Il suo curriculum vitae potrebbe raccontare cose che voi umani non avete mai visto, per fortuna, e neppure potete immaginare.

La foto è stata realizzata in occasione di Alecomics che anticipava la “manina” dispettosa”.
Sono professore e sono anche avvocato(del popolo),ho fatto molti master nel mondo,ma nel mondo Giuseppe Conte neppure se lo ricordano se non come quello che si faceva le vacanze a New York e frequentava la biblioteca dell’università, ma tra frequentare una biblioteca e fare un master ce ne passa. Un po come saper nuotare e mettersi con il salvagente nella vasca da bagno.
Insomma il premier professor avvocato Giuseppe Conte conta quanto un due da picche in un mazzo di carte, se poi le carte sono taroccate allora i guai aumentano e quel due da picche si può trasformare nell’appeso dei tarocchi( nulla a che vedere con le denunce che la Mussolini minaccia a chi parla male del nonno Benito associandolo all’appeso dei tarocchi).
Lo spicodramma di Giuseppe Conte non sta nel fatto che è professore e avvocato(del popolo), ma nel fatto che nel contesto politico, in cui è entrato come notaio deve solo verificare il rispetto di un contratto tra due movimenti totalmente incompatibili tra di loro se non nell’esercizio della spartizione delle poltrone, deve imparare tutto a memoria.
Tutto perché se le due forze in campo sono diverse nel Dna, come dice l’altro Beppe cioè Grillo, ma hanno trovato un equilibrio che se pur precario gli garantisce di occupare tutto quanto disponibile, dalla Rai alle Ferrovie fino a Fincantieri e la Cassa di Depositi e prestiti, lui Giuseppe Conte in questo contesto è l’attore principale ombra, colui che esce in scena solo per enunciare quello che altri faranno e in questi continui cambi di scena può capitare qualche piccolo attimo di imbarazzo che per Giuseppe Conte,oggi in conferenza stampa alla Stampa Estera a Roma, parlando di migranti, incalzato dai giornalisti in sala ha detto: “Vi sfido a trovare un altro Paese in Europa che dal 2013 abbia ricevuto 688 mila persone con accoglienza indiscriminata e poi mi dite cosa succede”.
Per dirla alla Cochi e Renato: “ma che figura premier….”, la sua frase viene interrotta dai giornalisti e mentre in platea si odono i mormorii, qualcuno obietta che i numeri di migranti accolti dai tedeschi sono di molto superiori. “Non con gli sbarchi…”, replica il Peppino Conte facendo un altra figura da “pupetto siculo” mosso dal puparo,anche se per sua sfortuna oggi il puparo, Rocco casalino, attento ad ogni movimento di labbra del pupetto-premier, che ancora odora di naftalina tanto il suo compito è considerato importante dai suoi vicepremier, non lo ha bloccato, strattonato per un braccio e portato in salvo lontano dal fango di certa stampa estera ostile al governo giallo-verde.
Dal pubblico altri mormorii, poi Conte abbassa lo guardo.
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