCIATI PER CONTRABBANDO DI PRODOTTI ENERGETICI A FOGGIA.

21121_00 Caserma GDF new
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Foggia hanno
sequestrato 6 distributori abusivi di carburante, 60.000 litri di
gasolio per autotrazione destinato all’ uso agricolo e denunciato 11
soggetti, di cui 2 arrestati già gravati da precedenti specifici, per
contrabbando di prodotti energetici.
E’ il bilancio dell’operazione odierna che trae origine da una recente
intensificazione delle operazioni di controllo economico del territorio
finalizzata a reprimere il fenomeno, sempre più diffuso, della
distribuzione per usi non consentiti di gasolio destinato
all’agricoltura, che beneficia di un particolare regime fiscale
agevolato.
L’attività dei finanzieri si è concentrata all’interno di autoparchi e
depositi di carburante dove, tramite l’esclusivo “passaparola” tra
“persone di fiducia”, venivano selezionati i clienti cui il prodotto
veniva venduto a solo un euro al litro, con un margine di
guadagno “completamente in nero” di ben 30 centesimi di euro
per il venditore.
I controlli, che hanno interessato in particolare i territori di
Cerignola, Lucera, Ordona e Sant’Agata di Puglia, hanno anche
permesso di sequestrare 2 autocisterne e 5 furgoni utilizzati per le
“consegne a domicilio” del gasolio e l’accertamento di ulteriori
62.000 litri di carburante già venduto in totale evasione
d’imposta, pari a oltre 47.000 euro.
Le indagini, tuttora in corso, puntano ora ad individuare tutti i
“clienti” che hanno fraudolentemente utilizzato il gasolio ad accisa
agevolata.
L’attività di contrasto a tale tipologia di frode, finalizzata a tutelare
gli operatori onesti del settore della distribuzione di carburanti che
subiscono tale forma di concorrenza sleale, ha consentito di
individuare, nel corrente anno, nella sola Provincia di Foggia, circa
8 milioni di litri di gasolio venduto in totale evasione d’imposta,
pari ad oltre 6 milioni di euro.

ALESSANDRIA. FILCAMS A CONGRESSO. “INCLUSIONE E CAMBIAMENTO: DAL LAVORO POVERO AL LAVORO DELLE DONNE”.

LA FILCAMS CGIL A CONGRESSO
“INCLUSIONE E CAMBIAMENTO: DAL LAVORO POVERO AL LAVORO DELLE DONNE”

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Giovedì 18 ottobre, la FILCAMS CGIL di Alessandria celebra il suo XV Congresso provinciale in un’assise convocata presso la Ristorazione Sociale di Viale Milite Ignoto ad Alessandria.
“Affrontiamo questo Congresso con una grande responsabilità – afferma Fabio Favola – che è quella intanto di essere la categoria sindacale più importante per numero di iscritti, quasi 5500 alla fine del 2017. Un risultato straordinario frutto di tanto lavoro e tanto impegno. Sono in primo luogo le nostre delegate e nostri delegati i veri protagonisti di questa crescita, coloro che stanno nei luoghi di lavoro, i nostri avamposti.”
“La FILCAMS è la categoria che meglio rappresenta lo spaccato del lavoro cosiddetto “povero” – continua Favola – il mondo degli ultimi, dei senza voce. Migliaia di persone, per lo più donne, con condizioni di reddito, di vita e di lavoro difficili. Un mondo fatto di lavoro precario e discontinuo, parcellizzato, senza diritti, senza tutele.”
“Dalla grande distribuzione organizzata al piccolo commercio, dalla ristorazione collettiva ai pubblici esercizi, dalla vigilanza privata al lavoro domestico, dalle imprese di pulimento al grande mondo dei soli e degli invisibili: gli appalti”.
“Dedicheremo in questo nostro Congresso molta attenzione al grande tema delle donne nella società italiana, del drammatico fenomeno delle violenze di genere e dell’arretrata condizione del lavoro femminile nel nostro paese”
“Sarà una bella giornata, d’incontro con una platea di circa 100 delegate e delegati dove discuteremo di disuguaglianze, di inclusione, di tutele e diritti e di contrattazione – conclude il Segretario uscente. Ma sarà anche l’occasione per affrontare il nostro cambiamento e rinnovamento”.
Alla conclusione del Congresso saranno rinnovati tutti gli Organismi e i delegati eleggeranno il nuovo Segretario Provinciale.

Alessandria, lì 16 ottobre ’18 FILCAMS CGIL ALESSANDRIA