Finti giornalisti,finte “iene”,finti parlamentari,finti rivoluzionari,l’unica cosa vera è che i due assistenti parlamentari del M5S hanno commesso un reato perseguibile per legge.
I due assistenti parlamentari dei Cinque Stelle si sono finti giornalisti per intervistare il direttore del Tg1, Mario Orfeo, non è di per se un fatto inconsueto,ma inseguire,pedinare una persona,indagare sui metodi e le fonti giornalistiche per poi dettare le proprie regole per fare informazione è fuori da tutte le logiche deontologiche e democratiche. Le categorie dei giornalisti e dei politici si somigliano spesso si intrecciano,i politici che non conoscono la politica e si limitano a fare i tastieristi,poi provano a fare i giornalisti, che sembra essere semplice. Spiegano, molto “umilmente” o poco, ai giornalisti le notizie da prendere in considerazione, quali debbano essere occultate oppure quali siano state occultate e da far emergere,i capisaldi deontologici infranti e le liste di proscrizione,cioè quelli che devono essere radiati dall’albo oppure andare ad infoltire le liste di disoccupazione. I giornalisti,con una nota dolente, non sanno più fare il mestiere del giornalista,ma si sono trasformati in abilissimi politici e spiegano alla politica le leggi da varare per mettere in sicurezza i conti pubblici, rendere le città sicure, fermare l’immigrazione e ripulire l’aria.
I giornalisti,tra questi ci sono anch’io,diventano politici e di politica non sanno assolutamente nulla;nel caos generale dell’informazione i giornali li scrivono i magistrati, quelli non entrati in politica, che pragmaticamente non spiegano ai giornalisti come fare il giornale, ma lo scrivono direttamente indicando le inchieste che vanno in prima pagina,il risalto da dare alla notizia e gli obiettivi ai quali mirare . Risultato:i giornalisti senza la passione per la politica fanno i magistrati con l’obbiettivo quotidiano di sgominare la giunta cittadina di una banda “bassotti”qualsiasi, Il ministro da cogliere con le mani nella marmellata,il padre del primo ministro da far salire agli onori della cronaca o la ministra da mostrare in abiti succinti e lingerie,additandola a poco di buono salvo scoprire poi che si trattava di una sosia lavorante come barista in una birreria specializzata nel servizio ai tavoli con modelle in bikini .Processi e sentenze si discutono sui giornali o peggio sui social dove ognuno scrive le sue leggi,decide le sentenze e stabilisce con precisione millimetrica quali siano i giornali servi dei poteri forti,quasi tutti o tutti,ed invece chi è libero dai legami politici,economici e culturali dal potere;il blog.
Si! il blog da molti indicati come fonte certa di informazione,autorevole e veritiera.I blog che non hanno una faccia,un responsabile,un iscrizione a un registro pubblico,non hanno neppure l’obbligo di essere registrati nel paese in cui vengono divulgati,ma forieri di attività pseudo giornalistiche con un bombardamento continuo di false notizie utili solo a denigrare i nemici,personaggi da demonizzare. Diffondendo false notizie buone solo a creare inutili allarmi. I blog da cui lanciare bordate e da disconoscere alle prime difficoltà o avvisaglie di indagini in corso o di rischio di avvisi di garanzia. I blog che della fake news hanno fatto la loro bandiera e permesso al Tycoon Trump di battere Hillary. I blog,le fake news usate come clava contro gli immigrati,contro la presidente della camera dei deputati,contro il presidente del Consiglio e contro le istituzioni democratiche. In tutto questo ci mancavano le finte “iene” che travestite da giornalisti inseguono il direttore del TG1.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.